Capitolo 2 "Ada..."

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Dopo circa 20 minuti di viaggio arrivo a destinazione.

Di fronte alla caserma vedo una ragazza che mi sta dando le spalle e dalla sua postura capisco che ha qualcosa che non va.

<<Giorno bionda>> le urlo io, lei immediatamente si gira nella mia direzione e noto che sta cercando di fare una faccia da finta arrabbiata.

<<Alla buon ora, credevo ti avessero rapita!>> so che sta cercando di fare la seria, infatti incrocia le braccia al petto.

<<Ma sentitela, di solito è lei quella in ritardo e per una volta che lo sono io fa tutto questo baccano>>In tutta risposta mi fa la linguaccia e subito scoppiamo a ridere.

<<Entriamo prima che qualche passante ci prenda per pazze!>> esclamo io. Lei mi prende a braccetto e varchiamo la porta di ingresso.

Quella che avete appena conosciuto è Veronica mia migliore amica, nonchè capo dell'ambulanza 61.
Ha 27 anni ma è davvero particolare, nel senso che è matta come un cavallo ma allo stesso tempo saggia ed intelligente. Ha dei lunghi capelli biondi, due occhi verdi davvero vivaci ed un fisico che fa invidia a molte ragazze.

Una volta entrate lei corre in cucina e si fionda sul frigorifero mentre io vado a cambiarmi nello spogliatoio.
È impressionante la quantità di cibo che quella ragazza ingurgita, eppure rimane sempre magra. Dio quanto la invidio!

La nostra caserma è un edificio a due piani: nel primo c'è un'ampia sala riunioni, una cucina attaccata al soggiorno ed un grande garage dove vengono depositate le vetture che utilizziamo. Al secondo piano abbiamo gli spogliatoi, l'ufficio del capo e le grandi stanze-letto dove possiamo riposarci.

Uscendo dallo spogliatoio vedo Marco, il nostro fedele autista, un uomo sulla quarantina devoto alla sua famiglia e al lavoro, che mi sta venendo incontro.

<<Allora Jannah, come stai?>>

<<Tutto bene, piuttosto come stanno i mocciosetti?>> domando io. Dovete sapere che Marco ha ben tre gemelli maschi di 12 anni. Non so come faccia a stare dietro a tutti, visto che io ho solo Mahmoud e da solo mi fa uscire di testa.

<<Quei marmocchi partiranno tra due giorni per andare a scuola natura>>noto una punta di malinconia nella sua voce.

<<Sono sicura che si divertiranno tanto, ricordo ancora quando ci sono andata io e non volevo più tornare a casa>>
Lui scoppia a ridere e poco dopo l'altoparlante annuncia che dobbiamo andare a prendere Ada per un trasporto programmato in ospedale.

Una volta saliti sulla nostra ambulanza ci dirigiamo verso l'edificio che dista da noi circa 10 minuti.

Ricordo ancora la prima vita che ho varcato la porta d'ingresso della caserma, avevo solo vent'anni ed ero molto emozionata di fare la soccorritrice. Volevo aiutare le persone in difficoltà entrando a far parte delle loro vite anche solo per quei pochi minuti. Purtroppo nel nostro lavoro anche un secondo può fare la differenza, perciò bisogna essere veloci e preparati a tutto.

L'ambulanza si ferma e io e Veronica scendiamo portando con noi tutto il necessario mentre Marco parcheggia con calma.

Saliamo al secondo piano dell'edificio e dopo aver bussato alla porta dell'appartamento 177 ci apre un ragazzo molto alto sul metro e ottanta. Ha dei cappelli marroni legati in uno chignon disordinato da cui fuoriescono dei riccioli, ha un piercing sul lato sinistro del labbro inferiore ed è vestito completamente di nero. Dal suo aspetto deduco che deve avere un lato dark, tutto il contrario di me.

<<Abita qui Ada?>> domando io incuriosita dallo sconosciuto.

<<Si e dal vostro aspetto deduco che siete quelli dell'ambulanza, giusto?>> bé, che dire, ottimo osservatore il ragazzo.

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