6-Una parte del passato da dimenticare.

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Carter P.O.V

Da quando Rebecca era entrata nella mia vita mi sentivo un coglione, mi contraddiceva,  mi faceva incazzare ma allo stesso tempo aveva qualcosa che mi attirava verso di lei. Quella mattina, mi sarei aspettato di tutto, tranne vederla varcare la soglia del laboratorio di anatomia e procedere a passo deciso verso di me.

 "Che ci fai qui?" 

 "Seguo questo corso, sorpreso?" Disse sorridendo divertita.

 "Si, cioè no, perché hai occupato il posto affianco a me?" Dissi guardandola di sottecchi.

"Perché c'è qualcuno?" A quella affermazione feci segno di no spazientito

 "Ora si!" Alzai le spalle con un cenno di assenso.

 "Va bene la verità è che voglio depositare l'ascia di guerra. Dai ci scanniamo sempre ma non ci conosciamo realmente. Ci punzecchiamo su delle stronzate silo per il gusto di farlo e ne ho abbastanza." Era seria lo notai dal suo sguardo, che sosteneva il mio, senza alcuna traccia di insicurezza. 

 "Ok ma sappi che io sono uno senza peli sulla lingua quindi non mi assillare se ti dirò quello che penso senza mezzi termini" 

 "Affare fatto" disse sorridendomi e porgendomi la mano ed  io la strinsi e senza pensarci due volte.

 "Davvero te la fai con quel coglione di Foster?" Dissi evitando il suo sguardo, non so perché ma l'idea che loro si frequentassero mi rendeva nervosa.

 " Si e no, ci siamo conosciuti ieri e non credo sia l'uomo della mia vita ma è simpatico e non so come andrà in futuro la mia vita. Ora però mi vuoi spiegare perché tu e Dylan vi odiate a tal punto da non poter condividere lo stesso spazio." sentivo il suo sguardo addosso così mi voltai per guardarla a mia volta.

"Ho le mie buone ragioni fidati lui è più stronzo di me solo che si sa camuffare bene." 

Nello stesso momento in cui pronuncia quelle parole mi accorsi guardandola che nel suo sguardo passò un ombra di tristezza, ma fu solo per un attimo, poi torno in se coprendosi con i suo scudo di indifferenza.

" Io ragiono con la mia testa, non che non mi fidi di ciò che dici, ma voglio sbagliare con la mia testa."

 "Non posso biasimarti, io ragiono come te ma tengo hai miei amici e non voglio che gli capiti nulla."

 "Wooo, frena i cavalli tesoro, io sono tua amica?" Disse sbigottita.

"Che c'è di strano tu sei amica di tutti nel gruppo. Le ragazze adorano e fai ridere i ragazzi perché mi prendi per il culo in modo spudorato e non sono in molti quelli che possono dire di averlo fatto."

 "Ah dunque entro nell'élite perché piaccio a chi sta nei pieni alti non perché mi reputi degna." Disse trattenendo una risata.

 "Ma dici già così tante stronzate di prima mattina?" Non riuscii a trattenere una risata.

 "Si nelle mattine in cui mi sveglio con il piede giusto." Disse sorridendo 

"Non mi immagino quelle in cui ti svegli male." conclusi io.


*************

Passammo tutte le due ore di anatomia a ridere e scherzare, ci prendevamo in giro e ci punzecchiavamo sempre, ma con il suo senso dell'umorismo e la sua goffaggine rendevano divertente persino vivisezionare una rana. Stavo capendo perché i ragazzi la trovassero simpatica e iniziavo anche io a pensarla così, anche se dovevo concentrarmi per non vederla come un altra possibile conquista, riuscivo ad instaurare una conversazione senza che lei si sentisse in dovere di allontanarmi prendendomi a parole.

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