1- Nuovi arrivati

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Stringe forte la mano del fratello 

Uno dei vantaggi di essere gemelli è che si fanno le scuole in contemporanea.
Uno per uno i ragazzi vengono chiamati, in ordine alfabetico, e fatti entrare in quella che ha tutta l'aria di essere la presidenza.

È sempre così il primo giorno? si chiede Mirta resistendo alla tentazione di mangiucchiarsi le unghie.

Si passa le dita tra i capelli rossi.

Sono lisci e le arrivano pari poco sotto il mento. Sono divisi da una riga laterale.

Irvan li porta di lunghezza media per un ragazzo, ma sempre molto spettinati.
Gli occhi verdi di entrambi guizzano da una parte all'altra della stanza.

Sa che anche suo cugino Noah frequenta l'accademia, ma non l'ha ancora visto.

Li hanno riuniti in quella che deve essere la sala riunioni.

Le pareti sono altissime e il soffitto è interamente dipinto come se fosse un cielo molto nuvoloso.

Il pavimento è ricoperto di una moquette verde.

Le enormi vetrate delle finestre sono finemente lavorate e vi si riconosce la mano di un vero artista.

I ragazzi escono dalla presidenza e poi spariscono dietro una delle sei porte che si susseguono sulla parete. Tre a destra e tre a sinistra.

Sono tutte uguali, di legno pregiato molto robusto e cardini pesanti.

Continua a guardarsi intorno, in soggezione.

Ha tanto sentito parlare di questa scuola, dai suoi genitori e da suo cugino, e ora si sente piccola.

–Irvan Suspirian– chiama una voce femminile proveniente da altoparlanti nascosti.

Irvan si alza e prende lo zaino beige.

Lancia un ultimo sguardo alla sorella.

–A tra un po'– dice con sicurezza.

–A tra un po'– conferma Mirta.

Poi rimane sola.

I minuti passano interminabili mentre lei tiene gli occhi incollati sulla porta chiusa.

È più alta e più imponente delle altre ai suoi lati.

Poi si apre cigolando e Irvan esce.

Ha lo sguardo confuso si sta mordendo un labbro.

Entra nella terza porta a destra.

–Mirta Suspirian–

Recupera lo zaino nero e mentre si avvicina sente solo il suono dei suoi stivali mentre cammina.

Apre la porta ed entra chiudendosela alle spalle.

Dentro è tutto buio.

Uno schiocco di dita e una luce si accende.

Ma non è una lampada.

Una piccola sfera luminosa galleggia nell'aria davanti ad una donna seduta dietro a quello che sembra il lungo tavolo della giuria.

La donna ha i capelli di un biondo dorato che le ricadono sulle spalle in morbidi boccoli. Gli occhi sono di un marrone caldo e rassicurante con una certa sfumatura dorata.

Ha un sorriso rassicurante e materno.

Porta una maglietta color crema a mezze maniche e dei jeans bianchi a zampa di elefante.

Accanto a lei, seduta a gambe incrociate sul tavolo sta quella che sembra il suo esatto opposto.

Ha capelli neri corti tagliati dal peggiore dei parrucchieri e tenuti con il gel. Gli occhi sono dei buchi neri truccatissimi. Ha una fila di cerchietti argentati alle orecchie. Sulle labbra è stato applicato un rossetto nero.

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