Gaia's POV
Mi guardo allo specchio: due occhi azzurri mi restituiscono lo sguardo, le guance leggermente arrossate dalla giornata passata al sole, i capelli ancora umidi e gonfi dall'acqua. Continuo a fissarmi, come se rivolgermi alla mia immagine riflessa rendesse il dialogo con i miei pensieri più efficace. In quell'immagine cerco la convinzione di seguire il mio istinto che prima mi è mancata, provo a dare un'espressione precisa a questa convinzione. Metto un leggero velo di burrocacao, scrollo i capelli ed esco dalla porta.
Rosh è seduta sul letto che ride, intenta a guardare video.
"No Ga, ti prego, sto morendo" dice ridendo, rivolta verso di me.
Mi siedo accanto a lei e senza rendercene davvero conto ci lasciamo trascinare in un vortice di video stupidissimi. I nostri corpi si fanno più vicini nell'entusiasmo delle risate, per poi ritrarsi, riavvicinarsi nuovamente a vicenda, con naturalezza. Una strana ansia da prestazione mi sta assalendo. Lascio scivolare distrattamente la mano sul suo braccio, mi fermo e la accarezzo piano. Risalgo su, giocando con le ciocche dei suoi capelli, facendomele scivolare tra le dita per poi lasciare che ritornino a sfiorarle il viso. Non guardo nemmeno più lo schermo: ho gli occhi fissi su di lei, poco più in basso di me, quasi completamente sdraiata. Sentendo probabilmente il mio sguardo insistente, piega leggermente la testa, alza gli occhi e mi fa una linguaccia. Le do un piccolo schiaffo sulla fronte, ricevendo una strizzata d'occhi e un "Ahu" come risposta. Sorrido e mi abbasso per darle un bacino nel punto in cui l'ho appena colpita. Indugio diversi secondi e poi scendo verso la guancia, dove le lascio un piccolo morso.
"Ehi!"
"Ora siamo pari" le dico sorridendo.
Mantiene un'espressione imbronciata, allora mi abbasso di nuovo e la bacio sulla guancia, dove c'è ancora la traccia fresca del morso. Inizio a riempirla di baci come lei poco prima. Eccola che sale la voglia, dal mio ventre, allo stomaco, fino alle labbra. Che male c'è in fondo? Arrivo alle sue labbra, che premo sulle mie. Mi stacco subito, allontanandomi leggermente. Rosh mi guarda, poggia il telefono sul comodino e si solleva alla mia altezza. Le lascio un altro bacio. Mi allontano appena, tenendo i nostri volti vicini. Osservo le sue labbra e ritorno su di loro, questa volta con più convinzione, dischiudendole per approfondire il bacio. Sento Rosh assecondarmi e il mio stomaco fa una piccola capriola, tra l'entusiasmo e l'eccitazione. Mi faccio spazio con la lingua. Il respiro di entrambe aumenta. Rosh si stacca improvvisamente.
"Ga...che stiamo facendo?"
L'uso del plurale mi rassicura.
"Non so..." le dico stringendo le spalle ingenua, ma fissandola negli occhi intensamente. "Proviamo a spingerci più a fondo..." il tono ha volutamente il sapore di una provocazione.
I suoi occhi percorrono il mio viso, combattuti. Voglio evitare qualsiasi ritorno sui suoi passi, concentrata come sono sul desiderio bruciante di continuare il contatto interrotto, per cui torno a baciarla piano, con estrema dolcezza. Le cingo delicatamente il collo e la porto verso di me. Risponde al bacio, ma è frenata. Mi stacco e vedo che ha gli occhi chiusi. Le prendo le mani allargando le dita per intrecciarle alle sue. E' lei a stringerle dopo il mio primo contatto. Avvicino la sua mano destra alle mie labbra, premendole sul nostro tatuaggio. Voglio rassicurarla, allontanarla dal bisogno di controllo che so benissimo che le attanaglia la mente e portarla nel mio stesso spazio emotivo.
Roshelle's POV
Chiudo gli occhi: non riesco a spegnere la ragione che mi frena. Continuare vorrebbe dire andare verso un punto di non ritorno, di cui ho paura di pentirmi. Dall'altra parte, vorrei semplicemente abbandonarmi all'impulso che ha il mio corpo di avvicinarla, scoprirla fino in fondo... Ripenso alle volte che questa fantasia ha sfiorato la mia mente, al sottile piacere che provavo a immaginarmi in questa situazione, ma farci i conti da dentro è tutta un'altra cosa. Qui non posso avere tutto sotto controllo, qui i pensieri si fanno carne e fiato, le mani premono davvero sulla pelle, il cuore batte davvero sotto, pompando sangue sempre più forte, come volesse incalzarti. Gaia mi prende le mani. Le stringo: siamo qui, sta succedendo e in fondo voglio che succeda. Le porta a sé, per lasciarmi un bacio sul nostro tatuaggio. E' un attimo: il bacio affonda sotto la pelle e mi aggancia a lei. Riapro gli occhi e trovo i suoi, che sorridono tanto quanto le sue labbra. Mi avvicino e finalmente la bacio io. C'è l'urgenza, la dolcezza, lo stupore. Ci portiamo verso il centro del letto, in ginocchio una davanti all'altra. Ga si sfila la maglietta e torna sulle mie labbra. Infila le mani sotto la mia e la sfila delicatamente. Sono sensazioni stranissime: il suo corpo, in quanto lei, in quanto donna, è allo stesso tempo così famigliare e nuovo, percorso dalle mie mani. C'è una certa sapienza nei nostri movimenti, imparati e collaudati con altri, ma che ora portano in sé un lieve imbarazzo, ma anche una curiosità maggiore. Dopo un inizio più cauto, la sfrontatezza dei suoi baci e la sicurezza dei suoi movimenti mi colgono di sorpresa. Mi stringe a sé: il suo seno preme contro il mio provocante, le sue mani scendono sul mio fondoschiena. Ci togliamo entrambe i pantaloncini.
Gaia's POV
Sono quasi spaventata dalla naturalezza e dal calore con cui il mio corpo desidera il suo, ma non c'è spazio perché strane paranoie crescano nella mia mente, totalmente proiettata verso Rosh. Mi allungo su di lei, mentre continuiamo a baciarci, e la faccio distendere. Si stacca e poggia la testa sul cuscino: i suoi capelli rosa risaltano sul bianco candido della federa, a incorniciarle il viso sottile.Ci osserviamo e sorridiamo entrambe. Il suo sorriso mi tranquillizza, riportandomi in quella zona sicura che è la nostra amicizia, e per un attimo mi sento come fossimo semplicemente due bambine cresciute che si vogliono bene. Torno sulle sue labbra, con una calma maggiore, una sicurezza e una voglia diverse. Mi porto su e le lascio un bacino sul naso. Questo piccolo gesto di tenerezza serve a entrambe per smorzare la tensione palpabile, nel gioco continuo di accelerazioni e ricerca di rifugi famigliari che i nostri sensi stanno praticando. Continuiamo a baciarci,mentre il mio corpo preme sul suo, intralciato ancora dai nostri reggiseni. Mi sollevo e slaccio il mio, sotto il suo sguardo attento: sono qui, davanti a lei, in una maniera mai successa prima e mi sento terribilmente esposta ma potente. Nei suoi occhi colgo un guizzo di velato imbarazzo, sostituito ben presto dal desiderio. Le cingo la vita, portandola verso di me. Le accarezzo i fianchi e poi risalgo lungo la schiena, fino a incontrare il ferretto del reggiseno, che slaccio. La visione della sua nudità mi fa divampare senza che possa fare niente per controllarlo. Voglio sentirla vicina mentre scendo per la prima volta lungo il suo corpo, per cui intreccio le nostre mani, spingendola nuovamente sul materasso, porto le nostre braccia verso l'alto e ritorno a baciarla. Le lingue si muovono insieme, le mani ancora unite. Sfilo le mie dita dalle sue e le passo tra i capelli, sistemandoli a lato e poi torno a intrecciarle strette. Mi piego sul collo e le lascio una lunga scia di baci delicati, poi giù, sulla clavicola. Le mie mani percorrono la sua schiena, fino ai fianchi, poi risalgono lentamente verso il seno, dove si incontrano con le mie labbra. E' sodo e turgido e toccarlo mi provoca un piacere così intenso e nuovo che mi sembra di essere fuori di me. La sento sussultare mentre le mia bocca circonda il suo capezzolo, con la curiosità e la delicatezza di una prima volta. Continuo a scendere: premo le labbra sulla pancia piatta, il ventre. Indugio su ogni centimetro di pelle, godendo della sua morbidezza, del suo profumo, in questa gioia eccitante di sentirla presente sotto di me. Il suo corpo si inarca al mio tocco, provocandomi un piacere inaspettato. Arrivata all'elastico delle mutandine, mi fermo. Posso sentire l'attesa e l'eccitazione impossessarsi di lei, ma la mia sicurezza, per un attimo, scema bruscamente, titubante davanti al contatto tanto bramato quanto sconosciuto. Gliele sfilo piano, tremando leggermente. In preda a un'energia e una voglia elettriche, mi piego su di lei e poggio le mie labbra tra le sue gambe. La sento sussultare e fare un piccolo verso di piacere. Mi sembra di esplodere per quanto forte sento battere il cuore, che pompa martellante sangue per tutto il corpo. Allungo una mano sul ventre, mentre l'altra è appoggiata sulla sua gamba e inizio a muovermi sempre più in profondità. Intreccia la mia mano alla sua. Il contatto si fa più umido, il sapore più intenso. Sento il mio viso e il basso ventre divampare per il calore. Ritorno su, desiderosa di vedere la sua reazione a questo primo incontro: ha le guance arrossate e le pupille dilatate. Colgo nei suoi occhi qualcosa che non so decifrare bene: ammirazione? La bacio, con ancora il suo sapore in bocca. La cosa mi fa impazzire. Le sue labbra premono più forte, mentre si solleva verso di me. La assecondo in questo cambio di posizione, lasciandomi scivolare verso il basso. Ora è lei a guidare il gioco. La sento più sciolta di prima, mentre si posiziona bene sopra di me e gioca con le mie labbra, dandomi un piccolo morso. Siamo strette l'una all'altra, i corpi accaldati, entrambe eccitate. La sua bocca scende sul bordo inferiore del viso e posso sentire le punte dei suoi capelli sciolti solleticarmi il seno. Si sposta di lato, sul collo, poi sale su e mi mordicchia l'orecchio per lasciarmi infine un bacio appena sotto, sul tatuaggio. Sento le sue labbra distendersi in un sorriso sulla mia pelle e di riflesso faccio lo stesso. Torna su e cerca i miei occhi: ci scrutiamo per qualche secondo, in un dialogo silenzioso. Mi allungo verso di lei e la bacio delicatamente. E' un bacio per dire che va bene, qualsiasi cosa: vanno bene i nostri corpi stretti così, va bene ogni incertezza e ogni desiderio, vanno bene i contorni indefiniti delle nostre motivazioni, il peso leggero di certi gesti e l'intensità di altri. Va bene. Ed è una mano che non ha paura quella che torna a farsi spazio su di me, sempre più giù, sempre più in profondità.
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Girls just want to have fun
FanficRosh e Gaia, tre giorni, due notti. Lo spazio per ritrovarsi, riscoprirsi tra sorprese e conferme.