“Niall James Horan – urlò la ragazza tra le lacrime – dimmi dov’è Harold!”.
Era ormai da una buona mezz’ora che Amelia cercava il riccio al telefono senza ottenere risposta.
Era corsa in camera sua e non aveva notato nulla di strano: non mancava nulla.
I ragazzi non erano ancora rientrati e le stava cominciando a dare segni di smarrimento.
I suoi occhi viaggiavano velocemente da quelli di Niall alle pareti di quella casa in cui era segregata.
Si sedette a terra, sul tappeto del salotto chiudendo gli occhi.
L’unica cosa che poteva fare era rintracciarlo telepaticamente.
Sapeva di poterlo fare perché il riccio le spiegò che in caso di bisogno poteva esserle utile.
“Amelia”. Aprì gli occhi ritrovandosi in quelli di Louis.
Non riusciva a sopportare quella situazione; si sentiva come se stesse per scoppiare.
“Non servirà a nulla – aggiunse aiutandola ad alzarsi – lui è andato via .. per un po’”.
A quelle parole, la rossa si sentì il mondo caderle addosso.
Gli occhi le si riempirono di lacrime che cominciarono a solcare il suo viso.
Si lasciò scivolare tra le braccia di Louis che, nonostante volesse tenerla in salotto con gli altri, la portò in camera di Harry.
Quella notte non sarebbe rimasta sola.
Amelia dormiva, con le lacrime agli occhi, nel letto di Harry.
Si era lasciata cullare dal suo profumo.
Muschio bianco
Erano le 04:30 del mattino e Niall era appena entrato nella stanza dove Amelia dormiva per tenerla d’occhio.
Da quando l’aveva conosciuta aveva provato qualcosa di forte per lei, ma non poteva essere amore.
L’amore per un vampiro è attraverso Il Collegamento e lui non l’aveva avuto.
Si sedette a ridosso del muro e la osservò dormire.
D’un tratto gli occhi della rossa si riaprirono, mostrando a Niall tutta la sua paura.
Avevano entrambi sentito un rumore provenire da piano inferiore, ma non avevano battuto ciglio.
Il biondo entrò nel letto vicino alla ragazza, dopo che ella gli fece segno.
Si rannicchiò sul suo petto, affondando la testa nell’incavo del suo collo.
Le accarezzò piano i capelli, cercando di trasmetterle coraggio.
Niall affinò l’udito tentando di capire quello che stava accadendo al di fuori di quella stanza.
I passi si facevano sempre più vicini alla stanza di Amelia.
Qualcuno la stava cercando e sapeva, di per certo, che non era per scopi benevoli.
“Harry!” urlò Louis, facendo alzare velocemente Amelia che corse fuori dalla stanza.
Le apparve come una visione fuori dal mondo.
I ricci ricadevano sul suo viso incorniciandolo perfettamente.
I profondi occhi verdi le fecero dimenticare per un attimo chi fosse.
Un dolce sorriso e le fossette, sexy, nelle quali moriva.
“Sapevo che non te n’eri andato” disse, incerta, avvicinandosi.
“Non potevo starti lontano”
Il riccio allargò le braccia, accogliendo nel suo petto il corpo di Amelia.
La ragazza sorrise, scontrandosi con lui, ma subito quel dolce sorriso si spense non riconoscendo il suo profumo.
Scosse il capo e fece finta di niente.
Si sentì come rinata, tra le sue braccia.
Niall stava appoggiato allo stipite della porta della camera del vero Harry.
Era entrato nella sua mente e aveva notato che non vi erano ricordi veri di lui.
Erano tutti fasulli, inventati di sana pianta.
Il biondo sorrise freddo e raggiunse la camera di Liam, poco distante.
“Liam” disse, chiedendo il permesso di entrare.
Il biondo gli fece segno con la mano e Niall entrò lentamente.
“Te ne sei accorto anche tu?” gli chiese poi, sedendosi sul suo letto.
Il ragazzo annuì e prese il suo telefono, componendo velocemente il numero di telefono del vero riccio.
Non squillò a vuoto e quando Harry rispose, si accorsero che nessuna suoneria era partita in quella casa.
“Com’è andato il volo amico?” chiese Liam, per non farlo preoccupare.
“Bene, sono atterrato poco fa”. La vocedel riccio sembrava poco entusiasta e spenta.
Parlarono per altri cinque minuti e poi si salutarono.
Liam chiuse gli occhi e si massaggiò la fronte pensando velocemente.
Si alzò poi dal letto e cominciò a passare un dito sui libri presenti nella sua libreria.
Era noto a tutti quelli che lo conoscevano che Liam era il più intelligente e autoritario.
Leggeva un’infinità di libri e aveva imparato molte cose nella sua vita.
Una di queste? Comprare un libro d’incantesimi da una strega di passaggio.
Nella loro epoca molti bruciavano al rogo le donne, innocenti, incolpandole di stregoneria.
“Devo pensare velocemente” si disse più a se stesso che a Niall, continuando a far scorrere l’indice sul dorso dei libri.
Trovò il libro che stava cercando e lo aprì alla pagina che più volte lo aveva incuriosito.
“Eccola qui: la Trasfigurazione – guardò Niall con fare sapiente – se solo J.K. Rowling sapesse che tutto questo esiste davvero”.
L’irlandese sorrise leggermente e lo ascoltò leggere il testo di quella.
“Io penso che sia Brady” disse Niall.
Liam rispose che anche per lui era lo stesso.
Rimise il libro a posto e, insieme, raggiunsero la camera di Zayn.
“Non è lui” disse subito il moro, non appena i suoi amici si sedettero sul suo letto.
L’aveva studiata bene la fisionomia di Harry e poteva affermare con certezza che molte cose di quell’essere che era entrato in casa loro non corrispondevano.
“Lo sappiamo – continuò il biondo – la Trasfigurazione, Zayn”.
“Pensavo fosse solamente una leggenda – sussurrò il moro abbassando la testa e scuotendola – il vero Harry?”.
Dopo aver ottenuto tutte le risposte decisero di scendere al piano inferiore per tenere d’occhio quell’essere.***
Harry passeggiava distratto per le strade di Dublino con una sola cosa per la testa: Amelia.
Aveva bisogno di smettere di pensare a lei e doveva trovare una soluzione al più presto possibile.
Si diresse, sicuro, nella parte più buia, come la chiamavano lì, della città.
Niall gli disse che lì poteva trovare individui di ogni genere: dai licantropi ai vampiri, dagli zombie agli umani che avevano deciso di far parte di quella vita.
“Quale umano vorrebbe far parte di questa vita?” gli aveva chiesto, corrugando le sopracciglia.
L’amico non rispose e con la testa indicò Amelia che se ne stava in giardino a giocare con Louis e Zayn, mentre Liam li controllava ridendo.
Scacciò quel ricordo e continuò a camminare verso quella zona.
I pub illuminati, le strade oscurate e ululati riempivano il paesaggio.
Entrò in un locale che gli sembrò adatto in quel momento e ordinò un doppio Bloody Mary.
Pagò e andò a sedersi in un tavolo isolato.
Ad Amelia, il primo amore della mia vita, e mandò giù il drink come se nulla fosseNdA
Harry se n'è andato e non ritorna più.. no, aspettate sto scherzando (o forse no?). Sono molto - molto molto molto molto - felice di vedere che la storia vi sta piancendo e questa cosa mi fa andare su di giri, se apro la finestra mi sentite urlare ahaha Vi ringrazio infinitamente per i commenti e i voti che lasciare.
Al prossimo capitolo, un caldo abbraccio
Marta. ♥
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You find someone like you [h.s]
أدب الهواةQuando due mondi completamente diversi collidono, che possibilità ci sono di continuare a vivere come se niente fosse?