Harry girovagava a vuoto per le stanze della casa.
Le immagini della sua visione ancora riecheggiavano nella sua testa come un brutto presagio.
Si rinchiuse per diversi giorni in camera sua, senza voler vedere nessuno, se non Louis.
Gli raccontò di quello che aveva visto non appena aveva varcato la soglia della camera di Amelia quella notte e di quello che inspiegabilmente provava.
Paura.
Louis, dal canto suo, gli spiegava che era normale avere paura, anche per i vampiri, soprattutto per quelli che avevano avuto il Collegamento.
“Ho deciso che me ne andrò per un po’ di tempo” disse un giorno il riccio, mentre se ne stava seduto sulla poltrona della sua camera.
Louis scattò in piedi dal letto.
“Cosa?! Non puoi farlo..” sbottò.
Harry si alzò e abbracciò il suo migliore amico che si lasciò avvolgere dalle sue braccia.
“Louis, io la amo – disse poco dopo – ed è per questo che me ne devo andare”.
Louis capiva la paura del suo amico, ma doveva fargli capire che correva un pericolo in più se lasciava Amelia.
“E dove andresti?” gli chiese, risedendosi sul letto e cominciò ad applicare su se stesso il suo potere, cercando di calmarsi.
“Pensavo qualcosa come la Scozia oppure l’Irlanda” rispose tranquillo il suo amico. Il moro alzò gli occhi al cielo e si coprì il volto con entrambe le mani.
“Come glielo dirai?”
“Non lo farò – disse deciso – glielo dirai tu e le racconterai la verità su quella sera”.
***
Amelia se ne stava seduta davanti al suo computer con un sorriso a trentadue denti.
Danielle se ne stava sorridente davanti a lei, dall’altra parte dello schermo.
“Mi manchi amica mia” le disse la riccia, trattenendo a stento le lacrime, che avevano ormai riempito i suoi occhi nocciola.
“Anche tu riccia, anche tu”.
Danielle le raccontò di New York.
Era la più bella città, dopo Londra, che avesse mai visto ed era felice che l’avessero scelta.
Le raccontò anche che ogni giorno, come con lei, si sentiva con Liam e che le era entrato nel cuore.
Amelia sorrise leggermente a quell’affermazione.
“Ti vedo stanca piccola”.
Già, Amelia era stanca.
Stanca di passare metà delle sue giornate segregata in casa a causa del suo ex ragazzo vampiro che ora la rivoleva.
Stanca di svegliarsi nel cuore della notte e piangere lacrime silenziose per far in modo di non svegliare i ragazzi.
Stanca di non poter abbracciare la sua migliore amica.
“Amelia!”. Louis la chiamò dalla cucina e la ragazza sobbalzò leggermente provocando una risatina da parte dell’amica.
Le aveva raccontato una bugia, la prima della loro amicizia.
Le disse che era andata ad abitare con loro perché era stanca di stare a casa da sola e, per sua fortuna, c’era anche Harry che le faceva da testimone mentre raccontava.
Ormai stravano insieme da due mesi o poco più, anche se non ne era sicura, dato che il ragazzo non le aveva fatto alcuna proposta.
Ma a lei andava bene così.
L’importante era che lui le fosse accanto e questo la faceva stare bene.
Salutò Danielle e, spegnendo il computer, scese le scale andando in cucina, dove trovò tutti i ragazzi, tranne Harry, seduti al tavolo.
“Amy – esclamò sorridente Niall – siediti vicino a me”.
Se solo avesse potuto prevedere quello che i ragazzi le stavano per dire, se solo avesse potuto.
“Amelia – cominciò Louis – non è facile dirti quello che sto per raccontarti quindi, ascoltaci bene”.
La ragazza, presa un po’ alla sprovvista, annuì leggermente.
“Sappiamo che non ricordi nulla di quella sera, ma bastano poche e semplici parole per farti ritornare al terrore”.
La ragazza fu invasa da una strana sensazione di paura.
Questa aumentava sempre di più, dato che Harry, non era accanto a lei.
“Tre semplici malesseri: vista annebbiata, capogiro e nausea”.
Fu un attimo e nella sua testa apparvero un susseguirsi di immagini che, dopo averle viste tutte, avrebbe preferito non vedere.
Sentiva anche la voce di Brady riecheggiare nella sua testa.
Si sentì bruciare dentro, proprio come quella notte.
Vide l’immagine di lei che stritolava il braccio di Louis; Harry a terra con gli occhi spalancati e la mascella serrata.
Poi vide Liam che le teneva il viso tra le mani, sussurrandole parole rassicuranti.
Zayn ricurvo su Harry che lo tratteneva.
Niall in piedi in mezzo alla stanza ad occhi chiusi che sussurrava parole senza senso e poi.. il buio.
“Amelia”. Le sembra angelica quella voce che pronunciava il suo nome.
Harry la stava chiamando a lei sembrava che le parole le morissero dentro.
Apriva la bocca senza emettere alcun suono, finché non si destò dal sogno tenendo gli occhi chiusi.
“Harry”.
“Mi dispiace, sono Niall”.
La rossa si alzò dal divano, tenendo la testa tra le mani.
Le pulsava proprio come la mattina dopo.
“Sono stata posseduta da Brady?” chiese al biondo che intanto era andato a prenderle una tazza di tè caldo.
“Sì”. Si risedette accanto a lei, porgendole la tazza.
Le sembrava essere così indifesa e fragile.
Se solo avesse saputo che Harry se ne era andato, ma non era compito suo dirle questo.
***
“Allora ci vediamo” disse il riccio, mentre d’imbarcava sul volo per Dublino.
Il solo pensiero di lasciare Amelia lo stava distruggendo dentro. Non avrebbe mai voluto lasciarla, ma la paura di farle del male era troppa.
I suoi amici lo salutarono e si voltarono verso l’uscita.
Poco distante, intanto, tre figure si aggiravano per l’aeroporto e avevano osservato tutta la scena da lontano.
Un sorriso si allargo sul volto di quello in mezzo e un’idea geniale ma allo stesso tempo terrificante gli balenò in testa.NdA
Salve fanciulle. Se state ancora perdendo il vostro tempo per leggere la mia storia, ve ne sono veramente grata. Sono veramente felice, comunque, di aver superato i duemila e cinquecento lettori, perché la mia autostima aumenta sempre di più *pollice in su e sorriso per tutti*. Che altro? Ovvio, se vi piace un voto o un commento è gradito, sappiatelo (: io ora vi saluto e alla prossima!
Un caldo abbraccio,
Marta. ♥
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You find someone like you [h.s]
FanfictionQuando due mondi completamente diversi collidono, che possibilità ci sono di continuare a vivere come se niente fosse?