Seattle

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Non ci ho messo molto ad arrivare a Seattle, sono appena scesa dall'aereo e sto camminando verso l'uscita, all'improvviso sento urlare il mio nome "Giulia! Giulia sono di qua!" mi giro dalla parte da dove proviene la voce e vedo mio padre corrermi in contro...Lo abbraccio e mi metto a piangere, mi mancava il senso di sicurezza che ti danno le braccia di un padre, mi é mancato cosí tanto!!
"Papà! Mi sei mancato troppo!" "Tesoro non piangere, ora siamo insieme! Dai andiamo a casa che ti vogliono conoscere tutti" "Tutti chi?" "Lo scoprirai quando arriveremo là" "Ehm okey"
Ammiro la città, la mia nuova città e mentre passiamo per le strade di Seattle mi viene in mente New York e i ragazzi...mi mancano già! Quando arriverò a casa li chiamerò.
Circa 15 minuti dopo mi ritrovo davanti a una casa enorme, mio padre mi fa cenno di seguirlo, lo seguo e intanto osservo il muro bianco che riflette la luce del sole, entriamo in casa e mi ritrovo in una sala enorme con due divani giganti e vedo un ragazzo, una signora e un bambino. "É arrivata!!" urla mio padre e tutti ci vengono incontro.
La prima persona che mi abbraccia é una signora sui 30 anni penso, bionda magra, occhi color ghiaccio e mi sembra già simpatica "Piacere, sono Anne, la fidanzata di tuo papà" sapevo che mio papà era fidanzato ma non pensavo con una ragazza cosí bella "Piacere, Giulia" poi mi viene in contro il bambino e si attacca alle mie gambe "Ehy ciao piccolino e tu chi sei?" "Sono Michael, loro figlio" ok non sapevo che avessero un figlio però dai sono contenta per loro "Quanti anni hai?" "5" "Patatino" mi ritiro su e il ragazzo mi stringe la mano e poi mi abbraccia "Piacere Alex, sono il figlio di Anne" "Piacere, Giulia" lo guardo bene negli occhi, li ha presi proprio da sua madre, ha gli occhi grigi con sfumature azzurre, non ho mai pensato che potessero esistere degli occhi cosí. Gli chiedo "Quanti anni hai?" "Quasi 19 te?" "Quasi 18" meno male ho qualcuno della mia età al mio fianco. "Vieni Giulia" dice mio padre "ti faccio vedere la tua camera" lo seguo, passiamo la sala e saliamo la rampa di scale enorme. Andiamo al piano superiore e arriviamo alla penultima stanza del lunghissimo corridoio "Entra" dice, faccio un respiro profondo e apro la porta di legno scuro, rimano a bocca aperta, é enorme, il muro é bianco perlato, il letto di pelle bianca, a destra c'è un'enorme finestra con vicino una scrivania. Sulla sinistra c'è un armadio gigantesco, non so se riuscirò mai a riempirlo tutto, poi a fianco alla porta c'è un comò anch'esso bianco lucido come l'armadio. Mi giro verso mio papà e gli dico "Grazie, non é un po' troppo?" "Prego tesoro, é il minimo dopo tutto quello che ti abbiamo fatto passare io e tua madre" lo abbraccio ed esce, inizio a svuotare le valigie e intanto chiamo Abbie. Risponde al secondo squillo "Giuly!!! Mi manchi!!" "Abbia anche tu tanto!!! Ho una camera stupenda e una specie di fratellastro stra figo, 19enne, capelli castani, occhi come ghiaccio e un fisico a dir poco perfetto!!" "Oddio me lo presenterai vero?" "Ahaha ma certo, prima o poi" bussano alla mia porta e dico "Avanti" entra Alex e mi dice "possiamo parlare?" "Certo" "Abbie ci sentiamo dopo" metto giú.
Ci guardiamo e iniziamo a parlare ,ridiamo e scherziamo fino all'ora di cena... Lo adoro!

Capitolo 6😍

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