Ricaccio giù le lacrime,
Scrivo un altro testo con le dita livide e con il volto esanime,
Le gambe che più non mi reggono come un disabile
Nessuno mi aveva detto che la merda era cumulabile
Gli occhi verdi che riflettono sto mondo instabile,
Viola come il tramonto dalla finestra di questo stabile
Vivo solo di scariche di adrenalina, nicotina,
Apatia, lei è via e ciò distrugge il mio cuore fragile.
Prendo queste lamine, la mia storia improbabile,
Le mie maglie fradice, le mie dita gelide,
Troppa gente in camice, troppi muri bianchi,
Troppi volti stanchi, troppe parole sopra questi banchi
Togliti da qua davanti, cado come le foglie di un salice,
Come una meteora e tu ti incanti.