Coffee Shop.

21.

La luce penetra dalla finestra, regalando un lieve calore sulla mia pelle.

Non ricordo nulla, non so neppure dove sono; forse un'ospedale. Le pareti sono bianche e c'è solo un'orologio appeso. Seduto sulla poltrona poco distante, vedo Jin addormentato.

Il suo volto sembra stanco, ha delle occhiaie sotto gli occhi e le labbra screpolate.

Quando lui apre gli occhi sembra sorpreso di vedermi sveglia. Si avvicina a me cautamente, con gli occhi lucidi, il respiro affannato.

Sussurra un <<Stai bene?>> prima di abbracciarmi, sedendosi sul lettino.

Annuisco, cercando di ricambiare l'abbraccio, ma quando alzo le braccia provo solo dolore.

<<Cosa è successo?>> domando, confusa. Ricordo che stavo andando al bar, poi il buio.

<<Non ricordi?>> chiede, guardandomi negli occhi. Faccio cenno di no con la testa.

<<Una macchina ti è venuta addosso.>> risponde, abbassando lo sguardo. <<I medici hanno detto che sei stata fortunata, non hai fratture gravi.>> annuncia, e mi sento sollevata.

<<Ho avvertito i tuoi genitori.>> aggiunge.

<<Perchè l'hai fatto? Saranno preoccupati.>>

<<Era giusto che lo sapesserò, ora sono nel corridoio.>> Non volevo far preoccupare i miei genitori, ma ora che sono qui, ho davvero tanto bisogno di abbracciarli.

<<Puoi chiedergli di entrare?>> domando a Jin. Lui annuisce e inizia ad alzarsi, quando si ferma e torna verso di me.

Mi prende il viso tra le mani e posa un piccolo bacio sulle mie labbra. <<Non puoi capire quanto ero preoccupato.>> sussurra <<Ma ora, sono così felice che stai bene. Avevo così paura...>> aggiunge con voce tremante.

<<Ehi>> cerco di confortarlo <<Sto bene, okay? Non succederà più nulla di brutto.>>