Capitolo 16

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_Serena_

Dim in questi giorni è stato molto premuroso nei miei confronti. Quando combattevamo mi teneva sempre d'occhio. Mi stringe sempre. Di notte sono appiccicata a lui. Si è spaventato molto per il mio malessere. Ma sarà stato il caldo. Niente di preoccupante.
Mi squilla il telefono. È mia mamma. In questi giorni non ci siamo visti e mi è mancata. Non abbiamo un buon rapporto ma è pur sempre la mia mamma.
-Prontoooo- dico felice di sentirla.
- Tesoro potresti venire un attimo a casa? Io e papà dovremmo parlare con te. Non portare tuo fratello però. Vieni sola. Ti prego. - mi dice avvilita.
- Va bene mamma. Arrivo subito ma stai tranquilla. - le dico chiudendo la telefonata. Vado in camera e Dim mi sorride.
- Piccola hai una faccia... Tutto bene?- mi domanda alzandosi dal letto.
- Non penso. Mia mamma mi ha chiamato urgentemente. Mi devono parlare. Non devo portare Dario però. Era avvilita. Devo subito andare da loro Amore. - dico cambiandomi.
- Va bene cucciola ma calma. Ti accompagno io e poi me ne vado.- mi dice. Io annuisco e prendo la borsa scendendo sotto. Salgo subito in macchina e andiamo a casa dei miei.
- Amore non dire niente a Dario- gli dico.
-Vai tranquilla. Chiama quando hai finito. - mi dice. Lo bacio e scendo. Suono al campanello e mi apre mio padre. Lo abbraccio e lui ricambia con estrema forza. La stessa cosa mia madre. Sono strani però. Hanno un espressione di paura nel viso.  Lo scopriremo presto. Andiamo in salone e vedo i miei zii seduti nel divano.

- Zii? Come mai da queste parti?- chiedo.

- Tesoro dobbiamo parlare con voi, è urgente ed è abbastanza grave la cosa.- mi risponde mia madre, mi siedo accanto a mia zia.

- Allora parlate senza giri di parole anche perché non ho molto tempo e mi state facendo preoccupare.- le rispondo agitata. Loro annuiscono e si siedono nel divano. 

- Serena mi dispiace molto procurarti questo dolore ma prima o poi lo avresti saputo. Ora sei abbastanza grande per sapere e capire determinate cose e decisioni. Quando sono rimasta incinta di te, anche la zia aspettava una femminuccia. Eravamo felicissime e ricordo ancora quel famoso giorno quando entrambi partorimmo. Tu e tua cugina. Solo che la mia bambina ebbe dei problemi e morì dopo 5 minuti dalla nascita. Mi dissero che non avrei avuto altri figli per problemi avuti durante il parto. Il dolore era talmente forte che io e tuo padre decidemmo di corrompere il dottore. Lo pagammo affinché tu risultassi nostra figlia, uno scambio di culla. Sei figlia di tua zia per questo motivo sei una licantropa e non hai cicatrici. Non prendertela con la zia perché lei non sapeva niente. E  a te sorella mia chiedo infinitamente scusa ma cerca di capire, non avrei avuto più figli mentre tu potevi ancora procreare. Questo ovviamente non ti vieta  di stare con Dimitri, lui non è tuo fratello-  comincio ad urlare come una pazza.

-  Come hai potuto? Loro sono i miei genitori. Tu hai sempre pensato alla carriera. Non ci sei mai stata. Né per me e né per mio fratello che per me rimarrà tale e continuerà a stare con me perché se proverai a togliermelo, ti denuncio sappilo e gli anni in galera non te li toglie nessuno. Detto questo non voglio più vederti. Mi fate schifo. Non permetterò a Dario di crescere con voi. - Dico alzandomi dal divano e uscendo. Prendo subito il telefono e chiamo Dim.

- Piccola- mi risponde. 

- Dim ti prego vienimi a prendere subito.-Dico piangendo come una disperata.

- Serena che cazzo è successo?- mi dice preoccupato.

- Dopo ti spiego, vieni subito ti prego.- 

- Sono da te fra 5 minuti.- dice chiudendo la chiamata. Mi siedo nella panchina e aspetto. Mi sento svuotata letteralmente. Come se un tornado mi fosse passato sopra. STRAVOLTA

Dopo nemmeno tre minuti sento 2 braccia stringermi. Dim. Alzo la testa verso di lui e la sua faccia è scioccata. Devo essere orribile. Si rialza e comincia a bussare alla porta. Gli aprono e sento solo delle urla seguito dallo stesso racconto che è stato rivolto a me 10 minuti prima.  Dim ritorna da me ma a quel punto sono distrutta.  Mi prende in braccio e andiamo in macchina. Nessuno dei due dice una parola. Ma a volte il silenzio è meglio di 1000 parole. Sono scioccata. Io non riesco a capire come abbiano fatto per tutto questo tempo. Posteggia la macchina vicino ad un parco e porta il suo sedile indietro per poi, in una mossa istantanea, portarmi tra le sue gambe. Appoggio la testa nel suo petto e lui mi stringe.
- Come hanno fatto? Perché? Mi sembra di impazzire di dolore. Sembra che qualcuno mi sia passato sopra con un camion o peggio- dico continuando a piangere.
-Piccola non so dirti cosa passa nella testa dei  genitori quando nasciamo ma ti posso dire che l'unica soluzione o per meglio dire sfogo è quello di piangere fin quando non hai più lacrime. Non tenerti tutto dentro ti fa stare ancora più male . Posso assicurartelo. - mi dice. Io annuisco e rimango poggiata al suo petto. L'unico posto che da quando lo conosco mi ha portato conforto. L'unico.
-Prima eri scioccato quando mi hai visto. Dovevo essere orribile. - dico affranta.
-Non sei mai brutta. Ero scioccato perché non ti avevo mai vista piangere in questo modo e motivo per la quale sono incazzato nero con quelli che dovrebbero essere i miei zii- mi dice dolce. Io mi stringo a lui mentre mi accarezza i capelli.
- Dim- lo chiamo, lui mi guarda e sorride
leggermente.
-Ora che in pratica siamo fratelli, tu vuoi stare ancora con me? - gli domando.
- Piccola ascolta. Tu sei la mia ragazza. Noi in realtà non siamo fratelli perché io sono adottato e lo sai bene quindi come hanno detto loro possiamo continuare a stare insieme. Non potrei lasciarti- mi risponde sicuro di sé.
- Non posso perdere anche te. Ti prego non lo sopporterei- gli dico scoppiando nuovamente a piangere come una pazza ma non riesco a smettere.
- Serena non mi perderai mai. Mai. Non hai perso niente. Sono loro che hanno perso una figlia straordinaria. Tu hai una famiglia che ti ama e che ti vuole bene. Io ti amo. - mi dice. Io annuisco e lo guardo. Lui mi bacia. Un bacio molto dolce e pieno di sentimenti. Quando mi stacco vedo l'ora. È quasi ora dell'allenamento.  Mi asciugo le lacrime e mi ricompongo un po'. Alla fine io ho solo bisogno di mio fratello e di Dim.
-Abbiamo l'allenamento. - dico. Lui scuote la testa.
- Tu oggi non parteciperai. Non sei nelle condizioni. - mi dice.
- Dim ho bisogno di combattere. Lo scontro sarà tra poco e io devo essere pronta a tutto non posso permettermi nessun tipo di sbaglio.- gli dico.
- Serena è sbagliato scaricare la rabbia in questo modo. Sei prontissima per lo scontro e combatti in modo straordinario. Ma oggi devi distrarti.- mi dice.
- Lo so che non è corretto. Però potrei tornare dal bosco in forma lupo in modo da poter scaricare la rabbia ed essere pronta per l'allenamento- gli propongo.
- Va bene ma dato che non mi fido, costeggio il bosco con la macchina. Non voglio che commetti delle cretinate. - mi dice con voce Alpha.
- Va bene- rispondo.
-Non ti abituare a questi tipi di permesso Omega. Che sia chiaro. - mi dice severo mentre apre lo sportello. Io scendo e lo guardo.
- Chiarissimo Alpha- dico decisa, lui annuisce e io mi avvicino.
- Posso avere un attimo il mio fidanzato? - domando. Lui ride e io dietro di lui. Lo bacio improvvisamente e poi scappo per poi trasformarmi e correre per il bosco. Non c'è nessuno tranne Dim che mi segue in macchina. Protettivo come sempre. Ma io lo amo per questo.

Perché devi essere cosí geloso?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora