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Giro il cucchiaio in questa strana pastina che mi hanno messo nel piatto. Non vedevo l'ora che arrivasse e la cena, la mia pancia continuava a brontolare, ma quando ho visto cosamia hanno on portato, magicamente, la fame che abevo è sparita.
Non voglio mangiarla, nessuno può obbligarmi. Poi c'è chi dice che portamo le persone all'ospedale perchè mon manhiano e stanno male, ma se pretendono che qui mangino qualcpsa si sbahliano di grosso, anzi, ci si ammala proprio qua.

Bussano alla porta.
Ecco, ora chi è? Di solito, quando è ora di cena non sono concesse le visite, però può essere qualche medico e ora non è proprio i l momento. Già sono arrabbiata per questa schifezza che mi hanno portato e che non riesco a digerire nemmeno con lo sguardo, ora, ci manca anche qualcuno che viene a scocciare.

"Ciaoo" quella voce. Sgrano gli occhi raddrizzandomi con la scjiena. Nella mia mente lascio un sospiro di sollievo, non avrei sopportato qualcunaltro. Ma cosa ci fa lui qui?
Mi giro e vedo il ragazzo di stamattina chiudere la porta dopo essere entrato. Con un cartone di pizza in mano viene verso di me, lo poggia sul tavolino e si siede.
"Avevo l'impressione che non avresti mangiato mai una cosa del genere" ride.

Faccio segno di no con la testa, fin'ora non jo detto nemmeno on una parola. Mi passa il cartone della pizza sorridendo, quel sorriao è la fine del mondo, appena la apro resto a bocca aperta e il mio stomaco sembra riaprirsi.
Quella bontà piena di patatatine.
"Grazieee, maaa... Perché fai questo? Ce... Tu sei un calciatore famoso, conosciuto in tutto il mondo e... E vieni a perdere tempo qui con me ora, mi hai dato il tuo numero, chi lo farebbe?"

Sorride e alza la spalle "così; quindi domattina torni a casa?" annuisco dando un morso a quella bontà unica.

"Si finalmente, ed è un'ingiustizia che devo rimanere a casa per una settimana, io non posso!" si mette a ridere e vorrei registrare la sua risata in questo momento per sentirla chissà quante volte.

"Che sei! Quindi dovrebbe andare tutto come dici tu" annuisco fiera ma poi scoppio a ridere insieme a lui.
"Ti è arrivata la foto?" "emh si" "umh, me la fai vedere che il mio telefono è scarico?" prendo il telefono, lui si mette proprio vicino a me, lo accendo e come sfondo del blocco schermo c'è proprio la nostra foto, la guarda sorridendo e mi ruba il telefono dalle mani.

Va su Instagram senza chiedere il permesso e va sul suo profilo, tutto questo mentre fra di noi c'è un silenzio...
Si invia la foto.
"Ecco fatto, beh io vado..." "OK" si mette il giubbino e la sciarpa, si avvicina abbassandosi e mi lascia di nuovo un bacio sulla guancia "ciao, spero ci incontreremo di nuovo perché non vengo più qui" si allontana e va verso la porta, mi alzo e vado verso di lui "Paulo" si gira "grazie di tutto" lo abbraccio.

In questo momento sento come una scossa che mi attraversa e quando mi abbraccia i brividi percorrono tutto il mio corpo.

Ci stacchiamo e mi da un pizzicotto sulla guancia facendomi l'occhiolino.
È stato bello incontrare uno dei tuoi 'idoli'.

Essendo quasi le 20:00 non ho niente da fare, in ospedale cosa fai?
I miei genitori sono tornati a casa perché dovevano lavorare, ah non vi ho parlato della mia famiglia.

Vivo in una casa normale con i miei genitori, mio fratello grande va all'Università e ha 24 anni, torna da noi poche volte al mese e mio fratello più piccolo di 7-8 anni che però vive con i miei zii e i miei nonni.

I mie genitori, mia madre lavora in una gioielleria mio padre invece, in un negozio di abbigliamento.
Non sono una tanto ricca, non compro l'ultimo telefono uscito, non seguo la moda ma mi piaccio così come sono.
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Prendo il telefono e vado su Instagram, guardo il profilo di Paulo e vedo che ha postato una nuova foto, è lui che cammina per strada e sotto c'è scritto.
'Basta un momento per vedere la realtà con occhi diversi'
Non l'ho capita ma va beh.
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Secondo mia madre sono qui perché non mangio e faccio sempre sport, ma non è vero, è colpa del mio professore che nonostante io non mi sentirsi bene lui mi ha fatto giocare.

Le portantine si riprendono il vassoio e io mi corico sul letto, non mi viene sonno per niente.
E se scappo da qui?
Come un lampo mi vesto con un jeans e una felpa che mi ha portato mia madre, approposito di mia madre, se lo verrebbe a sapere mi ucciderebbe, ma ora non ci pensiamo.

Metto le scarpe e apro il balcone che porta sul terrazzo, scavalco il muretto atterrando sul terrazzo del piano di sotto, ripeto questo gesto altre tre volte, mi sento come se fossi in una giungla sperduta e sto cercando di sopravvivere.

Arrivata in strada corro come una pazza, non so dove mi trovo ma seguo le indicazioni, ho solo paura che mi ricapiti di svenire e succede per strada.

Cammino sul marciapiede, dopo un po' mi accorgo di essere avanti casa mia, appena mi avvicino alla porta vedo tutto oscurarsi...

Di colpo apro gli occhi, guardo che ore sono, lo e 3:00 di notte, oddio, che sogno stupido.

Ritorno a dormire e in un lampo è già mattina, i miei genitori sono venuti a mettere le firme perché stamttina esco da questo carcere finalmente.

"Daiii, Celesteee" mia madre mi chiama, esco dalla stanza e dopo dei corridoi e delle scale arriviamo nei parcheggi.

*
Arrivati a casa mi butto sul letto, prendo il mio telefono e scrivo sul gruppo della classe.

•Raga, per una settimana starete senza di me.
-tranquilla, l'importante è che stai bene!
-Infatti, riprenditi Celestina
•shhh

Chiudo il telefono dopo aver riso per i messaggi che avevano inviato i miei amici, che scemi!

Non vedo l'ora che ci sia la partita su Rai 1,

Il telefono vibra di nuovo, lo prendo e trovo una notifica da parte di Instagram

I Will Love You In Silence; Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora