La Biblioteca-capitolo 5

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Pochi passi lo separavano da quella presenza maestosa. E come sempre, quell'essere aveva la capacità di incutergli soggezione.

"La felicità alberga anche nel mio cuore, Guardiano degli Antichi, sono felice di vedere che sei in forma".

"Mmh, è questo lo deduci per istinto, o riesci finalmente a vedere nel buio, amico mio?" La nota di divertimento nella sua voce riecheggiò attorno a loro ma, Murei, lo guardò cercando di coglierne l'espressione. L'impresa era ardua, non capiva se lo aveva offeso in qualche modo o se avesse frainteso la sua battuta.

"Perché dici questo?"

"Da quando chini il capo dinnanzi a me, Murei? Non sono più degno della tua amicizia? Sono forse venuto meno, nei tuoi confronti, in qualcosa che non ricordo? Nel qual caso, ti chiedo fin d'ora scusa!"

Perplesso dalla piega che il suo innocuo gesto aveva dato adito, l'uomo cercò di rimediare all'istante.

"Che vai a pensare? Il mio è stato un gesto spontaneo credimi; ma che scherziamo? Tu fare un torto a me? Non succederà mai, Tu, non lo faresti mai, ed io mi toglierei la vita prima di arrecarne a te." Vedendo l'effetto che le sue parole ebbero sull'anziano, un sorriso gli apparve sul viso ancora in penombra.

"Scherzavo Murei, lo sai che ti stuzzico ogni volta e la colpa è tua, vieni a trovarci sempre più di rado, vero Pinky?"

Concorde col padrone, l'enorme cane con i denti a sciabola è una muscolatura da fare invidia ai felini più grandi, le si strofinò addosso facendo fusa ridicole per la sua mole.

"Accidenti, ci sono cascato come un pivellino eh?" sorridendo i due si strinsero la mano rinnovando la loro millenaria amicizia.

"Ah, dimenticavo: i bibliotecari solitamente hanno nel tempo la promozione di vita aggiunta, tipo tu fai il tuo lavoro bene, assicura la riservatezza, mantieni i segreti e adeguati all'impossibile e come premio riceverai vita extra! Angela non ha avuto lo stesso privilegio, per ora almeno.

Bah, a me sembra una stupidaggine, perché non accertarsi della buona fede per un periodo breve e poi dargli vita infinita e basta? Che dire, le loro menti mandano in brodo anche la mia!"

"Dimmi cosa ti porta qui amico mio, spero niente di grave, la tua metà sta bene? Ho ancora in mente quella splendida torta alle mele che mi fece trovare poco oltre la Porta Nera durante il giro con Pinky. Credo di non aver mai mangiato con più gusto un dolce in vita mia, e non ero l'unico." Con dolce decisione grattò la testa pelosa del cane regalandogli un delizioso formicolio tra le orecchie.

"Si, Angela sta bene. Finché a da rimproverarmi vuol dire che sta bene credimi. Ma passiamo oltre, il motivo per cui sono qui è ben altro, vorrei scambiare due chiacchiere con te in merito a Rosmery, la bibliotecaria di un mondo parallelo, e di una antica pergamena!"

Il silenzio che seguì le sue parole era carico di elettricità, anche solo da quello l'uomo intuiva un pericolo imminente.

"Bene, allora seguimi. Meglio se parliamo davanti ad una tazza di the caldo che ne pensi? Certi discorsi vanno affrontati con una buona dose di calma." L'ultima frase era quasi un sussurro.

"Ecco, per l'appunto, un discorso davanti una tazza di the con un guardiano, equivaleva a segreti di importanza vitale. Ed ecco, amici miei, che da qui mi dispongo per acquisire maggiori conoscenze!"

Accidenti, è tardi? Se non fosse per le campane di un'antica chiesa, che iniziarono a suonare, non si sarebbe accorta che il sole stava ormai tramontando.

Il tempo era trascorso velocemente mentre vagava persa nella contemplazione della cittadina situata ai margini della costa. Le strutture d'origine vecchie e solide, costruite con la sabbia delle spiagge, acchiappavano i colori del tramonto trasformando il paesaggio in mille arcobaleni. Quell'atmosfera magica e surreale la faceva star bene. Aveva fatto qualche acquisto per ripristinare le scorte del frigo, e qualche bel maglione caldo. Per ringraziare Murei e Angela era entrata anche in una pasticceria di dolci caserecci e comprato un piccolo vassoio per accompagnare un the caldo. Poi aveva oziato ancora un po' mentre il sole calava all'orizzonte per poi sparire oltre la linea lucente del mare.

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