- destroyed.

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La senti questa libertà?

Sembra non appartenerti.

La senti, vero?

Sembra non essere reale.


La libertà che ho assaporato per i primi giorni è stata fantastica, pura, emozionante. Quasi surreale. Una libertà mai sentita né vissuta prima d'ora. Una libertà carica di aspettative e nuove sensazioni, nonché sapori ed odori.

Ho creduto di farcela, forse come un'ingenua stupida.
Ho creduto che da sola potessi raggiungere qualsiasi vetta, ma forse non è così.

Non è vero che si vive meglio soli.
Non è vero che da soli si sta bene.

Non è vero niente di quello che dice la gente sola.

Da soli si sopravvive. Da soli si striscia. Da soli si annaspa.
Da soli si rischia di alienarsi dal tutto il resto del mondo.

Certo, essere soli ha i suoi vantaggi.

Non bisogna badare a nessuno, ci si possono prendere decisioni senza dover interpellare qualcun altro, si conoscono nuove persone, si scoprono altre storie. Si hanno tempi diversi. Se ne ha di più per se stessi. Ci si scopre meglio, ci si impara a conoscersi addirittura.

Ma, cosa succede quando tutto questo si fa in due?

Cosa succederebbe se anziché prendere una decisione al volo, ci si confrontasse prima con un'alternativa?
Cosa succederebbe se anziché guardare un paesaggio da un un'unica prospettiva se ne aggiungesse una in più?

Cosa succederebbe se anziché mettersi lì ad ascoltare da soli una storia si avesse un testimone e due orecchie aggiuntive ad apprendere?

Ogni cosa potrebbe amplificarsi, farsi più bella, più invitante. Meno spaventosa. Meno crudele.

Ogni odore e sapore tenderebbe ad essere ancor più buono.

Ogni visuale avrebbe due prospettive, diverse ma complementari.

Non ci si accollerebbero addosso pesi troppo grossi da trasportare, che da soli magari faremo fatica a tenere su. In due diventerebbero meno difficili da sollevare.

Ci si avrebbe qualcuno a prendersi cura di noi, chi con un bacio o una carezza potrebbe farci riaffiorare un sorriso.

Ci si avrebbe un sostegno fisico e, perché no, anche morale morale quando siamo sull'orlo e rischiamo di precipitare.

Un abbraccio che può farci rinascere. Uno sguardo che può farci da guida.

Non si discute.

Da soli si sta bene, ma in due meglio.

E l'ho capito stando da sola, adesso.

Ora che sono miglia e miglia di distanza dalla mia famiglia, i miei amici e la città che mi conosce sin da quando ero una bambina.

Ho capito di quanto sia fondamentale avere qualcuno a cui rivolgersi quando si ha bisogno di aiuto, avere qualcuno a cui chiamare quando non ci si sente bene o qualcuno con cui trascorrere del tempo quando semplicemente ci si annoia.

Tutte quelle cose che sembravano soffocarmi, stressarmi, infastidirmi ora quasi mi mancano. Mi hanno lasciato un vuoto, un qualcosa che probabilmente sarà difficile riempire.

Avere qualcuno è importante.

E tutto questo non lo dimenticherò mai.

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