Capitolo 8

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Le vecchiette👵👵👵

In quel momento, si sentì uno schianto sotto i nostri piedi. Dal cruscotto

uscì una fumata nera e l'autobus 🚌si riempì di un tanfo di uova 🍳marce.

L'autista imprecò e, procedendo a singhiozzo, riuscì ad accostare su un lato della strada.

Dopo aver armeggiato per qualche minuto nel cofano, annunciò che

dovevamo scendere. Io e Alberta uscimmo dietro gli altri.

Ci trovavamo su un tratto di strada di campagna, il genere di posto che si

nota solo se ci finisci per un guasto. Sul nostro lato c'erano soltanto aceri e

rifiuti lanciati dalle auto di passaggio. Dall'altra parte, oltre le quattro corsie di asfalto che tremolavano nell'afa del pomeriggio, c'era una bancarella che vendeva frutta.

La mercanzia sembrava molto appetitosa: casse traboccanti di ciliegie 🍒sanguigne, mele🍎🍏, noci e albicocche, bottiglie di sidro immerse nel ghiaccio,

in una vasca da bagno con le zampe. Non c'erano clienti, solo tre vecchiette 👵👵👵su delle sedie a dondolo, all'ombra di un acero, intente a sferruzzare il più grosso paio di calzini che avessi mai visto.

Insomma, erano grandi quanto maglioni, eppure erano chiaramente calzini, anzi calzoni. La vecchietta 👵sulla destra ne sferruzzava uno. Quella sulla sinistra

👵ne sferruzzava un altro. La vecchietta 👵al centro reggeva un enorme cesto di

filo blu elettrico.

Tutte e tre avevano un aspetto decrepito, i volti pallidi e raggrinziti come bucce appassite, i capelli d'argento trattenuti da fazzolettoni bianchi, le

braccia ossute che spuntavano da vestiti di cotone scoloriti.

Ma la cosa più strana era che sembravano guardare me.

Mi girai verso Alberta per commentare la scena e vidi che era agitato.

Aveva un tic al naso.

- Alberta? - chiamai. - Ehi, ...

- Dimmi che non ti stanno guardando. Non lo stanno facendo, vero?

- Be', sì. Strano, eh? Pensi che quei calzini mi starebbero bene?

- Non è divertente, Maggie. Non è affatto divertente.

La vecchietta al centro tirò fuori un grosso paio di forbici: d'oro e d'argento, a lama lunga, simili a cesoie. Sentii Alberta trattenere il fiato.

- Torniamo sull'autobus 🚌- mi ordinò. - Muoviti.

- Cosa? - protestai. - Saranno cento gradi, là dentro.

- Sbrigati! - Spalancò la porta e salì, ma io indugiai. Dall'altra parte della strada, le vecchiette 👵mi stavano ancora guardando. Quella al centro

tagliò il filo e giuro di aver sentito il suono di quella sforbiciata da quattro

corsie di distanza. Le sue amiche raggomitolarono i calzini blu e io mi

chiesi per chi li stessero facendo: lo Yeti o Godzilla?

Dietro l'autobus🚌, l'autista strappò un grosso pezzo di metallo fumante dal

cofano. L'autobus 🚌sussultò e il motore tornò in vita.

I passeggeri esultarono.

- Era ora, maledizione! - esclamò l'uomo, colpendo il veicolo col cappello. - Tutti a bordo!

Una volta ripartiti, cominciai a sentirmi febbricitante, come se mi fossi beccata l'influenza. Alberta non sembrava stare molto meglio di me. Aveva i brividi e batteva i denti.

- Alberta?

- Sì?

- Cosa mi stai nascondendo?

Si asciugò la fronte con la manica della camicia. - Maggie, che cos'hai visto in quella bancarella della frutta?

- Vuoi dire le vecchiette👵👵👵? Cos'hanno di tanto speciale, amico? Non

sono come... la Oddis, vero?

La sua espressione era difficile da interpretare, ma ebbi la sensazione che le vecchiette della bancarella fossero qualcosa di molto, molto peggio

della Oddis. Lei insistette: - Tu dimmi solo cos'hai visto.

- Quella al centro ha tirato fuori le forbici e ha tagliato il filo.

Chiuse gli occhi e fece un gesto con le dita che somigliava al segno della

croce, ma non lo era. Era qualcos'altro, qualcosa di più... antico e....magico.

Ripeté: - L'hai vista tagliare il filo.

- Sì. E allora? - Ma perfino mentre lo dicevo, sapevo che era qualcosa di grosso.

- Questo non sta succedendo - borbottò Alberta. Si mise a mordicchiarsi il pollice. - Non voglio che sia come l'ultima volta.

- Quale ultima volta?

- Sempre in prima media. Non superano mai la prima media.

- Alberta - dissi, perché stava davvero cominciando a spaventarmi. -

Di cosa stai parlando?

- Lascia che ti accompagni a casa 🏠dalla stazione degli autobus🚌.

Promettimelo.

Mi sembrò una richiesta strana, ma glielo promisi.

- Di che si tratta? È una specie di maledizione o roba del genere? - chiesi.

Nessuna risposta.

- Alberta... il taglio del filo. Significa che qualcuno morirà?

Mi guardò con un'espressione afflitta, come se stesse già scegliendo i fiori 💐 per decorare la mia bara.

Un furto,anzi dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora