La Biblioteca

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"Malgrado senza occhi, e tatto, riesco a vederla, esile come un giunco ma solida come una roccia. È titubante, non sembra credere molto all'annuncio in vetrina. Però, si brava entra e accertatene, così ragazza fai tintinnare il campanellino, si ecco così."

Il tintinnio della campanella, posta sopra la porta del negozio di libri, allertò il signor Murei della presenza di un cliente. Pose gli occhiali spessi sopra la scrivania avviandosi nella stanza attigua massaggiandosi gli occhi indolenziti. Un gesto abituale più che necessario, ne era conscio, ma non gli piaceva essere interrotto durante una lettura.

"Eccomi, in cosa posso esserle d'aiuto?" Il monologo presentivo, col quale accoglieva ogni potenziale cliente o lettore, si perse nel silenzio della stanza. Una figura esile era intenta a studiare le svariate copertine che riempivano fino al soffitto tutta la struttura del negozio, che dal di fuori comprendeva un'unica vetrina, celandone la maestosità dell'interno.

"Posso aiutarla signorina?" Le chiese nuovamente. Non gli andava di tossire rumorosamente, non sarebbe stato da gentiluomo.

Con molta calma, la giovane si girò verso l'anziano con un sorriso dolcissimo e due occhi in cui perdercisi dentro.

"Mi scusi, ma quando mi trovo vicino ad un libro perdo la cognizione del tempo e del luogo a quanto pare!"

"Nessun problema, sta cercando qualcosa in particolare? Posso aiutarla nella ricerca se vuole, mi reputo uno studioso di variate tipologie letterarie quindi chieda pure".

" La ringrazio, ma vede ho letto l'inserzione che ha in vetrina e mi chiedevo se e ancora alla ricerca di un aiutante, ho visto che è piuttosto datata quindi probabilmente la mia e una speranza vana"

Murei la guardò perplesso. Un'inserzione? Di cosa stava parlando quella ragazza?

A meno che. No, ma che andava a pensare.

"Prego, dia pure un'occhiata in giro, torno subito."

Con passo deciso si avviò verso la vetrina quasi per metà ricoperta di libri storici, ed eccolo li. Un unico foglio di pergamena, decisamente datato visto che riportava la data del 1-1-2001 mentre ora erano arrivati al 2012; sarebbe stato ovvio optare per una dimenticanza. Ma non era così, lui non aveva mai messo fogli nella sua vetrina, neanche quelli per i saldi, figuriamoci!

Ripiegò fra le mani quel foglio e tornò dalla ragazza nuovamente intenta a guardare i libri.

"Ha ragione, signorina?"

"Oh, mi scusi non mi sono presentata. Mi chiamo Tania e vengo dall'Italia, ho venticinque anni e se può essere di aiuto per poter ottenere il lavoro, sono una persona che adora leggere ogni genere di letteratura. Adoro le storie di mistero, fantasia, intrighi con codici da superare e".

Murei sollevo entrambe le braccia;

"Va bene va bene ho afferrato il concetto Tania. Non si può dire che non sprizza gioia dal viso quando ha a che fare coi libri. Bene, non le nascondo che ho bisogno di aiuto per gestire tutto questo, sicuramente due braccia giovani mi allettano parecchio ma, ho bisogno di sapere se, è in grado di gestire certe cose".

"Ma certo, è un suo diritto. Io mi adatto a tutto mi creda e il lavoro non ni spaventa." Le ultime parole furono quasi sussurrate.

Gli occhietti scaltri del vecchio bibliotecario si fissarono sul volto della giovane notandone per la prima volta un'aria stanca e infreddolita. Non c'era da stupirsene, fuori c'era un gelo della malora, la temperatura era scesa di botto a -2 gradi. Per un'isola del meridione era strano, come pure il fatto che ancora non aveva messo in funzione la vecchia caldaia che faceva da contorno a quell'ampio spazio, come un oggetto rustico d'altri tempi. Dandole le spalle si accinse a rimediare.

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