Emisi un gemito di sconforto. Ero tornata al punto di partenza e di O neanche l'ombra. Dove diavolo era quella ragazza?!
Vidi Bellamy vicino al fuoco. Mi avvicinai di corsa.
"Non si trova" esclamai. L'espressione speranzosa di Bellamy sparì. Adesso c'era solo paura e preoccupazione.
"Hai controllato ovunque?" Chiese
"Due volte" confermai. Esitai un secondo, prima di dirgli quello che pensavo "Bellamy... lei non è tornata al campo"
Lui annuì serio. Si passò una mano sulla faccia. Poi i capelli. "La dobbiamo cercare"
Annuii. Era agitato. Lo capivo molto bene. Cosa era successo ad O? Forse era ferita... No! Basta! Non ci volevo più pensareIn poco più di venti minuti Bellamy organizzò tutto. Lanciò una catasta di armi vicino al fuoco ed un gruppo nutrito di persone si avvicinò.
"Mi serve un segugio" Bellamy osservava le fiamme, riflettendo. "Ce l'hai" risposi. Di certo non sarei rimasta ferma in disparte. Bellamy mi lanciò uno sguardo, studiandomi "Parlavo di Finn"Rimasi scottata. "Sono più brava di lui"
Ero brava in una sola cosa. Non ero forte o brava con le armi, non ero un medico come Clarke o un ingegnere come Monty o un meccanico come Raven... Ma ero intelligente, mi ricordavo tutto ciò che avevo letto sulla Terra... Ero utile! Bellamy non poteva preferire Finn a me: io sapevo più cose!! Niente da ridire su di lui, era molto simpatico e mi piaceva... Gli volevo bene, ma io ero più brava! Se non ero la migliore almeno in questo, allora non ero nessuno. Bellamy sospirò "Non sei altrettanto forte..." Questo mi fece imbestialire ancora di più. Aveva lo stesso tono che si usa quando si parla ad un bambino capriccioso. Guardai Roma che si avvicinava a noi, con un'arma in mano. Avrebbe preso parte alle ricerche
"Pensavo che fossero tutti benvenuti" sibilai offesa, cercando di non farmi sentire. Roma non era più abile di me.
Bellamy addolcì lo sguardo e mi mise una mano sulla spalla "Ho bisogno che mi chiami Finn"
Non potevo crederci! Che stronzo!!
"Chiamatelo da solo!" Ringhiai, togliendomi la sua mano dalla spalla. Mi guardò come se gli avessi sputato in faccia. Chi se ne frega! Mi girai e mi diressi verso Jasper che stava saggiando un'ascia.
"Finn!! ...andiamo!" Sentii che Bellamy stava gridando
"Ahahah!!" Jasper ridacchiò, mentre mi avvicinavo a lui. Alzai gli occhi, guardandolo interrogativa.
"Mugugni" sorrise, rispondendo alla mia domanda muta. "Bellamy ti ha fatto saltare i nervi, eh?"
Nonostante fossi ancora fumante, gli sorrisi. Poi feci un paio di respiri profondi "Sei sicuro di andare Jasper?"
"Sicuro!" confermò "...lei lo farebbe per me"
Era vero. Octavia lo avrebbe fatto per noi... Si fotta Bellamy! Strinsi il mio pugnale con forza. Io sarei andata a cercare O ed avrei aiutato Finn. Io ero la migliore, ed anche se Bellamy non lo voleva ammettere o non se ne rendeva conto, serviva il mio aiuto per ritrovarla.
Alle mie spalle sentii che la folla si agitava. Mi voltai, preoccupata. Meraviglia. Sui volti di tutti.
Guardavano verso l'alto. "È bellissimo...!"
Sospirai, distogliendo lo sguardo dal cielo. Era bellissimo...
"Non ha funzionato" esclamai col respiro mozzo. Quando mi girai vidi che mi stavano guardando tutti "Non hanno visto i razzi" spiegai. Bellamy mi guardò scettico ed un po' scocciato. Avevo sperato che stessimo diventando amici. Dopotutto ero ancora sola.
"Lo capisci da una pioggia di meteore?" Chiese. Prima che potessi rispondere, Clarke parlò "Non è una pioggia di meteore, è un funerale!" anche lei abbassò lo sguardo ed incrociò il mio. No. Non ero sola. Avevo degli alleati. Degli amici. Lo leggevo negli occhi di Clarke: noi due ci capivamo "Centinaia di corpi restituiti alla terra dall'arca..."
"Questo è come si vede dall'altra parte" conclusi io, tornando a guardare Bellamy. Lui mi stava già guardando. Non riuscivo a decifrare la sua espressione "Non hanno ricevuto il messaggio" aggiunsi, sospirando
"È tutta colpa tua!!" Mentre Raven si lanciava contro Bellamy, io mi assentai. Guardai verso l'Arca e poi tutte quelle scie luminose. Mamma... Dove sei? Mia madre doveva stare bene... Sentii che i miei occhi si riempivano di lacrime. Ma la mia mente era vuota. Ero incapace anche solo di pensare quello che temevo. Che mia madre fosse morta. Basta! Mia madre stava bene, mia madre era salva! Octavia, no! Scossi la testa vigorosamente per scacciare il pensiero: non potevo avere distrazioni.
"Beth!" Qualcuno mi scuoteva leggermente. Mi riscossi e misi a fuoco Finn che mi guardava preoccupato "tu resti ad aiutare Clarke e Raven"
"No" risposi brusca. Mi dispiacque perché Finn era sempre carino con me, ma in quel momento non avrei sopportato di sottostare a degli ordini per quanto ragionevoli fossero e da chiunque provenissero.
"Come?" Finn si ritrasse come se gli avessi tirato uno schiaffo in faccia
"Sono stufa che mi venga sempre ordinato cosa fare" risposi addolcendo un po' il tono, ma rimanendo decisa "non sono una baby sitter e non voglio rimanere incastrata tra la tua ragazza e la tua amante" mi voltai e cominciai a camminare prima che potesse replicare. Mi feci velocemente strada fino ad arrivare in testa alla spedizione. Se Bellamy le aveva detto di venire a slegarmi, O doveva essersi avviata nella direzione dell'albero a cui mi aveva lasciata suo fratello. Non dovetti dire una parola per farmi seguire: lo fecero tutti senza obbiettare. Dopo tutto, sembrava che Bellamy fosse il solo a dubitare delle mie capacità
STAI LEGGENDO
The100 - L'eccezione alla regola
FanficBeth è l'eccezione alla regola; lo è sempre stata. Ed è una prigioniera sull'Arca, la stazione spaziale su cui sopravvive il genere umano dopo una guerra nucleare che ha reso la Terra un inferno radioattivo. Quando una volta compiti 18 anni però, ne...