La Biblioteca-capitolo6

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Non c'era nulla. . .

Oltre gli scaffali e qualche scrivania la sala era vuota, ad eccezione di lei.

Sollevando le spalle, si voltò per spegnere le luci, ma qualcosa di freddo e umido le sfiorò la mano tesa dove stringeva il libro, facendoglielo cadere per terra con un tonfo sordo. Si guardò attorno con un terrore freddo addosso e pronta a fare... cosa?

Doveva calmarsi, si stava facendo suggestionare dall'ambiente austero e dalla scarsa illuminazione. Con la coda dell'occhio colse un fugace movimento alla sua destra. Accanto al libro caduto poco prima, una chiazza di foschia, circondata da gocce d'acqua tutta attorno, si muoveva lenta come sospesa da fili invisibili.

Pinky, stava guardando il libro per capire con quale criterio la donna aveva scelto quella particolare lettura, dal canto suo troppo svenevole e poco realistica. Poco prima, pur non avendo intenzione di farsi beccare o toccarla, aveva osato troppo nell'avvicinarsi a lei, ma non riusciva a leggere cosa aveva in mano.

"Oh accidenti!"

L'urlo della ragazza lo colse impreparato e si voltò a guardarla. Quegli occhi nocciola lo stavano fissando.

Impossibile, non poteva vederlo, forse qualcuno era dietro di lui? Si girò ma oltre allo scaffale alto non cera nessuno. Porca miseria!

Senza muovere un muscolo, Pinky continuò ad osservarla. Certo, poteva passare per un essere imbalsamato, oppure come un delizioso cucciolo con un imminente colpo al cuore! Cercò di scherzare fra sé per allentare i muscoli tesi, ma il tremore che iniziò a scuotere le mani della ragazza non lasciava dubbi sul fatto che lo vedeva, ed anche bene.

Tanya, stava superando alla velocità del fulmine lo stato di shock, addentrandosi in quello del terrore per poi passare all'ebetismo! Non riusciva ad articolare alcun pensiero o suono; continuava a guardare l'essere che aveva difronte senza riuscire a formulare niente di concreto che potesse riportarla al presente. Era veramente, decisamente, enorme. Aveva dei canini così lunghi che le ricordavano le statue dei Gargoyle sulle antiche cattedrali a guardia di esse. Aveva un miscuglio di fattezze, come un lupo con denti a sciabola, ma con lineamenti più marcati quasi come una doppia personalità fisica. Francamente non sapeva se esserne terrorizzata o affascinata, l'unica cosa che era sicura di non dover fare era muovere un solo dito verso quella cosa.

Stanco di tutto quello star fermo, Pinky, fece un passo verso di lei fermandosi e sedendosi sulle enormi zampe posteriori, rimanendo ben ritto su quelle anteriori senza staccarle gli occhi di dosso. Ad essere sincero non sapeva come comportarsi, era la prima volta che gli capitava di essere visto, fino ad ora solo il Guardiano ne aveva la capacità.

All'improvviso sollevò gli occhi verso il soffitto: il Guardiano! Se lo avesse sorpreso in quella situazione ne avrebbe visto delle belle, era una delle cose che lui si era sempre raccomandato di fargli entrare nel cervello. Certo spesso sgattaiolava oltre la Porta Nera verso la biblioteca, a sua insaputa naturalmente, ma ogni volta che glielo permetteva di sua voce era sempre accompagnato ad un -stai attento che nessuno capisca che tu ci sei, non farti scoprire mi raccomando e torna presto. - Si, certo tutta l'attenzione un cavolo, adesso che fare?

"Accidenti che faccio?" subito Tanya si tappò la bocca, che diavolo le prendeva, doveva stare ferma e zitta, magari quella cosa spariva.

Improvvisamente, Pinky, si sdraiò esponendo la pancia pelosa e gli occhioni all'insù verso la ragazza, sentendosi suo malgrado un emerito deficiente.

Perplessa rimase a guardarlo non credendo a ciò che vedeva. Ma che scherziamo? Insomma, la sua stazza era di poco più grandi di una tigre, cosa voleva che gli grattasse la pancia?

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