Decise che era arrivato il momento di andare in bagno a darsi una rinfrescata per sembrare abbastanza presentabile a quelle cinque statue perfette.
Andò quindi verso il bagno, chiuse la porta alle sue spalle, ma non a chiave. Dalle esperienze passate aveva imparato che non era buona cosa per una persona impacciata come lei rimanere chiusa dentro una stanza con la serratura bloccata.
Fece per lavarsi il viso, ma si bloccò ad osservare il suo riflesso nello specchio. I capelli rossicci le ricadevano mossi lungo le spalle. Gli occhi, l'unica parte del corpo che le piaceva, erano di un verde intenso come quelli di sua nonna a cui non poteva essere che infinitamente grata per quel meraviglioso regalo che le aveva lasciato. I suoi lineamenti non erano perfetti come quelli di quei cinque ragazzi, per niente.
Sbuffò lavandosi il viso e scosse appena la testa per far scendere più velocemente le gocce in eccesso. Fece per prendere il sapone dalla piccola mensola, quando le cadde una lametta sul palmo della mano. Cacciò un urlo, atroce persino per le sue stesse orecchie e cadde a terra seduta. La levò.
"Ame –". Niall non fece in tempo a finire il suo nome che s'irrigidì alla vista del sangue che sgorgava. La mascella si serrò. "Louis!".
Dopo pochi secondi il moro che le aveva preparato la colazione era seduto a gambe incrociate davanti a lei con il disinfettante e del cotone. Srotolò una garza e coprì la ferita sorridendo teneramente nel sentirla lamentarsi come una bimba per il lieve bruciore che stava percependo il suo palmo.
"Scusalo – disse, riferendosi a Niall – a lui infastidisce la vista del sangue, fin da quando lo conosco non lo ha mai sopportato più di tanto". Amelia scosse la testa sorridendo come a dire che non c'era alcun problema e ammise che nemmeno a lei piaceva molto, ma cercava comunque di non impressionarsi più di molto; alla fine era una cosa normale.
Lo guardò mentre con cura le fasciava la mano. "Sai quando hai altri quattro spericolati per la casa diventi bravo in queste cose". Sorrise di nuovo. Era come se sia lui che Niall potessero leggerle nel pensiero.
Si rialzò aiutata da Louis e assieme tornarono al piano di sotto. Zayn e Liam erano già usciti. Louis e Niall, poco dopo si resero conto che non c'era più nulla nelle scorte in cantina. A quanto pareva non piaceva loro andare spesso al supermercato.
"Ne sai qualcosa Niall?" chiese il moro voltandosi verso il biondino che stava rosicchiando delle patatine. Alzò le spalle sorridendo e riprese a mangiare. Entrambi, dopo aver raccattato qualche borsa qui e lì per tornare con la spesa uscirono e Niall le disse di rimanere finché non fossero ritornati, voleva essere lui ad accompagnarla a casa. Il silenzio, dopo pochi istanti, cominciò ad avvolgerla e rimase sola in quella casa, o forse no.
Andò a sedersi sul divano, le avevano detto di fare come fosse stata a casa sua e decise che li avrebbe presi in parola. Guardò per un momento le riviste sul tavolino e ne prese una, cominciando poi a sfogliarla senza prestare davvero molta attenzione a quello che leggeva. Si ritrovò a pensare al ragazzo su cui era caduta e il cuore cominciò a batterle più forte e con il silenzio che la circondava, aveva quasi paura che lo si potesse sentire.
Una folata d'aria la fece voltare verso l'ingresso. Sono già tornati? Non c'era nessuno, così si rivoltò, trovandosi negli occhi di Harry. Stava seduto sul tavolino proprio di fronte al divano e la fissava. Dannazione. Imbarazzata cominciò a guardarsi intorno.
"Dimmi" disse non capendo perché continuasse a fissarla.
Sorrise e Amelia cadde in trance. Sentì la testa girare e poi.. nulla.
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You find someone like you [h.s]
FanficQuando due mondi completamente diversi collidono, che possibilità ci sono di continuare a vivere come se niente fosse?