CAPITOLO 18

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Continuo a correre senza una meta tra i corridoi dell'accademia. Le forze mi abbandonano e crollo in ginocchio singhiozzando, tenendomi la testa fra le mani.
Piango finché non ho più lacrime da versare e rimango a pensare appoggiata agli armadietti azzurri.
Non riesco a capire come sia potuto succedere, le facce terrorizzate dei miei compagni non abbandonano la mia mente. Io non volevo far loro del male, io non voglio far soffrire nessuno.
Rimango rannicchiata in un angolo per svariato tempo, nascosta da occhi indiscreti. Credo che questo sarà il mio nuovo nascondiglio.
Non ho il coraggio di incontrare di nuovo tutte quelle persone, non so come scusarmi e sarebbe tutto inutile.
Sento dei passi nel corridoio vicino e delle voci.
Mi stringo le ginocchia al petto e tendo le orecchie.
Sono due persone che parlano, entrambe mi sembrano molto familiari.
Una sono sicura sia Sasha, sembra molto preoccupata.
L'altra è di un uomo, ma non riesco a riconoscerla.
"È troppo potente per essere una medium caelestis, non possiamo proteggerla, né aiutarla senza delle vere informazioni sul suo conto. Forse dovremmo lasciarla andare via, non è sicura la sua presenza qui."
"È solo una ragazza Sasha, non possiamo abbandonarla proprio per questo motivo, dobbiamo almeno provare, una volta uscita da qui potrebbe essere presa da qualcuno che la sfrutterebbe e basta. Ha una grande energia chiusa dentro di sé, dobbiamo solo capire come usarla al meglio"
"Lo so lo so, ma qualcosa non mi convince: è come se riuscisse a controllare l'ombra, il modo in cui hanno sofferto i suoi compagni di corso, poteva farlo solo un demone molto potente. Non possiamo assolutamente permettere che l'ombra si infiltri nelle mura della nostra accademia.
Dobbiamo trovare qualcosa che la tenga ancorata alla sua parte umana, sempre se la possiede.
E inoltre un modo per farle conoscere e controllare i suoi poteri.
Ma prima dobbiamo capire noi che creatura sia realmente."
"Condivido le tue preoccupazioni, e forse ho anche un'idea, vieni con me"
Detto questo sento i passi allontanarsi.
So bene stessero parlando di me.
Non riesco a capire però cosa volessero intendere, io non sono cattiva, non sono un demone.
Sono curiosa è spaventata dall'idea che ha il misterioso uomo per salvarmi, ma adesso non ho le forze per seguirli.
Mi trascino con fatica verso la mia stanza, una volta entrata mi butto sul letto.
Appena il mio corpo viene a contatto con le morbide coperte crollo esausta in un sonno profondo.

Sento di nuovo delle voci in sottofondo, tutto ciò che odo sono il dolce profumo di Esther mischiato ad uno più forte, d'impatto
"Dovrà tenerla d'occhio, non sappiamo ciò che nasconde"
La voce potente e sicura è senza dubbio, ancora una volta, la voce di Sasha, della Signora, questo vuol dire che Esther è qui in accademia, cosa ci fa?
Mi ritrovo per la seconda volta nella giornata ad ascoltare conversazioni private, forse sarebbe meglio coprirmi la testa con il cuscino e farle smettere di parlare
"Tenerla d'occhio? Ma cosa posso fare io? Sono un'umana in un covo di angeli!" La voce della mia amica è stridula e titubante, ha paura, posso capirla; perché è qui? Chi deve tenere d'occhio?
Mi catapulto brutalmente dalla mia camera a dove provengono le voci e immediatamente mi ritrovo dietro la porta de La Stanza, strano, pensavo stessero dietro la mia camera tanto erano vicine. Essa si apre leggermente, quel che basta per farmi scovare il sinuoso corpo di Ther, davanti a quello rigido e impavido della Signora
"Signorina, non l'avremmo mai chiamata se non avessimo saputo che è l'unica che può darci una mano, io e tutti i professori di questa scuola abbiamo valutato molto bene questa opzione, ma lei è l'unica che può tenere a bada la signorina Mitchell, come ha sempre fatto in questi anni"
Tutti i dubbi si dissolvono, facendomi così capire che è proprio di me che stanno parlando
"Inizialmente la sua identità verrà tenuta nascosta, ovviamente tutto il personale qua dentro sa che lei è un umano, ma i suoi compagni non dovranno saperlo, almeno per ora"
Vedo Esther annuire appena
"Va bene, farò quello che mi è stato detto, cercherò di fare del mio meglio"
"Adesso vada, signorina Moore, aspetti la sua amica nella sua stanza.
Buona permanenza"
E così detto Esther si dirige alla porta, la stessa posta dove dietro sono nascosta io, non faccio in tempo ad alzarmi per andarmene che essa viene spalancata ed io sommersa da un fascio di luce accecante.

Mi sveglio svuotata, non ho avuto incubi durante il sonno, il che è strano, ma il sogno che ho fatto è stato molto particolare: diverso dal solito. Sembrava tutto così vero e reale, la figura di Esther era così nitida, potevo vedere le sue paure, la sua voglia di andarsene. Eppure niente, era tutto un sogno; quanto vorrei che lei fosse davvero qui..

Ho un fortissimo mal di testa che mi costringe a rimanere sdraiata.
Fisso il soffitto bianco, ornato solo da un grande lampadario.
Lo squillare del telefono della camera mi desta dai miei pensieri facendomi sobbalzare.
"Pronto?" Rispondo con la voce ancora impastata di sonno.
"Salve signorina Mitchell buongiorno, la Signora la aspetta nel suo ufficio tra 20 minuti, non faccia tardi" dice una voce atona.
Il messaggio si conclude con uno strano rumore, suppongo sia registrato.
Sbatto il telefono sul comodino frustrata e mi alzo controvoglia.
Faccio una doccia veloce e sono pronta in tempo record.
Ho deciso di indossare dei miei abiti invece della solita e monotona uniforme.
Voglio mostrarle che non sarò mai un suo burattino.
Lascio i capelli ricadere morbidi sulle spalle, passo un filo di mascara per risaltare il colore dei miei occhi.
Mi guardo allo specchio soddisfatta.
Per smettere di pensare, comincio a dirigermi verso la Stanza, attenta a percorrere corridoi secondari per non incontrare gente.
Arrivo appena in tempo davanti la porta dell'ufficio,che in questo momento mi sembra così possente e spaventosa.
Busso per poi spingerla con decisione: la Signora è li ad aspettarmi e mi rivolge un sorriso dolce.
So già cosa ha da dirmi, cosí mi siedo e attendo paziente.
Sasha si schiarisce la voce con un colpo di tosse, come per attirare la mia attenzione poi comincia.
"Noto con piacere che apprezza le nostre uniformi" dice sarcastica e io non posso evitare di guardare i miei vestiti
"Ma non è quello che mi interessa ora. Arielle, noi siamo molto preoccupati da quello che è accaduto ieri.
Non riusciamo a dare una spiegazione valida alla sua perdita di controllo e abbiamo paura per l'incolumità sua e di chi le sta intorno.
Non la rispediremo a casa perché sarebbe pericoloso visto che ormai lei è sotto la nostra protezione, ma abbiamo deciso però che sarà perennemente accompagnata e aiutata, almeno finché non scopriamo cosa la renda diversa da tutti gli altri.
Ha avuto una crisi molto grande in classe l'altro giorno, che non dovrà mai più riaccadere, per questo soprattutto per ora, più in là vedremo, seguirà esclusivamente corsi privati."
"Che ne sarà di Ty? Io ho bisogno di lui!
Io non sono un mostro" dico impaurita senza darle il tempo di concludere, con la voce tremolante
"No Arielle, lei non è un mostro, e potrà comunque vedere il signor Evans fuori dalle lezioni non si preoccupi, ma dovrà comunque stare molto attenta se non vuole che anche lui se ne vada da lei per paura.
Ora vada nella sua stanza, c'è qualcuno che l'aspetta, quella persona sarà la sua protettrice"
Una volta concluso Sasha si gira dandomi le spalle, facendomi intuire di non poter ribattere.
"Va bene, la ringrazio" è tutto ciò che riesco a dire prima di uscire dalla stanza con la testa piena di dubbi, ma la voglia di scoprire chi sarà questa persona.

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#angoloautrici:
HOLA CHICOS!
Eccoci con il nuovo capitolo dove alcuni dubbi vengono risolti ma altrettanti ne vengono creati!
Noi vi lasciamo così, un bacio! ⚡️❤
-Sof e Nene

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