Capitolo Uno

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"Christopher vieni subito qui!"
"Cosa vuoi ancora?"
"Cosa voglio? Che tu vada da tuo padre a scusarti subito!" dissi cercando di non urlare troppo forte per non farmi sentire dagli ospiti dell'hotel
"No! Non farò mai questo stupido lavoro e te lo sai bene, non sei nemmeno una sorella vera non darmi ordini" disse andandosene dalla porta della cucina.

Si questa frase ha fatto male.

Perché? Perché è la pura verità. Sono stata affidata a questa famiglia dopo che i miei genitori sono morti in un incidente stradale quando avevo 16 anni e ho sempre cercato di aiutare nei migliori modi possibili qui all'hotel, ma in effetti non sono una vera parente.

"Karolina, spero tu non stia pensando alle parole di quel sedicenne ormonato di mio figlio vero?"mi chiede Giacomo entrando in cucina per prendere l'occorrente per sistemare la sala da pranzo
"Beh in effetti ci sto pensando si, a volte mi sembra di essere un peso per voi"
"Ancora con questa storia? Wow assomigli sempre di più a tua mamma sai? Io e Catia avremo chiamato nostro figlio come tuo padre per qualche ragione no? Erano i nostri più cari amici e io ti ho sempre voluto bene come se fossi mia figlia biologica. Per non parlare dell'aiuto in questo posto che mi stai dando in questi anni"
"Beh ho studiato turismo e lingue per qualcosa no?"dico sorridendo
"Hai più saputo niente della storia del concorso?"
"Magari, avrebbero dovuto chiamare ieri ma l'attesa mi sta uccidendo"
"Ascolta, qua continuo io ad apparecchiare, te se riesci finisci le ultime fatture e poi vai pure in spiaggia a giocare che è da un po' che non ti diverti con quella palla che ormai sta facendo la muffa"
"Sicuro?"
"Sicurissimo" e mi sorride spingendomi fuori dalla sala, come si fa a non amare una persona del genere?

Dopo aver finito le ultime carte sono corsa a preparare la borsa e il pallone chiamando subito Francesco, Filippo e Martina per organizzare una partita a beach volley!
Uscendo dall'hotel non posso far a meno di guardarlo e pensare, pensare alla mia vita come è cambiata stando a vivere qui a Rimini e come cambierà se quella chiamata che tanto aspetto andrà a buon fine.

"Karolina Berg quale onore, sei viva allora"mi urla Francesco appena mi vede arrivare in spiaggia
"Non è colpa mia se il tuo lavoro ti permette di avere molto più tempo libero diversamente del mio Fra"
"Dai dai non perdiamo tempo, che squadre facciamo"chiede Filippo cercando di far cadere il discorso di prima
"Io direi che per evitare risse facciamo io e Francesco contro te, Filippo e Karol"aggiunge Martina mettendosi gli occhiali da sole
"Cominciamo allora"
"Tanto perdi Berg"urla Fra andando nel campo avversario
"Oh smettila di provarci e concentrati"dice Martina dandogli uno schiaffo al braccio

"Filippo?"
"Si?"
"Batti bene mi raccomando. Picchia duro"
"Lo farò cara" e mi sfoggia uno dei suoi migliori sorrisi battendo la palla subito dopo.

Life Could Change. Where stories live. Discover now