Capitolo 13

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Sophia's POV

Sono le 10:30 p.m. e sono in ritardo per gli allenamenti di due ore.
Tra una settimana c'è la finale dell'esibizione al locale 'EL FLAMINGO' ed io sinceramente mi sono stancata di fare questa missione.
Mi sono stancata di arrivare alle otto di mattina per allenarmi ed allo stesso tempo ricevere calci e pugni a non finire; mi sono stancata di non stare tranquilla ogni minuto che passa; mi sono stancata dell'assenza di James.
Io credevo che dopo il matrimonio io e lui vivessimo felici e contenti, ma a quanto pare la situazione sta degradando.
Matrimonio.. se posso ancora chiamarlo così.
Dopo che mi ha restituito l'anello, mi sono sentita il mondo cadermi addosso, e quando se ne è andato di casa in quel momento volevo solo sparire.
E ora sono qui sul letto, morta di sonno, con due pacchetti di Marlboro da dieci aperti e buttati a caso sul letto, dodici sigarette consumate in una sola notte ed una bottiglia di whisky rovesciata per terra con alcune gocce di liquido che scivolano dal contenuto.
Mi gira la testa in una maniera assurda: ho solo voglia di dormire, ma le tempie stanno anche gridando 'aiuto'.
Scendo dal letto lentamente, ma appena che inizio ad assumere una posizione eretta, la voglia di vomitare mi sale sempre di più.
Cerco di uscire dalla camera tenendomi dalla porta barcollando, ma l'urgenza di entrare nel bagno e buttare addirittura la mia anima, mi fa correre come se avessero appena messo i saldi al centro commerciale.
Sì, so che non c'entra niente il vomito con il centro commerciale, ma la sensazione è quella.
Entro in bagno e tutto quello che ieri ho bevuto e forse anche mangiato escono dalla bocca tutto d'un botto.
Tossisco cercando di buttar via qualcos'altro che è ancora nello stomaco, ma mi accorgo che non c'è più niente.
Respiro affannosamente e mi aggrappo al lavandino guardandomi allo specchio: sono completamente pallida e la mia matita e mascara colati ricoprono l'80% del mio viso.
Esco dal bagno e mi precipito in cucina.
Dopo di che mi siedo e ad un tratto scoppio a piangere.
Sono sola, completamente sola.
E ieri sera ho fatto la scema con Logan sul tavolo della cucina.
Mi sento davvero una stupida.
Sapevo benissimo che James non avesse niente a che fare con Megan, ma sono così innamorata di lui che potrei combinare qualche altra cazzata.
Insomma, è bello, anzi bellissimo, ed ho paura che qualche ragazza se lo prenda.
Sì, sono gelosa, okay? Sono gelosa di qualsiasi persona gli ronza intorno, anche di un maschio.
Ma poi che cosa mi è preso ieri che mi sono messa sul tavolo mezza nuda con Logan sopra di me?
Logan potrà essere anche un bel ragazzo, ma non fa per me, quello non mi sembra un ragazzo tanto serio.
In questo momento sono confusa, ho la testa che mi scoppia e voglio solo morire.
Perché ieri non ho preso una corda e mi impiccavo incoscientemente?
Perché sto parlando sola?
E poi perché sto facendo troppe domande?
Mi alzo dalla sedia ed inizio ad urlare perché veramente, voglio solo un po' di relax e James solo con me.
La cosa che mi da fastidio è che è tutta colpa mia.
Megan ha vinto, ed io ho perso.
Sapevo che lei voleva fare qualcosa per avere le sembianze di Satana.

14:15 p.m.

Mi sono fatta una doccia, lavata i denti e aggiustata la faccia con un po' di correttore e mascara sugli occhi.
Indosso dei pantacollant grigi, un top corto imbottito nero e verde e sopra un top lungo grigio.
Lego i miei capelli con un elastico e prendo il borsone della palestra.
Prendo un taxi e arrivo nella palestra in mezz'ora.
Quando entro, ad un certo punto James, Logan e Megan spuntano da quattro porte poste ciascuna in un angolazione diversa.
Tutti e quattro ci avviciniamo senza dire niente.
Ci scrutiamo attentamente: James ha gli occhi rossi e gonfi, ieri notte avrà bevuto fino a svenire; Logan mi sembra sobrio, un po' preoccupato per quello che è successo ieri avendo James vicino; e Megan.. beh, Megan è sempre quella.

"Come mai questo silenzio, ragazzi?" si avvicina Mrs.Gibson a Logan. "E perché voi due avete le facce di due che hanno organizzato un party hard in casa?"

"Lui non è stato in casa." Mi giro verso James che a sua volta mi guarda. "Per tutta la notte." Puntualizzo irritata.

"E tu invece sei stata a casa in compagnia di qualcuno." James si gira verso Logan . Il viso di Logan diventa pallido.

LIES 2 - Il Ritorno // James MaslowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora