capitolo 10

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...che Riccardo non veniva più perchè l'hostes costava troppo e non potevano mandarlo da solo. E io ero lì che non sapevo bene quali emozioni provavo. Rabbia odio tristezza tutto insieme. Se pensavo che prima fossi stata male non avevo ancora conosciuto il vero dolore. Quando ti crolla il mondo addosso. Un sogno infranto. Tornai a Casa in lacrime mi buttai sul mio letto e piansi per ore. E urlai contro il cielo'cosa cazzo ho fatto per meritarmi questo ?!' Lo chiamai e cercai di trovare una soluzione. Ero disposta ad andarlo a prenderlo io. Ero disposta a rinunciare a tutte le mie uscite per tutto un anno se mi accompagnavano a prenderlo. Ero disposta perché per me valeva la pena. Cercai addirittura io l'aereo. Ho proposto di pagarglielo io il biglietto e l'hostes perché  avevo dei risparmi da parte. Da quel giorno non mi scrisse più e io smisi di credere in qualsiasi cosa. Non ci riuscivo più. Ero tristemente triste. Ero arrabbiata. Piena di odio. Non credevo più in niente. Avevo smesso di parlare con tutti poi il fatto che vedo mio padre solo due volte alla settimana peggiorava le cose. Lui era il mio punto di riferimento e potevo parlare di tutto con lui senza che si arrabbiasse anche perché con mia madre non si può parlare. Passavo davanti alla gente che conoscevo e manco salutavo e se mi chiamavano per chiedermi qualcosa li mandavamo a fanculo. Odiavo tutti e soprattutto odiavo me. Non riuscivo a capire cosa avevo fatto per meritarmi una cosa del genere. Avevo anche litigato con tutte le mie amiche(anche loro a distanza) non sapevo bene il perché ma mi stavano sul cazzo. Ah già perché se ne sbattevano il cazzo di come stavo io e mi chiamavano solo per chiedermi un favore. Ma non me ne importava più di tanto. Mi interessava solo di lui e di trovare un modo per farlo venire

La distanza non deve spaventartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora