La fine

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Mario

La canzone finisce e non sa nemmeno come sia riuscito a continuare a guidare nel mentre. Accosta. Ripensa a quella sera, a quel litigio. A quando gli ha sentito dire "Non ti amo più". Uno schiaffo in faccia avrebbe fatto meno male. Ripensa a quel dolore sordo, al suo sentirsi impotente davanti a quelle parole.

Ripensa a Claudio che non ha fatto niente per rimediare a quella frase. A quando ha stupidamente aspettato che ritrattasse, mentre impacchettava la sua roba di tutta fretta.

Lo sapeva che c'erano problemi tra loro. Da tempo, a fasi alterne, ma sperava avrebbero risolto tutto.

I primi problemi avvennero mentre lui era impegnato come opinionista. Aveva accettato l'offerta di Maria, ma l'impegno fisso in settimana rendeva meno elastiche le sue trasferte a Verona. Almeno però, così facendo, poteva contare su un'entrata in più, oltre alle serate. Claudio era stato comprensivo e aveva capito che il "progetto convivenza" sarebbe stato solo rimandato. Mario poi cercava di salire su quanto possibile, il problema è che si portava dietro tutto il nervosismo che la sua partecipazione al programma gli lasciava. Non tanto per le discussioni in studio, lì si sentiva sempre in qualche modo protetto, quanto per i commenti del web che continuavano a farsi sempre più aspri. Claudio l'aveva rassicurato a riguardo, dicendo di fregarsene, ma allo stesso tempo gli aveva detto che forse avrebbe dovuto essere più docile in puntata. Ne nacque un'inutile lite tra lui che sosteneva che diceva solo il suo pensiero e limitarsi sarebbe stato falso, e Claudio che sosteneva che forse era meglio per tutti farlo.

Quando la trasmissione terminò per la pausa estiva Claudio ne fu felicissimo, Mario finalmente si stabilì da lui e l'estate scorse via allegra tra vacanze e spensieratezza. Passarono un meraviglioso 26 Agosto, ricordando cosa era successo un anno prima.

I primi di Settembre parteciparono ad una punta di U&D dove vennero ospitate le varie coppie, e si mostrarono felici e sereni, com'erano. A fine puntata però Maria rinnovò la sua offerta a Mario, e lui non poté non pensarci su. Ancora li chiamavano per serate e questo, se da un lato era un bene, dall'altro lo limitava molto nel poter cercare un lavoro quotidiano. Chi avrebbe assunto qualcuno che chiedesse tanta flessibilità già all'inizio? Ne parlò con Claudio che, dopo l'esperienza dei mesi precedenti, non nascose nemmeno il suo essere a sfavore alla cosa. Ovviamente però gli disse di fare come voleva, e Mario alla fine accettò dinuovo il ruolo di opinionista, iniziando a far su e giù per Roma.

Iniziarono ad essere più distanti, lo sentiva chiaramente. Erano meno in sintonia, quando erano lontani si sentivano di meno, persino fisicamente non c'era più quel desiderio che li legava. Era come se fosse sceso un vento freddo da loro, e Mario si era convinto che fosse solo una fase. Non era possibile che Claudio mollasse la presa nel loro rapporto, proprio no. Loro erano innamorati, si erano trovati, dopo tanto cercare. Non era possibile.

Un giorno, dopo la registrazione, decise di salire a Verona quella sera stessa, invece che il giorno dopo come previsto. Sperò di fargli una sorpresa. Avrebbe voluto organizzare una cenetta per Claudio, qualcosa che gli ricordasse i vecchi tempi, che placasse un po' quella distanza che si era creata tra loro nemmeno lui sapeva come.

Aprì la porta di casa e non lo trovò. Lo chiamò. "Dove sei?" "A Milano." "Come a Milano?" "Sono partito oggi pomeriggio, domani ho un servizio fotografico." E tanti saluti alla sorpresa. Non l'aveva nemmeno avvertito, nemmeno sapeva di quel servizio. Sempre più distante e freddo.

Finché una sera, l'ennesima discussione. A volte Mario, lo sa, sa essere proprio stupido nel suo impuntarsi e tirare a lungo le liti. Non aveva considerato però che dall'altra parte non aveva più quel ragazzo paziente e tenero che un tempo cercava di strappargli un sorriso facendo lo scemo, tentandole tutte per mettere pace. Era andato nell'altra stanza e si era chiuso in un mutismo che non gli apparteneva. Un silenzio che lasciava spazi a troppi dubbi, a troppe domande.

E poi era tornato in salotto, con un'espressione indecifrabile, un "Dobbiamo parlare" che da subito lo aveva messo in allarme, come se fosse la peggiore della notizie. E Mario si era agitato, si era innervosito, aveva preso a parlargli sopra perché sperava in qualche modo che coprendo le sue parole avrebbe potuto far finta che non fossero mai uscite da quella bocca perfetta di cui adorava ogni centimetro.

"Non ti amo più". Pochi semplici parole per far crollare tutto il suo mondo, per sentirsi mancare l'aria. E più cercava di ripigliare fiato più gli saliva la rabbia, ma al contempo non aveva più senso discutere. Cosa c'era ancora da dirsi? Con le poche forze rimaste mise le sue cose nel borsone e fece per andarsene. "E' tardi, sta piovendo, dove vuoi andare?" furono le uniche parole che seppe dire Claudio. Troppo poco, decisamente troppo poco. "Non ti riguarda più" disse aprendo la porta, ancora sconvolto e sopraffatto da ciò che aveva appena sentito.


Cade la pioggia e tutto lava
cancella le mie stesse ossa
Cade la pioggia e tutto casca
e scivolo sull'acqua sporca
Si, ma a te che importa poi
rinfrescati se vuoi
questa mia stessa pioggia sporca..
Dimmi a che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo e
non sa di noi

Claudio

Rosita entra in macchina sorridendo, ma il suo sorriso si spegne subito quando incontra gli occhi di Claudio.

"Che hai? Hai pianto? Che succede?". Si allarma.

Claudio non parla, scuote lievemente la testa e arriva a casa sua.

Appena chiude la porta dell'abitazione la abbraccia e si scioglie in un pianto liberatorio.

"Mi manca.. mi manca ancora.. troppo.."

"Lo so.."

Gli accarezza dolcemente la testa. Non c'è bisogno di sapere altro, sa perfettamente di chi sta parlando.

Il conforto - ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora