Si svegliò confuso, aveva il viso imperlato di sudore e la sua respirazione era affannata.
Si alzò per poi cadere a terra, non capiva cosa gli stava succedendo.
Forse aveva ancora bisogno di riposare, ma nonostante lo sapesse non voleva.
Iniziò a prepararsi la colazione, era un gran cuoco e amava il cibo più di ogni altra cosa al mondo.
Quella mattina prese due brioche e un pò di latte, moriva di fame e iniziò a mangiare tutto con foga.
Era tutto così dolce, e in più quella mattina era calda e tranquilla, la luce entrava dalle finestre rilasciando un'atmosfera poetica che non avrebbe mai dimenticato.
Decise di ricordare il tutto prendendo la sua polaroid, non mise in ordine nulla, andava già tutto bene così.
Scattò una foto, e in poco tempo essa sbucò fuori rilasciando la piccola immagine come se avesse rubato un pezzo del mondo.
La prese e la guardò, era così bella, forse era la prima volta che vedeva la sua stanza in questo modo.
Si avvicinò ad uno scaffale, per poi prendere un'album e scrivere la data sulla foto la riguardò ancora e poi la mise all'interno di quel grande libro pieno di ricordi.
Riordinò il letto e pulì la casa dal disordine che si era creato negli ultimi giorni, guardò il calendario che era poggiato sul comodino, poi segnò il giorno con un pennarello rosso.
<<È già domenica, domani si va a scuola..>> disse con tono disgustato, non gli piaceva stare a scuola nella sua classe provava forte stress e nervosismo.
In più le prof sembravano fissarlo e la sua timidezza lo bloccava ogni volta che tentava di parlare nelle interrogazioni.
Ce l'aveva sempre messa tutta per uscire dalla timidezza ma il suo caso era strano, se usciva dal suo guscio per una piccola soddisfazione subito dopo arrivava una delusione a ributtarlo a terra.
Pensò a Namjoon, chissà se aveva avuto tutti i suoi problemi.
Si domandò a che ora dovesse andare a casa del ragazzo e iniziò a tentare di ricordare, dopo qualche minuto di riverbero gli tornò in mente tutto.
Doveva andare da Namjoon verso sera.
Forse non era proprio l'orario giusto dato che il giorno dopo c'era scuola ma andava bene comunque.
Decise di farsi una doccia, doveva rendersi presentabile entro sera, così preparò i vestiti e l'asciugamano.
Aprì l'acqua e entrò nella doccia mentre le goccie d'acqua gli cadevano sul corpo con violenza.
I suoi capelli si bagnarono e chiuse gli occhi, sentiva come se stesse ondeggiando in una maniera tale da ricordargli le onde del mare, ma sapeva che tutto ciò non era vero, era solo la sua impressione.
Si domandò se stesse vivendo veramente, se tutto ciò che vedeva era vero, se stesse sognando o se fosse tutto reale.
Queste domande gli riaffioravano sempre in testa e non riusciva a spiegarsi il perchè.
Riaprì gli occhi, consapevole di esser stato troppo tempo sotto quell'acqua bollente, prese l'asciugamano e iniziò a passarselo sul corpo, era ora di pranzo lo sentiva dalla sensazione allo stomaco, doveva sbrigarsi.