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Capitolo uno.
Proprio come avevo previsto mancano quindici minuti alle otto quando arriviamo nel parcheggio dell'università.
Entro in compagnia di mia mamma, sei borsoni stracolmi e qualche busta contenenti anche l'impossibile.

All'entrata si trova una sottospecie di reception, dove accolgono i nuovi arrivati. Una donna sulla cinquantina a cui ho rivelato i miei dati mi dice che la mia stanza è la numero 122 quindi ci avviamo trascinandosi tutta quella roba.

Devo ancora capire perché mi abbia fatto portare tutte queste cose inutili, e pensare che dopotutto non mi voleva far portare la mia scorta di cibo. Che pensa che io muova il culo ogni giorno e vada a fare la spesa?

Prima di entrare appoggio tutte le buste sul pavimento e saluto con un quasi abbraccio mia mamma, che sembrerebbe emozionarsi all'idea di lasciarmi vivere da sola. Abbiamo un rapporto strano, so che con lei posso parlare di tutto ma nonostante ciò non parliamo mai, sto sempre per le mie e non interagisco mai con nessuno, anche perché con chi dovrei interagire oltre a lei?
"Tranquilla mamma, non darò fuoco alla stanza, però stavo proprio pensando di far diventare la mia stanza un ritrovo di tossici..ma no! Che dico? Un bordello!" fortunatamente riesco a far ridere mia madre, e le faccio un sorriso anche io per poi salutarla definitivamente.

Apro la porta con la chiave che mi hanno fornito e noto che una bionda alta, più o meno della mia età, sta sfacendo le sue valige.
Ha dei capelli lunghi biondi e lisci, sicuramente naturali, che le ricadono sulle spalle. È vestita abbastanza bene, indossa dei jeans attillati neri e una maglia celeste.

"Io ho preso questo letto ma se lo vuoi tu dimmelo" indica un letto a castello.
Ha preso il letto sotto ma a me è sempre piaciuto quello sopra poiché essendo figlia unica non ne ho mai avuto uno, quindi mi va benissimo.
"Sono Madison, per gli amici Mad" sorrido porgendole la mano "Perfetto, io sono Ashley ma tu puoi chiamarmi Ash" sorride a sua volta e mi stringe la mano.
Dopo un po' che chiacchieriamo e disfiamo le valige insieme ci raccontiamo a grandi linee un po' di noi, per conoscerci un po'. È al primo anno come me e entrambe abbiamo il senso dell'orientamento sotto terra, quindi ci perderemo anche dal bagno alla classe, dato che questa scuola è un labirinto.

Abbiamo molto in comune, e spero di riuscire a starle simpatica nonostante la mia pesante ironia su ogni cosa.
Abbiamo scoperto che i bagni sono pubblici, ci rendiamo conto? Una stanza senza bagno? C'è la cucina e non il bagno, incredibile! Devo passare nel corridoio ed andare in quello comune delle ragazze, e ho sempre odiato i bagni così.

Ash mi ha parlato molto di lei, frequentiamo tutte e due il corso di Spagnolo e quello di piscina e, quasi ogni giorno abbiamo lo stesso numero di ore di lezione.
Non so davvero cosa raccontarle di me.
Forse che ho un padre alcolizzato sparso per lo stato di Washington che probabilmente non si ricorda neanche di avere una figlia? O di una madre all'apparenza dolce e gentile che nonostante l'assenza di mio padre non si è mai presa cura di me?
A parte questo, sono felice di potermi permettere una delle università più costose.
Mi accorgo di essere nel corridoio sbagliato, quindi raggiungo la mia stanza e corro alla scrivania, non posso non sistemare i libri.
Ashley è andata a farsi una doccia, ha detto che ci metterà un po' e che se voglio posso usare qualcosa di suo. Non mi serve particolarmente nulla ma domani comunque andremo al centro commerciale. Sistemo i libri, quelli di inglese per primi,poi letteratura, spagnolo, matematica, biologia, italiano e tedesco.
Decido di arricciarmi le punte dei capelli e quando ho quasi finito la mia compagna di stanza torna con un accappatoio rosa addosso.
Dietro di lei scorgo una figura maschile.

Never too late.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora