Capitolo 13🌙

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La mattina mi svegliai con gli occhi ancora lucidi.
Decisi di non andare a scuola, sinceramente era l'ultima cosa a cui pensavo in quel momento.
Iniziai a pensare dove potessero essere:
*prima dovrei trovare Marco..*
*meglio di no.. Luna ha detto che li devo trovare da sola e rapirebbe anche lui...*
*forse è meglio cercare prima gli altri*
Uscii di casa e feci la strada che portava al capannone dove Luna il giorno prima mi aveva rinchiusa insieme a Martina... Martina... mi mancava tanto.
Ripercorrendo la strada iniziarono a venirmi un forte mal di pancia e i brividi lungo tutta la schiena.
Mi ritornarono alla mente i ricordi orribili del giorno prima e iniziai a vedere tutto intorno a me girare, girare e girare.
La mia vista si ofuscò, vedevo sempre meno fino a quando vidi tutto buio.
Mi risvegliai sdraiata sul marciapiede, senza le scarpe e con le gambe sollevate sopra un muretto.
Sentii una voce maschile che diceva:
"Tutto bene?"
Mi voltai e vidi questo ragazzo moro, con gli occhi castani, alto e con l'apparecchio che sorrideva.
"Chi sei?" "Cosa mi è successo?"
"Io mi chiamo Mattia, Mattia Ruta, e credo che tu sia svenuta. Tieni questa cioccolata calda"
"Grazie Mattia"
"Oh, chiamami pure Tia"
Mi aiutò ad alzarmi e dopo aver bevuto la cioccolata mi sentivo molto meglio.
"Bene Tia, sono in debito con te, grazie mille"
"Ma figurati"
"Ora devo proprio andare.. spero di rivederti presto"
"Certo, anch'io, ciao...."
"Oh scusami, che stupida, mi chiamo Laura"
"Tranquilla, ciao Laura"
Ripresi il mio cammino e vidi in lontananza Luna che tornava al capannone.
Mi nascosi dietro un albero e la vidi entrare.
Piano piano mi avvicinai alla finestra da cui ero uscita il giorno prima e con una scala osservai: vidi Martina, mia mamma e Luciano imbavagliati e legati alle sedie intorno al tavolo.
*oh no, no no no!* pensai
Vidi poi un lettino, simile a quelli di tortura, con scritto sopra "riservato"...
Era riservato a me, me lo sentivo.
Un brivido mi percorse la schiena e deglutì.
Scesi dalla scala e mi trovai Luna davanti:
"Ma ciao Laura, ci rivediamo!"
Vuoto.
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Mi risvegliai legata al lettino e sentii Luna parlare:
"Ragazzi, io sto uscendo.. mi raccomando, non scappate altrimenti.. sapete cosa vi aspetta. Ahahaha"
Sentii battere sulla finestra, guardai ed era Tia.
"Tia! Che ci fai qui?!"
"Beh, dopo che ti sei svegliata ti ho seguita e ho visto che quella pazza ti ha colpita. Ho aspettato che uscisse per venire a salvarti"
"Grazie! Ora però vieni dentro e salvaci davvero!"
"Ehm si scusa"
Tia entrò dalla finestra e velocemente mi liberò.
Poi io e lui andammo a liberare mia mamma, Luciano e Martina che si abbracciarono contenti.
Io intanto chiamai la polizia:
"Pronto?"
"Mi dica"
"Io e altre persone siamo state rapite, ci troviamo in un capannone alla periferia a est del paese, perfavore venite presto! La nostra rapitrice potrebbe tornare da un momento all'altro!"
"Non si preoccupi, arriviamo subito! Voi restate lì e insieme aspetteremo la vostra rapitrice, così la potremo arrestare"
"Grazie infinite"
Chiusi la chiamata e dissi agli altri che la polizia stava arrivando.
Andai ad abbracciare tutti, mia madre, Luciano e Martina... poi Tia, che dopo l'abbraccio mi baciò a stampo.
Che stava facendo?
Io amo Marco.. non posso farlo.
Mi allontanai subito e gli dissi all'orecchio:
"Scusami, sono fidanzata" mentii
"E quindi?"
"E quindi non posso"
Mi allontanai e andai dagli altri.
Arrivò la polizia che si nascose dietro alla porta aspettando il ritorno di Luna.
Dopo circa 10 minuti Luna entrò e i poliziotti la fermarono e la arrestarono.
Soddisfatti e contenti uscimmo e tornammo a casa.
Stetti tutto il pomeriggio a casa con mia madre, mi era mancata tantissimo.
Mi arrivò una telefonata, era la polizia.
"Buongiorno, la volevo solo informare che la sua rapitrice è stata condannata al carcere minorile per 10 anni, vedrà che non le darà più fastidio"
"La ringrazio infinitamente, arrivederci"
Comunicai la notizia a mia mamma e ai miei amici e per festeggiare uscii con Martina e Luciano al bar.
Prima di uscire presi la chiave di Marco e me la legai alla catenina, non volevo perderla e la volevo sempre con me.
Per tutta la passeggiata pensai a Tia e a Marco.. io amo Marco, ma non so perché non riesco di smettere di pensare a Tia, a quel bacio..
Arrivai al bar e Luciano e Martina erano già lì.
Ci salutammo con un abbraccio e quel pomeriggio mi divertì tanto.
Tornai a casa e scrissi subito sul mio diario:
"Caro diario,
Queste giornate sono state molto impegnative..
Ho passato momenti brutti, momenti di paura e momenti imbarazzanti ma ne sono uscita vincente..
Laura💗"
Andai a cenare e andai a dormire, ero esausta.
Mi aspettava un fine settimana che avrei dedicato solo a Marco, lo volevo trovare.

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