Parte Nona

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Ally e Brendan guardavano giù, tenendosi a debita distanza dal ciglio del baratro. Intravvidero  le forme indistinte di esserini  contorti dai malvagi occhietti rossi. Si agitavano nelle tenebre cercando di attirare i due nella voragine, mentre nell'aria si diffondeva un acre odore di bruciato. 

"Siamo in un bel guaio, quelli dovrebbero essere gli inferi"-osservò con ironia Cu Roi.

"L'inferno in un libro sacro? Com'è possibile?"-domandò Ally meravigliato

"Quelli non sono parte del  volume, figliolo"-intervenne San Cornely -"Non permetteremo che il Male s' impossessi del nostro mondo"

Il gigante si chinò sull'orlo dell'abisso e tuonò

   "Non praevalebunt!"

La sua voce tonitruante echeggiò sino al fondo della fossa demoniaca, e come un turbine si portò via le deformi creature.

I due cani ed il ragazzo si accostarono cautamente, la densa caligine s'era dissolta  e tutto ciò che videro era... il nulla ! Al di là dello strappo nella pergamena solo il vuoto infinito: nessun colore, nessun rumore. Il panico colse persino l'esperto Cu Roi che si allontanò per primo. San Cornely estese il suo enorme braccio destro in direzione di un arboscello. Un  ragno si posò sul dito indice, ed il gigante lo adagiò con attenzione in prossimità del foro. L'animaletto cominciò a tessere la sua tela,  in breve tempo la falla fu colmata: uno scintillante tappeto d'argento ora si stendeva dinanzi ai viaggiatori. Il santo sollevò sul suo sterminato palmo Cu Roi e Brendan, dicendo ad Ally

 "La Foresta Semionciale finisce qui,  io vi debbo salutare." 

Mentre i tre attraversavano in silenzio il passaggio Cornely alzò la mano in un ultimo cenno di saluto. Il ragazzo si voltò e  rispose con un sorriso.

"E' soltanto un arrivederci"-commentò Cu Roi-"Certi amici sono per sempre".

Il sentiero che stavano percorrendo portava ad una spiaggia di rena chiara, di fronte ad un lago dalle acque verdi  ( o meglio , come dicono i Gaeli,  "glas" : una sfumatura esitante tra il grigio, il verde e l'azzurro cupo ). Un monaco nel suo saio di grezza lana bianca stava riparando  una leggera imbarcazione a fondo piatto costituita da un'intelaiatura di rami di salice ricoperta di pelli che gli irlandesi chiamano currach, altri coracle. L'uomo era intento a stendere pece scura sullo scafo, mentre un altro religioso arrivava portando sulle spalle un'altra barchetta dalla chiglia strappata. Il primo dei due vide i  viandanti  e li invitò presso di sè. Era piuttosto alto e snello, il volto abbronzato ed i capelli grigi tonsurati.

"Stranieri? Sembra di sì... soprattutto tu ed il tuo cagnolino dal muso schiacciato "-disse ad Ally

"Esatto, Padre. Siamo in visita esplorativa!"

"Il mio nome è Keiran. Come vedi, siamo poveri pescatori e pescjhiamo pesci per i confratelli del monastero"-spiegò indicando un'erta rupe  che guardava sul lago-"Se lo desiderate, vi condurremo da loro ".

FINE PARTE NONA 

Cu Roi-Capitolo Primo della Saga di Cu RoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora