3° capitolo Anch'io una fata

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Mentre camminiamo verso la scogliera, rompo il silenzio che c'è.
Io: si può sapere chi sei e cosa sei?
X: io mi chiamo Azzurra e sono la stessa cosa che sei tu.
Io: ma cosa dici?
Azzurra: tu sei una fata Aura.
Intanto eravamo arrivate e nessuno l'aveva ascoltata.
Io: si e gli asini volano.
Azzurra: non mi prendere per matta.
Io: cosa devo pensare, ho visto mostri e fate.
Azzurra: rispondi a questa domanda. Perché la tua amica è svenuta?
Io: sarà stato per la paura.
Azzurra: ok, non ti vuoi arrendere. Come ha fatto il mostro a finire per terra ed io ad essere libera?
Non rispondo perché non lo so, per un po' è come se avessi chiuso gli occhi.
Azzurra: hai utilizzato il tuo potere Aura.
Io: va bene, va bene, ma come ho fatto?
Azzurra: hai avuto paura per la tua amica e hai scoperto i tuoi poteri.
Io: ma non posso rifarlo.
Azzurra: certo che puoi. Unisci le mani e concentrati.
Faccio come dice ma niente non ci riesco.
Azzurra: sei tesa Aura, rilassati.
Cerco di calmarmi, ma ancora niente.
Io: niente Azzurra, non ci riesco.
Azzurra: ti andrebbe di venire alla scuola per fate?
Io: scuola per fate? E dov'è?
Azzurra: non è sulla terra, ma nella dimensione magica a Magic City.
Io: come ci si arriva?
Azzurra: con un passaggio magico.
E fa comparire una cartolina con l'immagine di una scuola.
Azzurra: questa è la scuola delle fate, Fairy School.
Io: ma dobbiamo partire ora?
Azzurra: tranquilla la scuola comincerà domani.
Io: cosa? La scuola d'estate?
Azzurra: sinceramente questo è il primo anno, ho saputo che quest'anno la scuola è finita prima ed inizia domani. Dal prossimo anno è come qui sulla terra.
Io: prima vorrei parlare con i miei genitori.
Azzurra: non ti crederanno.
Io: fammi tentare, fidati, io mi sono fidata di te.
Azzurra: va bene.
Io: stasera dormi da me.
Azzurra: davvero?
Io: si dai andiamo.
Giunti a casa sono un po' nervosa, spero che li convincerò.
Io: mamma, papà, sono tornata.
Papà: ben tornata.
Mamma: la cena è pronta.
Io: mamma, papà, possiamo parlare?
Si girano e vedono anche Azzurra, ma sono colpiti di più dal mio tono, perché l'ho detto in modo molto serio.
Mamma: tesoro di cosa vuoi parlare?
Papà: e lei chi è?
Ci sediamo e rispondo alle loro domande.
Io: lei si chiama Azzurra ed è una fata.
Papà: Aura, stai bene? Non può essere vero.
Io: papà, non mi parlare come se fossi pazza, ti sto dicendo la verità.
Azzurra usa la sua magia e trasforma la camicia di papà da bianca a blu.
Io: ci credete adesso?
Papà: ma come è possibile!?
Mamma: cosa centra con te?
Fino a quel momento non aveva detto niente la mamma, ma ora ha fatto la domanda che mi ha spinto a raccontargli tutto.
Io: lo sono anch'io. Sono anch'io una fata.
Mamma: non può essere vero, non hai nessun potere.
Io: è vero.
Azzurra mi prende le mani e dice.
Azzurra: non è vero, tu hai dei poteri, ma non riesci ha tirarli fuori.
Restiamo tutti e quattro in silenzio, ma poi...
Mamma: va bene, ti credo, mi fido di te.
La mamma guarda il papà che è ancora in silenzio.
Mamma: Kaito dai.
Papà: ok, ti credo anch'io.
Mi alzo e li abbraccio gli voglio bene.
Io: mamma, papà, per scoprire i miei poteri c'è una scuola per fate.
Papà: e dove si trova.
Ok speriamo che ci credono.
Io: nella dimensione magica a Megic City.
Papà: ci prendi in...
Mamma: Kaito.
Lo dice con un filo di rimprovero.
Papà: ok ok, per me va bene.
Mamma: anche per me.
Io: grazie, grazie mamma, grazie papà.
Ceniamo tutti e quattro e poi io e Azzurra andiamo in camera mia.
Azzurra: hai una bella camera.
Io: grazie, mi devo preparare la valigia per domani.
Azzurra: metti un po' di abiti, l'anno durerà un bel po'.
Io: quanto di preciso?
Azzurra: un anno e tre mesi.
Io: così tanto!
Azzurra: si. Comunque staremo insieme, siamo entrambe nel primo anno.
Io: ma io ancora non mi inscrivo.
Azzurra: mmm, ne sei sicura?
Io: lo hai fatto tu!?
Azzurra: forse.
Io: ahahah, ok ok, ho capito.
Azzurra: andiamo a dormire, domani mattina dobbiamo stare alle 8 a Megic City.
Io: si forse è meglio.
Spegnamo la luce e andiamo a dormire.
La mattina dopo...
Drinnnn....
Spengo subito la luce perché sto così bene a letto che non voglio svegliarmi.
Lascio passare qualche minuto e poi sento Azzurra alzarsi.
Azzurra: avanti dormigliona, alzati.
Io: ho sonno.
Azzurra: dai Aura, alzati.
Non la sento più e poi inizia a farmi il solletico.
Io: ok ok, mi arrendo, mi alzo.
Smette e poi mi alzo da letto.
Andiamo a fare colazione e si fa tardi.
Azzurra: Aura è tardi, dobbiamo sbrigarci.
Io: io mi devo ancora vestire.
Azzurra: ci penso io.
Fa un incantesimo e sono vestita.
Io: ehm... grazie.
Azzurra: andiamo.
Io: si.
Prendo la valigia e fa cadere la cartolina della scuola per terre e si allarga.
Io: e adesso?
Azzurra: devi entrarci dentro.
Si mette sopra alla cartolina e inizia a scendere.
Saluto i miei genitori e poi faccio la medesima cosa che ha fatto Azzurra.
Mi ritrovo in un posto totalmente diverso, ci sono molti alberi e poi c'è un edificio, sarà la scuola.
Azzurra: dai andiamo.
Io: si si, arrivo.
Corriamo verso scuola e arriviamo in tempo al cortile dove c'è una donna.
Azzurra: salve ispettrice Adelfa.
Adelfa: signorina Azzurra è il primo giorno, cerchi di non fare tardi.
Azzurra: va bene.
Quella donna, anzi Adelfa si gira verso di me.
Adelfa: e tu chi sei?
Io: mi chiamo Aura Evans e vengo dalla terra.
Adelfa: cosa!?
C'è un momento di silenzio in cui la donna mi guarda.
Adelfa: Azzurra portala nell'attico in cui ci sei tu e le nuove arrivate.
Azzurra: va bene.
Mi prende la mano e mi porta dentro.
Io: ma perché ha fatto quella faccia prima?
Azzurra: non ho idea, ma ora andiamo a vedere chi sono le nostre nuove compagne.
Io: ok.

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Angolo autrice
Ehi ragazzi come va la storia? Vi sta piacendo? Se la risposta è si, mettete una stellina⭐. Nel prossimo capitolo Aura e Azzurra andranno nella scuola per fate. In alto c'è l'immagine di Azzurra normale. Al capitolo successivo lollo01804😘.

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