SUPERSTITI

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Capitolo uno


          Mi sveglio con la luce accecante della mia stanza che mi confonde le idee fino a che i miei occhi non riescono a definire un punto preciso del soffitto, che fino a poco fa stava girando su se stesso come una trottola, è un buon modo per iniziare l'ultimo giorno di Estate prima dell'inizio del fatidico ultimo anno di scuola. Con un lamento mi rendo conto di quanto la testa mi pulsa sulle tempie provocandomi dolori così forti che quando mi alzo, cercando disperatamente di mantenere l'equilibrio cado come un sacco di patate sopra Jonathan che sobbalza su se stesso svegliandosi allarmato biascicando mentre a fatica cerco di ritirarmi su,ma sono troppo ubriaca e credo che solo un carrarmato avrebbe la forza di sollevarmi, quindi mi arrendo lasciandomi cullare dal suo petto grande e morbido.

Quando sono pronta per lasciarmi ricadere nuovamente tra le braccia di Morfeo, o meglio tra le braccia di Jonathan, un suo sbuffo mi sveglia bruscamente.

           <<Psiche pesi da morire>> si lamenta cercando di guardarmi in faccia, trovando soltanto una folta massa di capelli castani, ma anche lui è così ubriaco che non si regge in piedi. Strizzo gli occhi cercando di realizzare quello che ha appena detto per poi tirargli un sonoro schiaffo sulla testa.

             <<sono leggera come una piuma scemo>> controbatto iniziando a rendermi conto che quella posizione era più che sfavorevole a quel caldo, le nostre pelli in contatto sudavano peggio del getto dell'acqua della doccia, mi sentivo i capelli sudaticci attaccati al collo, che schifo, penso fra me, costringendomi ad alzare il culo e nel tentativo mi rendo conto che Edily sta sonoramente russando per terra con la ciliegina sulla torta che è il frivolo di bava che cola dalla sua bocca, avvolta attorno a lei una serie di mozziconi di sigarette, neanche l'avessero scambiata per un posacenere.

         <<mi chiedo come abbiamo fatto a dormire con questa in stanza>> si lamenta Jonathan tirando un calco sullo stomaco a Edily che però non sembra dare segni di vita portando i nostri occhi ad incontrarsi.

<<sarà viva?>> chiedo avvicinandomi a lei. Jonathan allarmato si alza a fatica preoccupato.

<<ah lo sapevo che un giorno di questi l'alcool l'avrebbe uccisa>> dice rigettandosi a terra fallendo il tentativo di alzarsi.

Rimaniamo in silenzio osservando la nostra amica finché non si volta dall'altro lato mugugnando. <<altri cinque minuti Ma'>>

Mi lascio sfuggire una risatina, causando un mezzo attacco di rabbia da parte sua. <<e io che ancora mi preoccupo per questa idiota>> dice finalmente alzandosi in piedi appoggiandosi al letto con fatica.

      <<dove vai?>> chiedo.

     <<a svegliare gli altri>> dice attraversando il corpo di Edily << e anche la biondina di ieri sera>> aggiunge uscendo. In quel momento cerco di raggiungere Edily e cerco di svegliarla.

    <<Edily>> la richiamo scuotendola bruscamente.

     <<ancora ... >> biascica lei dandomi nuovamente le spalle<<due minuti>>

    <<Edily avanti>> piagnucolo buttandomi sul suo corpo distrutta, inizio a pensare di rassegnarmi, ma poi mi viene in mente un'idea. Raccolgo più aria possibile e ....

    <<Edily la polizia!>> urlo e come immaginavo, la ragazza salta in aria e inizia a correre verso la porta dimenticandosi di aver bevuto più di chiunque altro alla festa, infatti come per dimostrare la mia tesi, crolla per terra andando a sbattere contro il muro del corridoio. Faccio una risata sonora che la fa arrabbiare ancora di più.

I'M SURFINGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora