Capitolo 2.

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"No, non può essere, è solo uno scherzo, un'insensibile ed orribile scherzo" continuai a ripetermi per almeno un'ora. Ero rimasta paralizzata, non riuscivo a fare niente, il mio incubo stava tornando.
Mi alzai dal letto in preda al panico, feci un profondo respiro e rilessi per la miglionesima volta la lettera, concentrandomi sulla frase: << domani mattina partiremo ed andremo dall'altra parte del paese, ancora, quindi prepara le valige.>> Forse ho interpretato male, sperai. Forse è sono una vacanza di una settimana o di un mese al mare o in montagna, una vacanza per stare insieme, no? Poi torneremo ed avrei avuto la mia estate, giusto, giusto? Vi prego ditemi che è così. Oh no che non era così, sarebbe stato troppo bello. Ma come hanno potuto farmi questo, sanno come sono stata il primo anno qui, è stato un tormento, se non avessi incontrato Naomi 5 mesi fa adesso sarei ancora la vecchia Ali, triste, depressa, sola, che se ne stava sulle sue, e non partecipava mai a niente. Stavo nell'ombra per paura di essere giudicata, avevo un carattere così debole che scoppiavo a piangere per ogni minima cosa, anche davanti agli altri, non riuscivo a resistere è più forte di me.
Mi ricordo ancora il mio primo giorno di scuola, dopo essermi trasferita. Indossavo dei jeans, una felpa nera e le converse, una normale adolescente vi sembrerà, ma non fu così. Il mio piano era quello di essere una ragazza qualsiasi e non dare nell'occhio in modo di non avere problemi con nessuno visto che ero vittima di bullismo nella mia vecchia scuola, ma non fu così. Nel momento in cui entrai notai tutte ragazze con gonne mini, ma veramente mini, vestite di rosa, che non facevano che provarci con i ragazzi, direi dalle ragazze di strada, sì proprio loro, ma passai avanti sperando che loro fossero un'inutile gruppetto. Inciampai su una loro borsa e lì fu guerra. Il resto preferirei non ricordare, ricordo solo lacrime per settimane, quanto odiai il primo anno.
Adesso invece ho fatto un bel passo avanti e ne vado fiera, sono convinti che io me ne vado un'altra volta, adesso che mi sono fatta una vita? Ahahahah, assolutamente no.
Dovevo trovare una soluzione, ma quale?
Ad illuminarsi fu Naomi. Quando scesi ad aprirgli la porta i miei occhi si illuminarono, e lei lo tonó fin da subito e disse :<< fammi indinivato hai trovato un vestito super sexy nell'armadio di tua madre e metterai quello? Oppure finalmente allo farai con Seth? O mio Dio, la tua prima volta, sono entusiasta, dobbiamo programmare tutto, fanculo lo shopping io..>> le mise una mano sulla bocca per farla stare zitta, dio mio si fa mille idee strane la ragazza, risi per sdrammatizzare e mi guardò confusa. << Senti Naomi, abbiamo un problema.>> cercó di interrompermi la ma zittii, ora parlo io. << I miei hanno intenzione di ripartire di nuovo, mi hanno lasciato una lettera e domani partiró per non só dove. Sai benissimo che non voglio, qui ho te e la mia vita, eh beh, ovvio pure Seth, il mio primo amore, e stavo pensando se potevo venire a vivere da te, che ne dici? >> ero piena di speranza, ero super elettrizzata ma lei scoppiò a ridere, ma così forte che dio, si buttó per terra e quasi non respirava. << Allora?>>
<< Ali, lo sai che sei la mia migliore amica, ma è una cosa non fattibile, e lo sai bene, i miei non approverebbero , già tanto sopportare una schizzofrenica a casa, figuriamoci due. Lo sai che ogni volta che facciamo un pigiama party casa diventa un casino, sarebbe così ogni giorno se vivessi a casa mia.>> Aveva ragione, non aveva tutti i torti, al mattino quando ci svegliavamo casa era piena di piume e cibo per terra, ma cosa dovevo fare?
Mi buttai sul divano scoraggiata e accesi la tv per rilassarmi. Un'altra idea mi venne nel momento in cui lessi al telegiornale " ragazza scapparata di casa e .. bla bla bla", mi bastarono queste quattro parole per alzarmi di botto e urlare a Naomi :<< E se scappassi di casa?>>.

Quando incontrai l'altra me. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora