Capitolo 36.

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Avanti e indietro, avanti e indietro, tutta la serata a fare così.
<< Va bene che sei arrabbiata e anche alcolista >> rise <<però basta, ti devo controllare e di conseguenza devo tenere la porta aperta e stai facendo corrente, smettila. >> disse innervosita la ragazza che mi aveva messo nei guai.
<< Lauren, se non fosse per te io adesso starei senza pensieri, sul letto, a vedere le mie serie TV preferite e tu con le amiche da qualche altra parte senza turbare la mia persona, quindi evita e chiudi la tua boccaccia da ochetta, grazie mille. >> dissi con arroganza.
Lei sbattè la porta ed io urlai :<< Menomale che dovevi controllarmi sorellina. >>
<< Vai al diavolo Ali, smettila di parlarmi. >>
Din Don, il campanello suonó.
<< Vai ad aprire. >> disse scocciata Lauren, quella ragazza sta sempre per un motivo o per l'altro arrabbiata, rilassati sorella.
Io non risposi.
<< Alisoooon. >> niente.
Aprì la porta: << Bella addormentata, vai ad aprire la porta. >> ed io per farla innervosire di più feci finta di non sentire.
<< Aoh. >> insistette.
Io presi un foglio e scrissi :<< Hai detto di smetterla di parlarti e io quindi non ti ascolto. Visto che stai in piedi vai ad aprire tu. >> e aggiunsi l'emoji del bacio.
Per evitare di rispondermi fece un bel respiro e se ne andó, menomale.
Sentii dei gridolini, ditemi per favore che non sono le sue amiche, vi prego. Subito dopo silenzio. Se fossero state le sue amiche ci sarebbe stato un baccano, dalla curiosità salii.
Gregg.
I due si stavano abbracciando, appena mi vide si scostó da lei e mi salutò con un cenno di testa.
<< Lauren dobbiamo parlare. >> disse serio, qualcosa di grave?
<< Certo, scendiamo giù in camera. >> disse euforica come una bambina alla quale avevano dato un lecca lecca.
Subito dopo aggiunse: << Fai quello che ti pare stronzetta, io ho da fare, e mi raccomando non bere alcolici. >> facendomi l'occhiolino.
<< In realtà Ali resta. Il discorso riguarda pure lei. Ci sediamo sul divano? >> senza aspettare una risposta si avviò da solo. Mi piace questo suo modo di fare, di prendere le iniziative.
Io e Lauren ci guardammo per un istante come per cercare di capire se l'altra sapeva qualcosa.
Lauren si accucció su Gregg, io stavo morendo dalla gelosia, ma per fortuna lui la scansó e gli disse di andare sulla poltrona. Lei lo guardó perplessa ma eseguii gli ordini come un cagnolino. Davvero Gregg gli fa questo effetto? Voglio un Gregg miniatura per portarlo sempre con me quando c'è il rischio di imbattermi in Lauren.
Inizió: << Volevo parlarvi di ieri sera. >>
<< Che barba. >> e fece finta di sbadigliare Lauren.
Lui la fulminó e continuó : << La mia idea era di un lungo discorso poetico ed intrigante, un po' da film, ma pensandoci bene, perdere tempo inutilmente, quando tra meno di un'ora inizia la partita dei Miami Dolphins, non mi va. Quindi in breve, volevo chiederti per prima a te Lauren il perché di quel che hai fatto. >> la guardó inespressivo.
<< Io non ho fatto niente.>>
<< Menti. >>
<< Cosa te lo fa pensare?. >>
<< Primo ho sentito Alex parlare di questo fatto con i suoi amici, secondo ci sono i video che lo provano. >>
<< No, non dirmi sul... >>
<< Sì. >>
Din Don, chi sarà mai ora? Mi alzai ad aprire in modo da lasciare, anche per soli pochi secondi quei due da soli.
Aprii e davanti a me trovai Cameron.
Gli sbattei la porta in faccia e tornai sul divano.
<< Chi era? >> mi chiese Gregg, guardai Lauren e stava piangendo, mi faceva quasi tenerezza, ma no.
<< Cameron. >>
Il campanello risuonò, ma non mi alzai ad aprire.
Risuonò di nuovo e si alzó Gregg, ma che diavolo stava facendo?
Poco dopo Cameron si trovò nel mio salotto.
<< Grazie della porta in faccia eh. >> mi disse, ma non risposi, mi guardai le unghie come se nulla fosse.
<< Siediti. >> gli ordinó Gregg.
Continuó: << Sei arrivato proprio in tempo, parlavano di ieri. >>
<< Non è quel che sembra, non siamo stati noi. >> guardando Lauren che annuì.
<< Voi o non, in mezzo c'entrate qualcosa, e quel che è successo non mi è piaciuto. Lauren sai che non mi piacciono le feste per questo motivo, succede sempre qualcosa che rovina la reputazione di una persona innocente. L'unica cosa buona è che con quei video la situazione si è rivoltata contro di voi e la scuola diciamo vi odia. Tu sei il mio fratellastro e di te non mi frega assolutamente niente, quindi con te ci penso a casa... >>fece scrocchiate le mani << ...ma di te Lauren, lo sai, mi importa, ma non è la prima volta che fai una cosa del genere, e sono stanco di dover risolvere tutti i casini che combini e ...>>
<< Non mi starai lasciando vero? >>
<< Si Lauren, lo sto facendo. >> si alzò.
<< Io me ne vado, ma prima che io lo faccia chiedetele scusa. >>
<< Neanche per sogno. >> affermó Lauren.
<< Era uno stupido scherzo, e la roba non era neanche tanto forte, se quella stupida ragazzina non regge manco un bicchiere in fondo non è colpa nostra. Ora vuole fare la vittima agli occhi di tutti. Io ero venuto per scusarmi e parlatene con Lauren prima di tutto, ma sinceramente dopo questa "assemblea" mi rifiuto, non sa parlare da sola? È semplicemente una ragazzina viziata, si sarà una bella ragazza, ma è infantile. >> disse Cam senza fare nemmeno una pausa, come se tutto questo fosse un copione e lui dovesse solo recitarlo, infatti cercó l'approvazione di Lauren.
<< Qui le vere persone infantili siete voi. Se lo fosse stata avrebbe detto prima di tutto le cose come stavano ai genitori, passando la colpa a Lauren, è successo? No. Se fosse successo tu ne saresti andato in mezzo, e poi l'avesti sentita tu tua madre. Quindi veramente, io non ho parole per voi. >> se ne andó incazzato, sbattendo la porta d'ingresso. Lauren corse tra le braccia di Cameron piangendo.
Io mi alzai silenziosamente e incamminandomi verso la mia stanza ripensai alle parole di Cam :<< stupida ragazzina, vittima, viziata e infantile.>>
Senza neanche accorgermene, le lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance e dentro di me sentii una strano senso di vuoto e tristezza. Quando arrivai in camera mia, nascosi la faccia nel cuscino e mi abbandonai a un sano pianto liberatore.

Quando incontrai l'altra me. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora