Perché devi essere cosí geloso?

Capitolo 3

Dopo il parco siamo andati a casa di mia zia. Tutto il branco compresa mia zia era molto contenta della mia scelta. Mi volevano con loro. Finalmente ho una famiglia vera.
- Dim accompagnala per sistemare i vestiti.- dice mia zia. Lui annuisce.
-Dorme con me.- dice lui sicuro. Io lo guardo.
- Me lo hai giá detto. Va bene se per lei non è un problema- dice mia zia. Saró rossa come un peperone.
- Io ...- sono senza parole. Dim mi guarda e mi circonda la vita connle braccia.
- Per lei va bene.- dice Dim stringendomi a lui. I ragazzi  si guardano  e ridono
-Ragazzi mi raccomnado eh- dice Luca. Io divento rossa come un peperone. Lo ammazzo.
-Luca..- lo richiama mia zia. Lui alza le mani e si siede nel divano. Io salgo sopra e  vado nella stanza di sopra. Poco dopo arriva Dim. Mi circonda la vita con le braccia e mi bacia la testa.
-Ti ho lasciato spazio nell'armadio. Hai due ante.- me le indica.
- Okay..- dico imbarazzata. Ho paura che lui voglia fare altro. Io non sono pronta. Sono ancora vergine e dormendo con lui...
- Piccola tutto bene?- mi domanda lui. Io annuisco e comimcio a sistemare le cose. Lui si siede nel letto e mi guarda. Io lo guardo.
- Che c'é?- dico sorridendo.
- Ti guardo.- annuisco e continuo. Appena finisco vadi a farmi una doccia e mi preparo per uscire. Indosso un jeans scuro con una maglietta bianca e la camicia a quadri rossa e nera, le all star nere, capelli legati in una treccia laterale, blush e mascara e sono pronta. Torno in stanza e lui é ancora a  letto. Sta chattando.
-Piccola sei splendida- mi dice. Io mi avvicino e mi siedo vicino a lui.
- Grazie.- lo bacio  e lui mi morde il labbro.
- Adoro quando sei senza rossetto- mi dice. Io sorrido e vado verso la porta
- Sere- mi chiama. Io mi volto.
- Stai attenta- mi dice. Io annuisco, avviso mia zia ed esco. Appena arrivo da Ale noto che c'é un nostro amico. Lo saluto e lui ricambia con un abbraccio. Andiamo al centro commerciale tutti insieme. Se lo viene a sapere Dim sono spacciata. Non sa che c'é anche lui. Facciamo un po' di shopping ad un  certo punto sento le mani di Dim che mi circondano. Okay....
- Piccola.- mi dice. Io mio giro e i suoi lineamenti sono duri e severi. Io lo bacio e lui mi stringe i fianchi.
-Lui é Dim. Il mio ragazzo- dico guardando Cris
-Piacere io sono Cris- si presenta lui.
- Piacere mio. Piccola mi dispiace ma dobbiamo andare- mi dice. Io annuisco e saluto gli altri. Mi prende per mano e stringe la presa.
- Dim ti giuro che io ...- dico.
- Non m'interessa. Non voglio sentire nessuno.- mi dice duro. Lo sapevo. Grazie Alessandra. Guida per tutto il tempo in silenzio. Quando arriviamo, salgo subito su e mi metto nel letto. Lui entra poco dopo per prendere non so cosa dal cassetto.
-Amore possiamo parlare?- domando.
-Non chiamarmi amore perchè mi fai imbestialire più di quanto in non sia già- mi dice. Mi avvicino.
- Non sapevo che veniva anche Cris. Te lo giuro.- dico.
- Potevi chiamarmi e invece non l'hai fatto. Per una volta ti lascio libera e guarda...- mi dice con tono alto.
- Non ti ho chiamato perché pensavo che sarei dovuta tornare a casa- dico.
- Non sarebbe stata questa la conseguenza.- mi dice guardandomi. Mi escono le prime lacrime. Sbaglio sempre a giudicarlo. É geloso ma perché ci tiene. É una persona dolcissima. Non si arrabbia quasi mai tranne che in questi casi e io lo ripago cosí.
-Ho sbagliato, lo so. Scusa- dico. Gli do un bacio nella guancia ed esco dalla porta ma lui mi ferma.
- Vieni qui un attimo.- mi dice dolce. Io mi avvicino. Sospira e mi guarda.
- Sai che odio vederti piangere.- mi dice mentre mi asciuga le lacrime. Io bacio il palmo delle sue mani e lascio che mi asciughi le lacrime.
- Oggi eri strana. Perchè? Avevi paura che venissi a scoprire il fatto di Cris?- Non voglio dirgli che ho paura di fare altro con lui. Mi vergogno. Abbasso lo sguardo e guardo le scarpe.
-Serena rispondi- mi dice. Alzo la testa. Respiro.
- Si- dico a bassa voce. Lui toglie la mani dai miei fianchi ed esce dalla stanza. Mi butto sul letto e poco dopo sento bussare. Asciugo le lacrime.
-Avanti- dico. É Chiara, la mia migliore amica.
- Esci con Ale e non mi chiami... ehy che succede?- mi dice quando vede le lacrime. Le spiego tutto ma le dico la verità.
- Sei un idiota. Lo vado a chiamare e gli parli.- mi dice.
-Chiara ti prego. Sarebbe peggio- le dico.
-Non sarebbe peggio. Non  é il ragazzo che ti vuole solo per la tua bellezza. Almeno con te non è cosí.-
- Questo lo so ma ormai ho già detto che...- ad un tratto si apre la porta ed entra Dim. Mi guarda
- Potresti sempre rimediare.- mi dice. Chiara sorride ed esce. Io mi metto seduta nel letto e lui fa lo stesso.
- Dim io..-
- Sei una stupida. Non lo avrei mai fatto. È una cosa che arriverà quando te lo sentirai. Con le altre ragazze non provavo sentimenti quindi andare a letto con loro subito o dopo non cambiava. A parte il fatto che sono andate a letto con tutti. Con te provo dei sentimenti. É diverso. Dormire insieme non vuol dire andare a letto. Sono felice del fatto che sei mia in tutti i sensi. La prossima volta le cose dimmele.- mi dice. É dolcissimo. Mi butto sopra di lui e lo bacio. Lui ride e mi regge per i fianchi.
-Mi hai mentito- mi dice lui severo.
- Non succederà più lo giuro- gli dico. Lui annuisce e mi attira a sè. Mi stringe e mi bacia con foga. Ci sdraiamo nel letto e io appoggio la testa nei suoi addominali.  Lui mi accarezza la testa e il braccio.
- Come fai ad avere degli addominali cosí pronunciati?- dico toccando la sua tartaruga.
-Allenandomi- mi dice lui ovvio.
- Anch'io mi alleno a scuola ma..-
- Piccola a scuola facciamo solo 50 addominali. Io ne faccio 250- 350. Anche fare le flessioni... a scuola non ci alleniamo. Ci divertiamo. Mi alleno con Luca.- mi dice. Io lo guardo.
- Non mi diverto per niente a scuola durante l'educazione fisica. Volevo fare un po' di muscoli ma a questo punto rimango cosí come sono.- sono due pazzi. Lui ride.
-Piccola stai bene così come sei. Sei perfetta cosí- mi dice dolce. Io sorrido e mi allungo per baciarlo. Lui mi morde il labbro e poco dopo lo bacia. Lui é cosí aggressivo poi dolce e poi aggressivo. Lui è il mio paradosso