Parte Diciassettesima

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Gli ultimi bagliori del crepuscolo cedevano il passo all'oscurità e si udiva in lontananza un insolito, inquietante vocio. Myrddin riposava appoggiato ad una delle pietre: d'improvviso scattò in piedi in preda all'agitazione

"Fate presto, dovete fuggire! Il popolo degli inferi sta squarciando la tela di ragno!"

Afferrò il corno, lo portò alla bocca e soffiò. Ne uscì un un ruglio sonoro, ed ecco sbucare dal nulla un orso gigantesco, grande almeno quanto un uro. Myrddin sistemò i tre sulla groppa dell'animale.

"Reggetevi e non voltatevi! Art vi condurrà in salvo!"

Ally si strinse alla schiena dell'orso serrando braccia e gambe, mentre le mani affondavano nel folto vello bruno. Cu Roi stava aggrappato alla casacca, e sotto i due s'incuneò Brendan: da buon molosso qual era,  afferrò saldamente la pelliccia del plantigrado tra le corte mascelle. Art galoppava veloce imboccando a testa bassa il sentiero infestato dalle Amphivena. Ne travolse e calpestò alcune che volavano basso; altre, atterrite, trovarono rifugio nel buio profondo. Si udì uno schianto di vetri infranti e dalla voragine prima chiusa dalla ragnatela emerse un macabro esercito di creature luciferine. Un essere scheletrico coperto da una pelle di lupo guidava il corteo montando un grottesco caprone. Lo seguivano tre decrepite megere dai lunghi denti gialli , e appresso a loro una torma di spiriti demoniaci dalle forme più disparate: i ributtanti cinocefali dal capo di sciacallo, i truci fantasmi guerrieri dagli scudi anneriti, i torvi cavalli  dell'Ade emananti fiamme dalle froge dilatate  che trainavano un carro stipato di diavoli forsennati. Una muta di  segugi latranti comparve da chissà dove: tutti si lanciarono all'inseguimento dell'orso in una folle caccia selvaggia, mentre una pallida luna rischiarava la notte gelida. I cacciatori delle tenebre guadagnarono rapidamente terreno, sinchè raggiunsero Art. I cani gli furono subito addosso, ed egli si rizzò sulle zampe posteriori trascinandosi appresso due segugi che gli azzannavano i fianchi . Ally, Cu Roi e Brendan ruzzolarono nel fango privi di sensi.

Art combatteva strenuamente facendo appello a tutte le forze residue, ma i mostri aumentavano di numero via via che venivano annientati. Nell'assestare una zampata al ceffo raccapricciante di un satiro mancò il bersaglio e scivolò. Gli artigli si conficcarono nel terreno lacerando la pagina, mentre l'orso cadeva al suolo. Lo strappo  provocato dagli unghioni ingoiò la turpe compagnia in una ridda di urla disperate. La Foresta Semionciale ripiombò nel silenzio .

Ally tentò invano di aprire gli occhi, mentre Brendan gli leccava le guance. Finalmente vi riuscì, e vide il libro aperto sul pavimento. Cercò con lo sguardo cu Roi ma non lo trovò. Si alzò dolorante, aveva ancora indosso gli abiti donatigli San Cornely, ormai tutti inzaccherati. Si spogliò in fretta e nascose i panni sul fondo dell'armadio. Fece rotolare le scarpe sotto il letto e dopo una doccia calda indossò i pantaloni ed il maglione che era solito portare nei giorni di festa . La radio-sveglia sul comodino recitava "Sabato, ore 5:30 PM": grazie a Dio erano trascorse soltanto poche ore ed i suoi genitori non si sarebbero accorti di nulla. Dal volume Pangur Ban l'osservava pigramente, quando Cu Roi spuntò alle spalle del gatto abbaiando:  Fu allora che Ally  lo notò, chiamandolo per nome. Il rosso cagnolino guardò per un istante l'amico, poi cominciò ad inseguire il felino tra i capricciosi ghirigori di un alberello di pungitopo.

                                                                               FINE

Cu Roi-Capitolo Primo della Saga di Cu RoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora