«Non posso credere che tu sia la nipote di Caroline!» esclamò Dawn stringendo le mani di Mina. «Credimi, sei fortunata, è una donna fantastica!»
«Spero non mi giudichi appena mi vedrà.» Mina abbassò lo sguardo verso il ventre molto pronunciato, liberò le mani dalla presa della bionda e ne mise una sul pancione, iniziando ad accarezzarlo lentamente con aria triste.
«Non lo farà, credimi. Anche io aspetto un bambino, eppure mi ha accolta in casa e fatto ragionare Scott, che non era molto entusiasta della notizia».
A quella notizia Mina riportò lo sguardo sulla ragazza. «Il tuo ragazzo non voleva il bambino? Eppure non mi sembra così scontento della situazione».
Dawn accennò un piccolo sorriso. «Vedi, Scott è un ragazzo davvero gentile e altruista ma odia questi lati di sé, quando ha scoperto che ero incinta ha rifiutato la cosa perché non si sentiva in grado di crescere un figlio e credeva di non avere nulla da offrirgli e forse questo lo pensa ancora.»
«Però alla fine ha accettato la notizia e si è preso le proprie responsabilità, io purtroppo non posso dire lo stesso del padre di mio figlio.»
La bionda le strinse nuovamente una mano per confortarla, in parte capiva benissimo cosa stava provando in quel momento, anche lei aveva provato gli stessi sentimenti quando aveva creduto che Scott non avrebbe mai accettato suo figlio. Si era sempre dimostrata fiduciosa e forte, ma la verità era che aveva provato una paura costante fino al giorno in cui il rosso non l'aveva portata a casa e presosi la sua parte di responsabilità. Era partita di punto in bianco, lasciando i suoi genitori, che non sentiva da allora, senza sapere quale futuro avrebbe atteso lei e la sua creatura. Era stato un salto nel vuoto con occhi bendati e per fortuna era caduta sul morbido nonostante gli scossoni.
«Ora vado a letto» Mina si alzò e lasciò la stanza augurandole la buona notte. Dawn la imitò poco dopo e si diresse al piano di sopra per prendere un cuscino e delle coperte.
Aveva lasciato la propria camera alla ragazza e ora le sarebbe toccato dormire sul divano, ma non le importava perché era la cosa giusta da fare e poi sarebbe stato per poco. Entrò in salotto con il cuscino sotto un braccio e il fagotto di coperte sotto l'altro e trovò Scott addormentato sul sofà, doveva essere molto stanco perché sembrava caduto in coma e visto tutte le emozioni di quel giorno era comprensibile. Era così bello che il cuore prese a battere impazzato nel petto, si avvicinò piano e lo scosse con gentilezza, evitando di toccargli la spalla dolorante.
«Scott? Alzati, non puoi dormire sul divano.»
Il ragazzo aprì lentamente gli occhi e appena la mise a fuoco si mise a sedere composto con uno scatto. «Mi sono addormentato?»
«Sì, e non ti sei di certo scelto un posto comodo su cui farlo, soprattutto con la spalla in quelle condizioni».
Scott annuì, stropicciandosi gli occhi prima di guardarsi intorno ancora intontito, quando lo sguardo si posò sugli oggetti che la ragazza aveva in mano aggrottò le sopracciglia confuso.
«A cosa ti servono un cuscino e delle coperte?»
«Ho lasciato la mia camera a Mina, quindi per stanotte dormirò sul divano».
Il rosso la fissò con espressione severa e rassegnata, solo lei poteva accettare di dormire sul quel divano scosceso, per di più incinta, con tale serenità.
«Assolutamente no, altrimenti domani dovrò anche sopportare i tuoi lamenti. Dormi nella mia stanza, io dormo sul divano». Le tolse il cuscino da sotto il braccio prima che lei potesse opporsi, ma prima che potesse prendere anche le coperte Dawn si scansò facendo un passo indietro.
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Call from Heaven
ChickLitNulla sconvolge il grigio e monotono mondo di Scott, tranne Dawn, la ragazza che gli ha rubato il cuore ai tempi del liceo e che non vede da anni. E quando finalmente la rincontra, i due si lasciano andare ad un momento di passione, sempre sognato d...