Elisa

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"Buongiorno bellezza!" Una voce squillante mi distrasse dai miei pensieri, alzai lo sguardo e stropicciandomi gli occhi realizzai che i miei pensieri coincidevano con la persona a me davanti.
Lo guardai più volte e quando misi a fuoco la sua figura, molto ma molto interessante, arrossì.
"Mhh...certo che se faccio quest'effetto forse è meglio che me ne vado!" Mi disse indicando con lo sguardo le mie gote rosse come una mela.
Risi e sorrisi, che per la cronaca, non è la stessa cosa.
"Buongiorno a te mio caro" gli risposi a tono.
"Oggi siamo di buono umore vedo, mi fa piacere."
"Ehm, siamo? Ti prego, non dirlo mi fai sentire una neonata!"
"AHAHAHAH maddai!" Scherzò il biondo.

Passammo tutta la mattinata a scherzare, a parlare del più e del meno, era piacevole stare in sua compagnia.

"Allora, my love..." ohohooh calma con le parole- pensai "che ne dici posso invitarti ad uscire sta sera?"
Arrosii, al solito, ma annuì e lui per tutta risposta si avvicinò al bancone e mi stampò un bacio in guancia.
Non reagì, restai imbambolata a sorridere e fissare il vuoto, ma tanto, ormai mi sa che stava diventando abitudine.

Finii il turno, salutai la mia collega e corsi a casa. Dovevo fare così tante cose che ebbi l'impressione che il tempo andasse alla mia stessa velocità, e io stavo seriamente correndo.

Alle nove in punto uscì da casa, e con molta calma ed eleganza mi avviai verso la piazza principale, lì dove c'eravamo dati appuntamento.

Le strade erano al buio e io, con il mio vestitino blu mi sentivo a disagio, gli occhi della gente sembravano tutti addosso a me, le mie gambe tenevano il passo con un po' di riluttanza dovuto alla mia paranoia e ai tacchi che indossavo: argentate ed estremamente alte.

Arrivai in anticipo di cinque minuti e con mia grande sorpresa notai che anche lui era lì ad aspettarmi con un mazzo di rose rosse in mano.
I miei pensieri erano contrastanti, mi veniva facile pensare fosse stato gentile, carino, premuroso e amorevole però poi mi venivano i dubbi, non è che stava esagerando? In fondo non ci conoscevamo, e non so perché ma mi ricordo che, al solito mio, cominciai a farmi mille paranoie, i miei pensieri furono così vaghi che arrivarono dal pensare fosse l'uomo giusto al fatto che forse era uno stupratore, ma nonostante ciò mi avvicinai con molta calma e tranquillità.
D'altronde sapevo mentire, sapevo nascondere le mie emozioni.

E oggi, posso dire, che questo fu l'unico caso in cui andò a mio favore il fatto di segregare le emozioni.

Come mi avvicinai mi diede un piccolo bacio sulla guancia, mi consegnò i fiori e ci diriggemmo verso la sua macchina, una porche grigia metallizzata.

Ci diriggemmo verso un ristorante di città stile moderno, l'atmosfera era calda intima creata dalle luci basse e offuscate riflesse nei muri neri, tavoli e sedie erano bianchi o argentati e sembrava quasi riflettessero al buio. Mi piaceva la scelta che aveva fatto anche se, da buongustaia quale ero, aspettavo prima di mangiare per esserne veramente contenta.

La sera trascorse tranquilla, Daniel era molto simpatico, parlammo del più e del meno, mi raccontò un po' della sua vita, e sinceramente era molto più appassionante della mia quasi da far invidia, seppur sembrava fosse un figlio di papà, di quelli che non si fanno mancare niente ed hanno tutto ai propri piedi.
Quando fu il mio turno cercai di sviare l'argomento, non ero ancora pronta a ricordare figuriamoci a raccontare.

Tra una portata e un'altra il tempo passava piacevolmente, Dani aveva sempre la battuta pronta e io stavo cominciando a smettere di balbettare.
Era già un progresso!

Quando finimmo mi prese la mano con una tale disinvoltura che mi lasciò di sasso, lo lasciai fare e incrociai le mie dita perfettamente alle sue.

Eravamo alla porta di ingresso quando incrociammo due ragazze, mano nella mano anche loro, il che mi fece venire un brivido. Una parte di me voleva quel rapporto, invidiando le ragazze, il mio stomaco di strinse e la gola mi cominciò a bruciare. Mi sentivo una stupida, ma ormai non potevo farci nulla, dovevo accontentarmi di Daniel. Inoltre era un ragazzo perfetto, bello, educato e perfino simpatico, cosa volevo di più?

L'unico problema fu che rimasi un po' troppo a fissare la coppietta di fronte a noi, o forse erano loro a fissare me, perché entrambi rimanemmo immobili sull'uscio della porta. E non potei fare almeno di notare una delle due ragazza, occhi verdi cerbiatto, un taglio corto sbarazzino e un fisico da lasciare senza fiato. Era davvero bella, mamma mia!

I'm back!🎈
Chi sarà mai? E cosa succederà? EHEHEHEHH, quanto amo tenervi sulle spine?

Comunque, inizialmente avevo pensato di non impormi un limite per pubblicare in quanto quando mi 'costringo' a scrivere escono delle cagate, però se aspetto l' "ispirazione" non pubblico mai. Quindi, è meglio se decidiamo un giorno per pubblicare.

Mi fate sapere, per favore, quale giorno preferite avere la pubblicazione qui sotto nei commenti?



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