Caduta - Hanyuu Furude

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Le urla sono cessate, il silenzio è interrotto dai colpi di mazza da baseball inferti sui corpi massacrati di Rena e Mion.
Io non faccio altro che guardare.
Osservo Maebara Keiichi al culmine del suo dolore. Ogni respiro, movimento e gemito, tutto in lui è segnato dalla pazzia.
Io non posso aiutarlo. Sono inutile e piango soltanto.
Keiichi fissa il vuoto, i suoi occhi sono come due pozzi neri. Il viso è pallido, incavato e macchiato di sangue. Di quel fiume di sangue che non smetterà mai di scorrere.
È buio, i raggi della luna mettono a mala pena in risalto i contorni della stanza. Ma è abbastanza per vedere l'orrore.
Io, nascosta in un angolo, mi dispero e chiedo perdono. Cos'altro posso fare?
Ma a ogni scusa, lacrima, gemito, urlo e sospiro il dolore non fa che aumentare, insieme alla consapevolezza che non esiste nessun futuro per Hinamizawa.
Io lo so.
Il mio cuore si spezza ad ogni percossa gettata su quei poveri corpi che ora non hanno più un volto.
«Perdonami... perdonami... ti prego, perdonami...»
Mi porto le mani alla testa, sentendo di non poter più sopportare oltre.
Keiichi all'improvviso si ferma. È esausto. È distrutto, non è poi così diverso da me.
Ora il silenzio è sovrano.
Il ragazzo si rannicchia in un angolo al lato opposto del mio. Non so descrivere cosa vedano i suoi occhi.
So solo che presto tutta questa sofferenza finirà.
Per poi avere di nuovo inizio.




[Spazio Autrice]
Non c'è molto da dire...
Qui rivediamo la scena che ha come protagonista Keiichi nel capitolo 4 però dal punto di vista di Hanyuu.
I suoi sentimenti d'impotenza e inutilità vengono risaltati dalla convinzione che ormai non c'è via d'uscita dal destino di morte che incombe su Hinamizawa.  

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