Mi fissai allo specchio con intensità facendo comparire per lo sforzo delle piccole rughe sulla fronte.
Cercai di provare mentalmente qualche formula letta su un libro di Harry Potter per far sparire quel livido sullo zigomo destro.Nel giro di una settimana era passato dal rosso pomodoro, al viola fino al giallino. Per non parlare del gonfiore, sembrava che stessi partecipando a una qualche dannata Chubby bunny challenge senza esserne nemmeno al corrente.
Nemmeno lo "zigomum reparo"* sembrò funzionare. Sarei dovuto passare al 9 e ¾ a King's Cross* per dirgli che quella bacchetta di sambuco che avevo preso qualche settimana prima era difettosa!
Afferrai il correttore super coprente che mi aveva lasciato Lottie, sporgendomi verso il mio riflesso, sotto il fascio di luce di una delle 30 lampadine della cornice dorata.
Sembrava di essere nel backstage di Victoria's secret prima della sfilata, peccato che tutta quella robaccia fosse della mia adorata sorellina e che io non fossi proprio un angelo in quel momento.Passai la crema colorata sulla parte tumefatta, stendendo poi un velo pietoso sulle mie capacità da make-up artist. Avrei dovuto chiamare Eleonor per questo lavoraccio, almeno lei non avrebbe infierito come Lots prendendomi per il culo per i prossimi dieci milioni di anni.
"Louis, ripetimelo ancora sei svenuto per la mano o per gli occhi di quel ragazzino eh?!"
Gne gne gne.
Piccola pettegola impicciona, altro che Dan Humphrey!* Lei era gossip girl 2.0, solo un po' più biondo platino.Aveva avuto l'accortezza di appostarsi dietro la porta della mia stanza, proprio nel momento in cui stavo spiegando come mi ero rotto la mano a Niall.
Beh in realtà gli stavo scaricando addosso la sua parte di colpa, ma questi sono dettagli.
A quanto pare la mia sorellina era stata particolarmente interessata alla parte in cui rivelavo che avevo incontrato un ragazzo dagli occhi maledettamente verdi, non che mi fossi concentrato troppo sulla sua faccia d'altronde...
Rividi la faccia di Niall per un momento e ripassai mentalmente la nostra conversazione, avuta qualche giorno prima.
"Louis ti rendi conto che su quel libro c'erano gli appunti di tre mesi di lezione?! Gli appunti che dovevi passare a me! A me che non so nemmeno come faccia a stare sù una mela su un ramo? Allo quello stesso Niall che ha un esame tra due settimane?!"
Gli sventolai il braccio con il gesso davanti agli occhi, e lui lo seguì quasi imbambolato, poi sbruffò e si prese il viso tra le mani, passandosi più volte le dita sulle guance rosse fino ai capelli tinti, continuando a imprecare contro me e a quanto pare contro la mia pessima presa sul libro.
"Dio Louis, non c'è niente da ridere, tu hai la tua stupida memoria fotografica! Mi ci vorrà un miracolo per imparare tutto, imbecille!"
Continuai a ridere, contro uno dei tanti cuscini imbottiti del mio letto, poi ricordai che la parte destra del volto era ancora inevitabilmente indolenzita, e cercai invano di stringere le labbra soffocando le risate.
"Niall mi sono rotto un osso e per poco non ci rimettevo la faccia!! "
Dissi, girando lievemente il capo e indicando la parte gonfia con la mano."E ti ricordo che anche io ho un esame, possiamo studiare insieme se vuoi! Ma niente Guinnes, solo acqua durante le pause!"
Mi voltai, per cercare di capire come aveva preso quell'offerta, e di nuovo scoppiai dolorosamente a ridere vedendolo in ginocchio al mio capezzale con le mani giunte a mo' di preghiera.
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The Place Where I Belong || Larry Stylinson
Fiksi PenggemarSOSPESA Louis Tomlinson, 23 anni, ultimo anno della School of Architecture di Londra, erede del patrimonio milionario dei Tomlinson, non avrebbe mai pensato di dover prendere la metro quel giorno. Ha poche sterline in tasca, e l'ansia di arrivare a...