Il fumo ancora si alzava dalla nera terra intorno alla valle, alle pendici della Montagna Solitaria, quando il grido si levò alto e possente, così forte da squassare la roccia.
Dwalin alzò la testa, la zucca sporca di fango, sangue e fuliggine.
Era un grido di vittoria.
Allora pianse, di felicità. Di sollievo, di stanchezza. E di tristezza per i morti di quel giorno, tanti, tantissimi.
Morti valorosi, che si erano battuti strenuamente e gloriosamente per la propria gente, per i propri amici, per il proprio Re.
Si tirò su di scatto, guardandosi intorno, come se si fosse ricordato solo in quel momento di non essere solo su quel campo zuppo di rossume.
"Balin!" gridò con quel poco di voce che gli rimaneva, arrancando in mezzo al groviglio di Elfi, Uomini, Orchi e Nani, che ricopriva completamente il pianoro.
"Balin!!" chiamò ancora, cominciando a preoccuparsi di dover cercare i pezzi del fratello.
Un rumore più in basso lo fece trasalire, e si spostò, tirando forte la mano che si agitava ai suoi piedi; da sotto un paio di Orchi morti spuntò proprio Balin, ferito ma tutto sommato incolume.
"Balin!" esclamò Dwalin tra le lacrime abbracciandolo.
"Così mi fai male Dwalin..." mugugnò il maggiore, stringendolo forte comunque.
Insieme avanzarono lentamente verso un lato della piana, dove alcuni Nani aiutati dagli Uomini di Dale stavano tirando su una serie di tende sotto cui i guaritori cominciavano a prestare il proprio servizio.
"Dwas..." l'interpellato si girò "dove sono gli altri?"
Fece spallucce.
"Cerchiamoli!" e si misero a girare, tenda dopo tenda, cercando gli altri tredici quindicesimi della compagnia.
A fine giornata riuscirono a radunarsi tutti sotto una tenda, a parte dalle altre e più spaziosa.
"Ohi ohi ohi avrò il fondoschiena a strisce per un mese!" borbottò a mezza voce Bofur, sdraiato a pancia sotto, mentre suo cugino Bifur gli curava le ferite, con la sola mano sinistra visto che la destra era ridotta ad un moncherino sanguinolento.
"Ma Thorin dov'è?" chiese dopo un po' Gloin tenendosi la testa, stanco e ferito ad una gamba.Nessuno parlò.
Calò il silenzio, una cappa scura.
Proprio in quel momento entrarono zoppicando Fili e Kili, feriti, esausti, sporchi, ma vivi; tra le loro braccia, semi-svenuto, Thorino Scudodiquercia.
"Thorin!" lo chiamò ad alta voce Dwalin, andando ad aiutare i ragazzi a portarlo verso la branda su cui lo distesero.
"Ragazzi..." si rivolse poi ai due giovani che intanto erano crollati, a stento trattenuti da Balin e Nori, che nonostante grondasse sangue da un orecchio stava dando una mano a suo fratello Dori.
"Bolg...era solo a combattere contro quell'orco...qualcuno doveva...aiutarlo..." biascicò a mezza voce Fili, stringendo i denti mentre gli estraevano due frecce dalla schiena."Fili..." mormorò il più piccolo dei due fratelli, voltando la testa in cerca del maggiore, che cercò di alzarsi per raggiungerlo, senza riuscirvi.
"Ragazzo stai calmo, non muoverti!" gli intimò Balin, fermandolo.
"Ma...mio fratello..."
"Ci penso io ragazzo! Tu devi solo pensare a rimetterti in piedi" esclamò Dwalin, che aveva lasciato Thorin nelle sapienti mani dei guaritori.Il grosso nano si chinò sul giovane che respirava lentamente e a stento.
"Signor Dwalin..." sussurrò, aprendo una fessura dei suoi occhi stanchi e cerchiati di ombre e sangue.
"Non parlare ragazzo. Non ti mentirò, la situazione non è buona, ma tu sei forte e ce la farai. Ora però devi stringere i denti e resistere. D'accordo?!"Il giovane Nano annuì deglutendo, stringendo l'impugnatura della sua spada spezzata.
Dwalin cominciò a slacciargli la cotta di maglia, liberandolo man mano dai vari strati e pesi.
Quando il giovane fu nudo dalla cintola, fu chiaro che se non veniva aiutato all'istante, sarebbe morto per le ferite."Ori, resta con lui, Bombur vieni con me, dobbiamo trovare Gandalf e un guaritore elfico al più presto!"
"Non ti fidi dei miei rimedi?!" sbottò irritato il guaritore che li assisteva.
"Mi fido di te come di mio fratello ma le sue ferite sono troppo gravi, occorre una medicina più potente, una medicina elfica, o la magia. Vieni, dobbiamo fare presto!" e uscirono di corsa.
"Balin..."
"Sono qui accanto a te ragazzo mio!"
"Fil...mio fratello sta bene?" chiese con voce flebile Kili, disteso su una branda arrangiata con due scudi.
"E' accanto a te figliolo" indicandogli con un cenno la sua destra, dove stava, disteso su un paio di pellicce arruffate, il fratello.Si sorrisero, nonostante tutto erano ancora vivi.
Erano ancora insieme.

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Inner Demons
FanfictionE se Thorin non fosse morto nella Battaglia dei Cinque Eserciti? E se la storia fosse proseguita diversamente da come la conosciamo? E se... Ho ripreso in mano questa storia dopo un bel po' di tempo, avevo già 19 capitoli pronti. Dopo aver (finalmen...