Soffia un vento tagliente e impetuoso e il freddo pungente istiga brividi gelati al contatto con la sua pelle.
L'aria comincia a girare su se stessa.
Si tramuta in tornado e spazza via tutto.
Ma quale tutto?
Non c'è niente.
Nel bianco candido della sua immaginazione il tornado si sdoppia e due colonne vorticose ondeggiano una affianco all'altra.
Girano in versi opposti, ma non si spostano da dove sono, quasi fossero incatenati al suolo.
Ogni tanto dai vortici grigi emergonl strane sagome. Uccelli.
A volte sono passeri, altre merli, altre ancora cornacchie.
Corvi d'aria grigia volano fuori da un tornado per essere assorbiti dall'altro.
Gabbiani di polvere e fumo fanno capolino tra le rapide spirali per poi rituffarvisi.
E dai gabbiani si passa via via ad uccelli più grandi nel frattemo che si risalgono i due tornadi solitari.
In alto, intorno a dei rigonfiamenti più grossi svolazzano degli avvoltoi.
Poi, forse dal nulla o forse no, due uccelli sconosciuti appaiono intorno ai tornadi.
Sono identici e si muovono simmetricamente.
Le loro grosse penne blu sono così lucide che sembrano di metallo.
Il becco lungo e appuntito e gli artigli affilati e arcuati sono di un bianco argenteo che contrasta con il resto del corpo.
Gli occhi solo leggermente allungati sono completamente bianchi, senza distinzione tra iride e pupilla.
Sono due animali enormi e inquietanti.
Volano rapidi sempre più in alto girando intorno ai due vortici.
La sua visuale li segue finché non si trovano al di sopra dei due tornadi di cui è possibile vedere il fondo scuro, proprio nel centro.
I due uccelli si fermano proprio sopra le due spirali e per un po' girano in tondo, sempre più veloci, senza una meta.
Come se il colore delle loro penne dipendesse dalla temperatura, cominciano a sfumare dal blu al viola.
E dal viola al rosso.
Un rosso screziato di riflessi arancioni e lampi dorati sul quale spiccano gli artigli e il becco argentati e gli occhi bianchi.
Un rosso vivo.
Vivo come il fuoco.
Presto i due uccelli si infiammano e cominciano a cadere in picchiata, ai lati dei tornadi.
Poco prima di toccare terra riacquistano il controllo, ma continuano a volare basso lasciando scie carbonizzate e irregolari.
Ma presto le scie cominciano ad incrociarsi e a creare un disegno.
Un volto.
In cui i tornadi non sono altro che iridi grige intorno alle quali gli uccelli stanno tracciando ciglia, ombre, sopracciglia, come fossero carboncini.
Il viso di un ragazzo dai capelli un po' lunghi per un maschio compare presto a contenere quegli occhi turbolenti.
Tende la mano per raggiungerlo.
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Passato ~ Unica scelta
FantasySono le regole della Victoria Accademy: tu scegli un Elemento e loro scelgono il tuo destino. Nessuna eccezione. Tranne i Cacciatori. Tranne loro due. Quale elemento sceglierai? Acqua, Fuoco, Terra, Aria, Vita o Morte?