Capitolo 20🌙

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Le ore andarono avanti LENTISSIME e io per tutto il tempo non feci che pensare a Marco.
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Appena la campanella dell'ultima ora suonò presi lo zaino e mi fiondai immediatamente fuori dalla scuola.
Corsi velocissimo e mi diressi verso il capannone dove avevo trovato la porta.
Stavolta ero sola, si, era pericoloso, ma non avevo tempo di chiamare qualcuno e poi dovevo andarci da sola no?!
Se proprio qualcuno dovesse essere rapito anche stavolta preferisco che sia io, solo io.
Ero stufa di vedere soffrire tutte le persone che mi circondavano.
Ad un certo punto ebbi la sensazione che qualcuno mi stesse seguendo, quindi cambiai la strada e mi fermai all'angolo.
Sentì dei passi avanzare e mi nascosi dietro a un pattume.
Perché io mi nasconda sempre dietro ai bidoni della spazzatura non lo so.
Il mio cuore batteva a mille e sbirciai da dietro il pattume; vedevo una persona incappucciata, tutta vestita di nero che si guardava intorno con l'aria persa.
Probabilmente mi stava cercando.
Ad un certo punto tirò fuori il cellulare e si tolse la maschera; era Tia.
Feci un silenziosissimo sussulto e ascoltai la telefonata:
"Non so dove sia andata, probabilmente non voleva venire lì al capannone"
Sentivo delle urla femminili dall'altra parte del telefono, ma non capivo chi fosse o cosa dicesse.
"Luna, stai tranquilla, la troverò!
Se entro le 3 non troverà Marco li prenderò entrambi"
A quelle parole deglutii spaventata e aspettai che Tia se ne andasse per riprendere la mia strada.
Guardai l'orologio; 14:16.
"Cazzoo" sussurrai.
Cercai di fare il meno rumore possibile e mi diressi verso il capannone.
Aprii silenziosamente la porta e feci luce con il telefono; non c'era nessuno per fortuna.
Andai dalla porticina e mi ci inginocchiai difronte.
Feci un gran respiro e la aprii; mi sentii tirare dentro da qualcuno.
Feci un'urlo soffocato perché mi stavano tenendo la bocca chiusa.

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