7.Demons

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"Com'è andata questa settimana, Louis?"
Fissai per un tempo imprecisato un punto sul tappeto consunto, e il suono della sua voce rimbombò nella mia testa, poi le sue parole parvero affievolirsi in qualche modo. Di certo si aspettava una di quella mie solite battute taglienti sul fatto che la mia vita fosse una merda, qualche paranoia scontata sul perché nulla sarebbe cambiato nonostante le settimane, i mesi, gli anni che sarebbero trascorsi.
Non sarebbe cambiato niente, io lo sapevo, ne ero certo in qualche modo, e seduto su quella poltrona mi chiesi perché avessi scelto di farlo, di passare del tempo con lui, che alla fine dei conti era un po' come passare del tempo davanti a uno specchio, con l'unica differenza che lui aveva un corpo, una bocca per parlare con cui spesso e volentieri mi mandava a fanculo, lui mi rispondeva ma non per questo dava un senso logico ai pensieri che si scagliavano impietosi contro le pareti crepate del mio cervello.
Lo avevo fatto perché ero ubriaco, ironia della sorte, ero completamente sbronzo, assuefatto dal vuoto che riempiva ogni grammo della mia materia cerebrale, e con ogni buon senso avrei dovuto buttare a terra quella bottiglia di whiskey invecchiato bene, avrei voluto allontanarmi dai cocci rotti, anche se questo avrebbe significato camminarci sopra a piedi scalzi, alla fine non avevo più nulla nemmeno nelle vene, non avrei potuto più nemmeno sanguinare.
Ed era per questo che ero lì.

"Bene, è andata bene."

Pronunciai quelle parole con fare annoiato, evitando di osservarlo negli occhi, ma pensai che fu proprio quello a tradirmi, sapeva che mentivo quando non riuscivo nemmeno a guardarlo in faccia, sapeva che ero un codardo che scappava da... se stesso, che avrebbe trovato di gran lunga più interessante un pezzo di tappeto sdrucito invece dell'allarmante verità che lampeggiava a mo' di segnale di pericolo. Non andare lì, Louis, non varcare quella soglia.

"Louis... cosa è successo?"
Cosa era successo? Bella domanda, sì, davvero una bella domanda.

Io cercavo ricacciare tutto giù, prendere una pala e sotterrare ogni cosa, magari anche con un bello strato di cemento armato, e lui mi chiedeva cosa fosse successo. Più mi allontanavo, più le cose sembravano farsi vicine, taglienti come lame sulla pelle. Io correvo, correvo ma sembrava che ad ogni passo tornassi al punto di partenza, invece di avvicinarmi a qualcosa che avesse almeno lontanamente l'aspetto del traguardo.

Era uno dei miei momenti no e lui lo sapeva e non faceva altro che infierire, calare la mannaia sul mio collo fin troppo esposto, nudo.

Cos'era successo?
Sembrava che il treno stesse per partire, ma a quanto pare non ero pronto e come ogni volta mi stavo tirando indietro, avevo disfatto i bagagli e avevo gettato i vestiti sul letto, pronto a ricominciare tutto da capo, sapendo cosa quello comportava, sapendo che quel circolo vizioso in cui mi ero cacciato non si sarebbe mai spezzato, perché ero io che giravo in tondo.
E se fossi andato via, quando lo avrei fatto, non sarebbe servito a niente, perché mi portavo quella valigia di vestiti sfatti ovunque, anche quando andavo in bagno a pisciare.

Eppure l'altro giorno non hai avuto paura.

Alzai distrattamente il capo, credendo che a parlare fosse stato lui, ma no, era ancora nella stessa esatta posizione di qualche istante prima e intesi che non aveva proferito parola, troppo intento a studiarmi come fossi uno stupido topo da laboratorio.

E lo ero, uno dei più interessanti che gli fossero mai capitati tra le mani, probabilmente. Un animale raro,  ma stupido. Un fottuto topo che si era costruito da solo una serratura e quelle sbarre metalliche, che stava recluso per sua propria volontà.

La cella era sempre esistita, e quei muri freddi, sudici, mi facevano paura, ma l'esterno, mi terrorizzava maggiormente perché mi era ignoto, mentre lì al buio ero in qualche modo tranquillo, era un ambiente che per quanto opprimente mi era familiare, ne conoscevo ogni angolo, ogni luridume, ogni crepa o macchia di muffa.

The Place Where I Belong || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora