IX- steps backs, whims and new people

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"And I'm in front of you, but you don't see me more, 

you've made me little, but you are still big."

Mai 'na gioia.

Ma aspetta, aspetta..cosa c'è laggiù?

 Una rossa?

La bolla di felicità in cui Harry visse negli ultimi due giorni scoppiò quel lunedì mattina con il ritorno a scuola

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La bolla di felicità in cui Harry visse negli ultimi due giorni scoppiò quel lunedì mattina con il ritorno a scuola. Aspettava ansioso Rose all'armadietto e quando finalmente la vide era con Louis Tomlinson che le teneva il braccio intorno alla spalla, come sempre. I loro occhi si incontrarono per qualche secondo, mentre Louis si era fermato a parlare con un ragazzo qualche metro dietro, ma quelli di lei non trasmisero nessuna delle emozioni che erano leggibili qualche sera prima, quando erano soli chiusi in una macchina.

"Styles"

"Rose"

Salutò lui quasi triste entrando in netto contrasto con il tono brusco della ragazza. Chiuse l'armadietto e a testa bassa si avviò in classe. Il repentino cambiamento dei modi di Rose lo sbalordì, vero tra loro non era successo niente, ma almeno lo chiamava per nome, prima. Adesso, invece, stava abbracciata al solito Louis e con lui rideva, ma aveva visto Harry e la solita espressione indifferente tornava. Per tutto il giorno fu così. Quando la vedeva lei deviava lo sguardo o parlava con qualcuno, qualcuno di più importante di Harry. La sua bolla di felicità si era irrimediabilmente rotta, come la ragazza dei suoi sogni, aveva qualche problema quella mattina. Così aspettò il pomeriggio, entrambe sarebbero venute a casa per le ripetizioni e le avrebbe spiegato, ma si presentò solo Jessica. E per i successivi dieci giorni fu così, il solito saluto mattutino, il solito evitarlo e il non presentarsi alle ripetizioni. Però per Harry quella decima giornata senza parlarle fu peggio delle altre, perché aveva capito che nonostante tutto lui, Rose non l'avrebbe mai odiata sebbene i suoi comportamenti lo avessero mortificato nell'ultimo periodo. Ripensò a quella notte, a come si era sentito bene quando il suo profumo dolce lo aveva circondato e la sua mano piena di anelli freddi aveva sfiorato il collo di Harry. Era stata la sensazione più piacevole del mondo. L'unica che non avrebbe dimenticato, perché dopo anni di continuo struggersi per lei, s'era inciso un segno nel suo cuore che portava la sua iniziale.

La mattina dell'undicesimo giorno dalla notte più bella della sua vita, Dean gli si avvicinò di soppiatto facendolo spaventare, come ogni sacrosanta volta. Era seduto da solo a mensa e si stava beando dell'assenza della solita Martin almeno per qualche altro minuto, ma nella sua beatitudine era vietato stare come un tempo.

"Amico, oggi andiamo in qualche bar a berci qualcosa." Harry scosse la testa continuando a mangiare, quasi fregandosene, dell'imposizione dell'amico.

"Non accetto un no come risposta. Abbiamo entrambi bisogno di una ragazza, cerchiamone almeno una per qualche ora."

"Non ne ho voglia, Dean."

BLACK HOLE |H.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora