8

157 13 2
                                    

<<Ceh quindi mi stai dicendo che ci conosciamo da poche ore ma stiamo insieme?>>

<<Giusto, Doritos.>>

<<Non chiamarmi così.>>

<<Ok, scusa Doritos.>>

<<Aaaarg!>>

<<Ehi...>>

<<Che c'è?!>>

<<Pozzanghera.>>

Bill scivolò nella pozzarghera, fece un volo...

<<Agsidosjcksocjs!>>

...e cadde di sedere per terra.

Blue iniziò a ridere a crepapelle e Bill la guardò male.

<<Scusa....hahahaha....cosa hai detto?? Ahahhahahaha.>>

<<Smettila.>>

<<Ahahahhahahahahahaha.>>

<<Finiscila. Ok, basta. Perfetto. Ok. Divertente, stoppati.>>

Blue continuò a ridere e Bill si fece trasportare. Certo era strano fidanzarsi così da un momento all'altro, ma a lui piaceva quella ragazza, perciò...

~~~~~~~~~~3 anni dopo~~~~~~~~

<<Papà!! Papà!!! Corri!!!>>

<<Dipper! Che c'è??>>

<<È tornata Blue!>>

<<Oh cavolo, cavolo cavolo! Come sto?>>

<<Stai benissimo. Vaii!>>

Blue era partita per gli studi e ogni tanto andava a trovare Bill a Gravity Falls.

Bill corse verso Blue e le saltò al collo.

<<Si sono invertiti i ruoli Bill?>>

<<Eh eh...scusa. Dio, quanto mi sei mancata. Oh mamma! Hai i capelli più lunghi! Stai benissimo! Oh, non sai che mi è successo. Dipper mi ha perdonato. Mabel si è sposata e aspetta un bambino e...>>

<<E sei diventato logorroico??>>

<<Daaai! Vieni, andiamo.>>

Entrarono in quella che doveva essere casa loro.
La casa di Blue era rimasta lì. Bill non capì bene perchè il diario di suo fratello fosse lì, ma lei gli aveva detto che li aveva trovati e portati lì. Le scarpette da bimbo, quelle da uomo e il maglione giallo erano delle "porte magiche" per quanto avesse capito. Servivano a ritornare come prima. Ma quell'espressione non gli era molto chiara. Blue gli aveva promesso che gliele avrebbe mostrate per bene, ma non l'ha mai fatto. Ma Bill continuava a sperare. Magari un giorno gliel'avrebbe mostrate.

Mentre chiacchieravano con tutta la famiglia, Blue diede una leggera gomitata a Bill. Lui si girò verso di lei e la capì subito.
Doveva parlargli.

<<Ehm...ci potete scusare un attimo?>>

Bill prese per mano Blue e la porto fuori dal salotto.

<<Dimmi.>>

<<Devo mostrarti una cosa. Credo sia giunto il momento.>>

Blue uscì dall'appartamento e si avviò verso la foresta. Bill la seguiva in silenzio, camminandole dietro. A ogni passo il suo vestito giallo sobbalzava e il vento lo faceva svolazzare.
Indossava le calze lunghe e le ballerine blu. I capelli le arrivavano fino al sedere e il cappello era sistemato perfettamente.
Più la guardava e più se ne innamorava.

Arrivarono alla vecchia casa di Blue. Lei vi entrò senza dire una parola e prese il maglione, le piccole scarpe e il diario.
Uscì fuori e li posizionò in cerchio. Prese Bill per un braccio e lo mise al centro del cerchio.
A quel punto Bill si sentiva in dovere di chiedere cosa stava succedendo.

<<Blue, che stai facendo?>>

<<Devi ritornare Bill. Ritorna da dove sei venuto. Mi mancherai tanto. Addio, Bill.>>

<<Ritornare...? Che stai dicendo?>>

Bill si alzò in aria e fu avvolto di nuovo da quello strano fumo blu.

<<Blue no! No! Ti prego non farlo! BLUE!!>>
E sparì.

Buio.
Gambe doloranti.

Si sentì toccare la mano da un'altra mano più grande e delicata.

<<Bill, amore mio, va tutto bene.>>

<<Mamma?>>

<<Sì, sì, tesoro. Forza resisti un altro po'. Forza Bill, forza.>>

Si guardò intorno e notò che era steso su un lettino di ospedale in corsa. Aveva una flebo attaccata al braccio e la testa fasciata.

Una dottoressa urlava di scostarsi e sua madre lo guardava con occhi tristi e addolorati. Ma lui non riusciva ancora a capire. D'un tratto vide correre verso di lui, appresso al lettino, una bambina, di circa 9 anni. Era bionda, aveva un maglione lungo e giallo e delle ballerine blu.
Quelle ballerine...

<<Bill! Bill! Io sarò lì con te!>>

Ma chi era? Lui non la conosceva, eppure gli ricordava qualcuno.
Entrarono in una stanza dove gli fecero una TAC e lo riportarono in una stanza.
La bambina gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia.

<<Mi sei mancato, stupidino.>>

<<Blue?>>

<<Già!>>
La bambina gli sorrise. Ma perchè era così piccola? Si  guardò bene e vide che anche lui era un bambino.

<<Mamma mi spieghi che succede?>>

<<Sei stato in coma per 3 anni Bill.>>

<<In coma? Ma....il mago e tutta quella storia?>>

<<Quale storia? È stato il mago a farti del male, ma non c'è nessun'altra storia.>>

<<Sì invece! Io ero adulto, avevo dei figli, Blue era la mia ragazza, io ero un demone!>>

<<Bill, rilassati. Non esiste nulla di tutto questo.>>

<<Sì invece. Blue...>>

Bill guardò la bambina, che uscì dalla stanza senza dire niente.

Bipper- La vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora