II- bad luck and neighbors locker

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"Luck is blind, but bad luck sees us very well and often takes aim."


Perseguitati dalla sfiga.

Mai 'na botta de culo.

La campanella di quel primo giorno da inferno suonò prima del previsto destando tutti i ragazzi dalla noia in cui erano sprofondati sulle loro sedie e ricordò che fuori c'era caldo, sole e che di compiti quel giorno non ne avevano

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La campanella di quel primo giorno da inferno suonò prima del previsto destando tutti i ragazzi dalla noia in cui erano sprofondati sulle loro sedie e ricordò che fuori c'era caldo, sole e che di compiti quel giorno non ne avevano. Anche Harry fu più che felice di avviarsi a piedi per andare a casa e godersi quella calda aria settembrina mentre camminava. Quella mattina era stato così vicino a Rose che non vedeva l'ora di rivedere, ma quel rumore infernale aveva portato lei lontano da Harry, perché era tornata dai suoi amici e tutti gli equilibri così si erano ristabiliti. Non sembrava più così dolce come quando erano stati insieme nel bagno. Ora era accanto al muretto con la sua solita sigaretta tra le labbra, l'aria dura e Louis Tomlinson dietro che la abbracciava nello stesso modo in cui avrebbe voluto farlo lui. Si sentì male quando Rose lo guardò come tutte le volte quasi non notandolo, come se quei sorrisi, quando erano soli, fossero stati niente e quelle parole fossero state solo echi portati via molto lontano dal vento. Ed Harry pensò che forse non aveva ragione di sperare che sarebbe stato tutto diverso, constatando che quello che era successo era stato solo frutto della compassione.

Il secondo giorno di scuola Harry si avviò quindici minuti prima in classe per evitare di incontrare Liam ed i suoi amici al muretto, infatti non appena arrivò all'ingresso si sentì al sicuro e girovagò un po' per i corridoi prima di recarsi nell'aula della prima ora, inglese. Mentre era lì si perse nelle pagine del libro che stava leggendo poiché la storia di Ethan lo aveva catturato più del solito. 

"Posso sedermi qui?"

Ad interrompere i pensieri di Harry fu Destiny Martin. Il ragazzo annuì e trenta secondi dopo mentre la campanella suonava, Destiny lo stava stritolando mentre Rose entrava nell'aula di inglese. Harry voleva morire. In tante ore in cui poteva abbracciarlo lo aveva fatto proprio mentre la sua Rose entrava. Pensò che più sfigato di così non potesse essere. La ragazza dei suoi sogni non l'aveva minimamente guardato poiché aveva una piovra attaccata addosso che non la smetteva di blaterare su quanto gli fosse mancato durante l'estate e lui non sapeva cosa dirle, perché ad Harry di Destiny non gli era fregato per tutta l'estate. A salvarlo stavolta fu l'entrata del professore che catturò l'attenzione di tutti.

"Giorno ragazzi"

"Giorno Prof."

Rispose insieme la classe, che stava ricominciando a prendere i suoi ritmi scolastici. I ragazzi avevano l'aria disinteressata come sempre, mentre le ragazze, Destiny inclusa, guardavano Mr. Wings come se fosse l'uomo più bello del mondo. Non che non fosse vero, ma era, secondo il parere di Harry ed il mio, una reazione troppo esagerata, che era determinata solo dagli ormoni incontrollati delle sue compagne di corso. E poi c'era Rose che gli era indifferente e questa cosa a lui era sempre piaciuta. Era come se ciò la definisse ancora più diversa di quanto non potesse apparire all'esterno con il suo abbigliamento scuro ed il portamento che la rendevano unica agli occhi di tutti gli altri.

BLACK HOLE |H.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora