Capitolo 27.

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E poi, scopri cose che non ti saresti mai aspettato, mai e poi mai. E fa male, fa maledettamente male fidarsi e poi essere traditi in questo modo.
Il problema è che è da tempo che soffro e vengo tradita dalle persone a cui tengo di più, ma mai avrei pensato dai miei stessi genitori. Scoprire di avere una sorella mi ha quasi ucciso. Si, ho sempre voluto avere una sorella, ma sapevo fosse impossibile e adesso che l'ho non la voglio, come è strano. Forse sarà per il fatto che c'era sempre stata e io non lo sapevo? La cosa mi torturava.
Era passata più di una settimana e non avevo la forza di parlare con Papà, Cindy che si era rivelata mia zia e Victoria, mia madre, anche se non la consideravo tale e per lo meno con Lauren.
La famosa porta nel mio bagno portava alla sua stanza da letto, quindi avevamo il bagno in comunità ma quello non mi bastó come ostacolo per non parlarle.
Ogni mattina uscivo dalla porta della mia camera che dava al giardino e andavo a fare colazione al bar. Non ero psicologicamente pronta a parlarne ancora, avevo bisogno di tempo.
A scuola cercavo di comportarmi il più normale possibile anche se era quasi impossibile. Tutti mi scambiavano per lei, ma perché però, che fastidio.
Ero arrivata in un punto in cui facevo finta che non esistesse e stava quasi funzionando finchè per il corridoio non incontrai Gregg e mi chiese come stavo. Naturalmente come sempre Lauren interpretó male e mi ritrovai per terra con in testa un piatto di spaghetti, davvero niente male.
Non ero solita ad entrare in mensa, preferivo di gran lunga stare all'aria aperta ma quel giorno era veramente triste e faceva piuttosto freddo, anche se io sono un po' esagerata essendo freddolosa. Decisi perció di andare a mangiare dentro.
Appena varcata quella porta mi guardai intorno in cerca di un tavolo libero o di qualcuno dei miei amici. Riuscii ad individuare solo Lauren che mi indicò di avvicinarmi. Senza pensarci troppo lo feci.
<< Ehy >> feci un sorriso finto, giusto per non essere maleducata.
<< Ali, tesoro, ora che sappiamo di essere sorelle dobbiamo comportarci da tali, no? >>
<< Emh, credo di sì >>
<< Ecco allora.. >> si alzò in piedi e disse con un tono minaccioso e aggressivo << avvicinati di nuovo a Gregg e ne subirai le conseguenze >> questa ragazza era davvero satana, mi era venuta la pelle d'oca.
<< Ricevuto, ora io vado >> me ne andai solo per non sentirla più. Nel momento in cui mi girai per andarmene una della sue amiche mise la sua borsa in modo che io ci inciampassi e funzionó. Caddi con la faccia nel vassoio e come se non fosse tutto per completare l'opera Lauren mi disse << Ricordati, abitiamo nella stessa casa, posso fare di meglio >> e mi rovesció il suo vassoio pieno di spaghetti sui capelli, che schifo.
La gente intorno a me rideva e mi faceva foto. Scusate non sono un fenomeno da baraccone. In altre occasioni sarei scappata via dalla stanza e corsa in bagno a piangere ma questo era un nuovo anno, ed una nuova me si era insediata nella mia vita, quindi per evitare di diventare un bersaglio facile mi alzai trionfante dicendo " Ringrazio tutti per aver visto lo spettacolo, spero guarderete e riprenderete anche il prossimo episodio, alla prossima, tolgo il disturbo >> mi tolsi una manciata di spaghetti e mi diressi lungo la porta ma mi fermai nel momento in cui sentii dietro di me applausi, fischi e persone che pronunciavano il mio nome e non quello di Lauren.
Potevo ritenermi soddisfatta, finalmente qualcuno sapeva il mio nome.
Malgrado tutto non ero nelle condizioni di proclamare vittoria, ero comunque ricoperta di cibo. Aah, mi toccherà tornare a casa, a meno che Lena o Grace non abbiamo un cambio da prestarmi. Chissà dove saranno finite.
Mi incamminai per il prato fuori alla ricerca di qualcuno che potesse prestarmi qualcosa. Tutte le persone che mi passavano accanto mi guardavano e facevano dei commenti come ad esempio " sei una grande" oppure "sei il mio nuovo idolo" anche se non ne capivo bene il perché.
Il mio telefono era morto e non trovavo le ragazze, uffa, forse è il caso di tornare a casa e cambiarmi, non ho altra scelta.
Mentre scendevo le scale per incamminarmi verso la fermata degli auto, un ragazzo mi chiamó.

Quando incontrai l'altra me. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora