"Mi chiamo O" mi disse la ragazza porgendomi la mano; alzai un sopracciglio, stranita "O?"
"Si" rispose lei semplicemente. Ne avevo sentiti di nomi strani sull'Arca, ma O li batteva tutti! "Beth" risposi stringendole la mano
"Hai un leggerissimo accento, Beth" chiusi gli occhi e reclinai il capo all'indietro "Perché l'inglese non è la mia madrelingua" sospirai
"Davvero?!" O mi guardò ad occhi spalancati
"Già..." non la biasimavo: era molto difficile trovare qualcuno che non parlasse inglese sull'Arca "La mia famiglia ci ha sempre tenuto alle radici, e così la prima lingua che impariamo è l'italiano"
La mia famiglia... non li avrei più rivisti... non avrei più rivisto mia madre... "Ti voglio bene mamma" sussurrai
O si accorse probabilmente che i miei pensieri avevano preso una piega malinconica, così mi fece un mezzo sorriso e mi lasciò a riflettere.
Di nuovo chiusi gli occhi e mi abbandonai sul sedile; provai a dormire. Forse se l'atterraggio fosse andato male, o se l'atmosfera della terra ci avesse fatto bruciare, o se fossimo morti appena toccato il suolo per le radiazioni mentre ancora dormivo, non mi sarei accorta di niente! Potevo morire senza dolore....
Che pensieri del cavolo! Sorrisi: anche mentre stavo per morire non mi sentivo apposto ad imprecare... Quanto sono stupida?! Avevo sempre pensato che le persone che dicono una parolaccia su tre non sapessero esprimersi davvero, e quindi avevo sempre evitato; ma ora che senso aveva frenarsi? Stavo per morire!! I miei non erano pensieri del cavolo, erano pensieri del cazzo! Ecco, l'ho detto! Cazzo!!
"Tutto ok?" mi chiese O
"Non mi lamento" riaprii gli occhi e girai la testa nella sua direzione "e tu?" "Immagino di sì" sorrise.
Un sibilo attirò la nostra attenzione su uno schermo attaccato alla parete che non avevo nemmeno visto, fino a quando non ci comparve la faccia gigante di Jaha. Un odio bollente si mischiò al sangue nelle mie vene. "Bastardo!" sibilai senza ascoltare una parola di quello che diceva: era colpa sua se mio padre era morto, colpa sua se io ero finita dentro, colpa sua se mia madre era sola!
"Neanche io sono una sua fan!" ridacchiò O "Mi piaci Beth" sorrise "non sembri idiota come gli altri qui dentro"
"Anche tu non sei male"
All'improvviso, tutto cominciò a tremare forte come se fossimo stati colpiti
"Che diavolo è?!?" Urlò O terrorizzata
"L'atmosfera!!" gridai per farmi sentire sopra le urla degli altri; appena finii di dirlo, la sensazione di cadere mi afferrò all'ombelico: stavamo precipitando.
O cominciò ad urlare e cercò la mia mano, io la strinsi e serrai gli occhi, dando fiato ai miei polmoni... Andiamo!!
Dal piano di sopra si sentirono dei tonfi e degli schianti, segno che qualcosa stava andando storto... molto storto!
Il rumore di uno scoppio, accompagnato da una brusca frenata, mi fecero capire che si erano attivati i paracadute... dopo poco atterrammo malamente.
Ma eravamo comunque vivi
"Forza!" dissi slacciandomi le sicure di dosso e aiutando O
"L'atterraggio non mi è piaciuto..." affermò, mettendosi in piedi e tremando un pochino
L'adrenalina la stava abbandonando molto velocemente; tra poco sarebbe successo anche a me "Poteva essere più morbido" concordai
Ci unimmo alla folla che si radunava di fronte alla porta.
Davanti a tutti, c'erano un ragazzo alto dai capelli scuri ed una ragazza bionda che discutevano "Se l'aria è tossica, siamo morti comunque!" Lo sentii dire
...Un momento! Io conoscevo quella voce! Il ragazzo era la stessa guardia con cui avevo parlato prima di salire!"Bellamy?" O si fece largo per arrivare fino alla guardia; lui le sorrise come se fosse l'unica cosa bella nel mondo "Mio Dio! Come sei grande..."
Come sei grande? Lo sguardo nei suoi occhi era quello con cui ogni ragazza vorrebbe essere guardata... ma come sei grande? O lo abbracciò stretto comunque.
"Dov'è il tuo bracciale?" chiese la bionda, guardando i polsi liberi di lui
"Ti dispiace?" ringhiò O "non vedo mio fratello da un anno!"
Spalancai gli occhi dalla sorpresa: fratello?!?
"Nessuno ha un fratello!" urlò un ragazzo vicino a me "Quella è Octavia Blake" ridacchiò una ragazza più avanti "è la ragazza che hanno trovato sotto il pavimento!"
Octavia si lanciò verso di lei ma il fratello la trattenne, cercando di calmarla.
Mi ricordavo di lei: era illegale avere più di un figlio sull'Arca; lei era rimasta nascosta per sedici anni... capivo perché fosse così felice di andarsene!
Una forte luce colpì i miei occhi. Mi parai con la mano, per vedere che avevano aperto le porte.
Uscirono tutti fuori correndo e ululando.
La luce era accecante... e tutto fuori era così verde... non avevo mai visto qualcosa di così verde! Sembrava tutto così vivo!
Mi resi conto che non stavo respirando; aspettai un paio di secondi e poi inspirai profondamente... sull'Arca la saponetta della mia bisnonna era l'odore più buono che esistesse, ma non era neanche lontanamente buono, vero, vivo, come l'odore che mi colpì il naso!! ...e l'aria era così fresca! Era come se scricchiolasse nei miei polmoni!
Mi salirono le lacrime agli occhi e ne lasciai sfuggire una mentre sorridevo. Uscii fuori ed andai a sedermi sotto un albero e, per qualche minuto, non feci altro che respirare.
Affondai le dita nell'erba... respirai... guardai in alto le foglie che si stagliavano contro l'azzurro del cielo, chiusi gli occhi... respirai di nuovo...
Ero così inspiegabilmente felice!! Sentivo di appartenere davvero alla Terra, sentivo di essere libera!
Sciolsi i capelli e appoggiai la testa al morbido muschio che ricopriva l'albero... muschio! Finalmente le ore di studio della Terra che tutti ritenevano inutili, venivano in mio aiuto: eravamo rivolti verso il nord
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The100 - L'eccezione alla regola
FanfictieBeth è l'eccezione alla regola; lo è sempre stata. Ed è una prigioniera sull'Arca, la stazione spaziale su cui sopravvive il genere umano dopo una guerra nucleare che ha reso la Terra un inferno radioattivo. Quando una volta compiti 18 anni però, ne...