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Una settimana è passata, finalmente ho ripreso la scuola, non ne potevo più di stare sempre a casa ad annoirarmi. Anche se a volte la scuola è pesante per i compiti, lo studio e tutte quelle ore seduti, preferisco passare quelle torture che non fare niente a casa da mattina a sera.

Oggi vado a vedere una partita della Juventus, sono emozionatissima, non vedo l'ora, anche se non è proprio la prima volta. Ci sono stata 3 anni fa, tutta la mia famiglia è Juventina, quindi è partita da loro l'idea. Ma non è stata a Torino e in quel periodo non c'era nemmeno Paulo.

Questa sera vado con la mia amica, Bianca.
Io mi chiamo Celeste e lei Bianca, molte persone infatti ci prendono in giro scherzando per il fatto dei colori.
Iniziamo a prepararci. Io metto un leggins nero e una maglietta bianca e nera, con dietro un cognome e un numero stupendo. Dybala;  21.

Mi metto le Superstar bianche e nere, un cappellino. La mia amica si veste normale invece, cin un jeans e una semokice maglietta, le scarpe da ginnastica e siamo pronte. Ci trucchiamo normale e per l'emozione che ho metto due dita nel trucco bianco e nero e faccio due strisce su una guancia e due sull'altra.    Quando arriva l'ora ci facciamo accompagnare da mio padre allo stadio e dopo aver preso qualcosa da mangiare entriamo in quel meraviglioso e gigantesco edificio.

***
Come sta andando la partita? Da schifo.
Stiamo perdendo con 2-0 mi sto mettendo le mani tra i capelli come e del resto tutti i tifosi Juventini.
Ma ad un certo punto vengo distratta da una corsa di 2 contro 1, due dell'altra squadra con Paulo, lui sta spingendo il pallone per andare verso la porta avversaria. Anche se gli altri cercano di impedirglielo lui ce la fa lo stesso e con un calcio lunghissimo, il portiera si butta verso destra mentre il pallone va a sinistra sbattendo alla rete  come se volesse portarsela con se.

Tutte le persone intorno a noi che prima si alzavano millimetro per millimetro ora sono in piedi a gridare come dei pazzi mentre lui è sepolto dai suoi compagni. Poi si allontanano dopo i vari abbracci a pacche sulla spalla dell'artefice di quel goal stupendo manda un bacio con la mano nella mia direzione, rimango impalata mentre tutti gli sguardi dello stadio sono rivolti in questa direzione.

"Ti amoo" una ragazza poco più sotto di dove sono seduta io urla e gli manda un bacio, ah, è la ragazza.
Riprendono a giocare e tutto finisce con un 3-2, e come sempre una sua doppietta.

Usciamo dallo stadio io e Bianca parlando.  "Celeseteeeeee" sento gridare il mio nome, mi guardo intorno ma ognuno è per i fatti suoi "Celestèee" mi giro di nuovo e in un angolo vedo Paulo e la ragazza che fino a poco fa era quasi vicina a me.

Vado verso di loro insieme a Bianca e mi avvicino a lui, gli do un leggero abbraccio perché non vorrei provocare qualcosa, e gli dico che è stato bravissimo.
Lui mi ringrazia con quell'accento parecchio marcato.
"Volevo presentati la mia ragazza, Antonella, amore, ti presento Celeste, la ragazza che era in ospedale"  lei sorride e mi porge la mano "piacere Antonella"  "Celeste" ricambio il sorriso. Devo dire che è una ragazza davvero stupenda da vicino, l'ho sempre vista attraverso il telefono ma dal vivo sembra una persona educatissima e gentile.

"Lei è la mia amica Bianca"  presento anche lei  "wooo, avete fatto i colori eh" dice lui e tutti e quattro scoppiamo a ridere.

"Noi andiamo, dobbiamo tornare a casa ed è tardi" dico mentre la coppia avanti a me annuisce comprensiva. Saluto la ragazza che ho appena conosciuto con due baci sulle guance e il suo ragazzo anche. Lo stesso gesto con tutti e due, ma con una differenza, che abbracciando lei non ho sentito nulla, niente di niente, ma poi, invece, con lui, ho sentito una scarica di brividi attraversarmi, è stato scioccante ma allo stesso tempo stupendo.
Mi allontano da loro e li saluto un' ultima volta con un cenno della mano per poi allontanarci uscendo da lì.

"Quindi lui è quel famoso ragazzo eh..."  dice Bianca dandomi una gomitata e facendomi sorridere lievemente.  Lei è l'unica a cui l'ho detto, dopotutto ho solo un'amica.  Non per il fatto che io venga esclusa, ma perché preferisco avere una sola amica di cui mi posso fidare davvero, invece di tante che poi non riesco nemmeno a conoscerle bene.

Mentre cammino sento il mio telefono nella tasca degli jeans che vibra, lo prendo e leggo 'non te ne andare, aspettami dietro a il bar tutto rosso'  guardo il mittente ed è il ragazzo con cui ho parlato poco fa.

E ora cosa vuole?

I Will Love You In Silence; Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora