Alla fine delle esplosioni tutti incominciarono a mettere tutte le loro cose nella propria cartella per poi uscire dall'aula correndo.
Io ero ancora bloccato a guardare fuori dalla finestra; mi girai lentamente...
l'aula era già vuota, non c'era più nessuno.
Cercai di riprendermi e andai subito a prendere la mia cartella, così uscii dall'aula e non potei fare a meno di notare che la gente non era più in se. Tutti correvano in direzioni diverse, urlando e perfino piangendo, vidi alcune persone accucciate a terra in angolini con le mani sulle orecchie.
Cercai di respirare profondamente e di riprendere il controllo del mio corpo, ma proprio in quel momento partì l'allarme della scuola, il rumore era così assordante che le mie orecchie iniziarono a fischiare.
Presi a correre più veloce che potevo verso le scale che portavano al pian terreno, e dato che io mi trovavo ben al secondo piano l'impresa non sarebbe stata così semplice. E così ,come mi ero immaginato, le scale per scendere erano intasatissime... c'erano persone ferite ed altre prive di sensi. Era impossibile scendere da lì. Io, essendo una persona molto paranoica, mi ero già immaginato un piano di fuga nel caso le scale fossero state intasate durante un evacuazione (come in quel caso), e consisteva nel lasciarsi scivolare giù dalla finestra utilizzando dei pannelli che percorrevano tutto il muro fino a terra. Non ero sicuro che sarei arrivato a terra senza alcun danno, ma era l'unica opzione disponibile.
Così cercai la finestra più vicina e mi sporsi all'esterno, era così dannatamente alto...ma non ci pensai due volte e mi lasciai scivolare giù. Sopra di me sentii un rumore, così alzai lo sguardo e vidi una persona cadere dalla finestra, dritta verso di me. Mi spostai e per qualche centimetro la sua gamba non mi centrò in pieno. La vidi cadere fino a picchiare sul suolo, senza più alcuna traccia di vita.
Riuscii ad arrivare a terra, controllai chi fosse la persona, e scoprii che era una mia compagna di classe, una delle poche che mi stava simpatica. Iniziavo a non avere più il controllo di quello che mi stava succedendo attorno, stavo andando sotto shock. Le abbassai le palpebre e me ne andai in direzione della stazione. Tornare a casa al più presto, pensai, era la soluzione più plausibile... presi a correre verso la stazione, e non potei fare a meno di notare che tutti stavano facendo lo stesso. La nuvola di fumo che si era sollevata per l'esplosione si stava dirigendo verso di noi, si sentivano le sirene principali della città suonare all'impazzata.
Nel correre mi accorsi che di fronte a me una ragazza stava facendo lo stesso, la raggiunsi e capii che era Mary Rose (lei però preferiva farsi chiamare Rose), una mia grande amica con cui solitamente pranzavo assieme ad altri nostri amici . Le chiesi dov'erano gli altri, e lei mi rispose che gli aveva persi durante la fuga dall'interno della scuola. Così le proposi di venire con me fino alla stazione, e dopo il viaggio in treno ci saremmo divisi per andare ognuno a casa sua, e lei accettò. Il percorso fino si binari del treno non fu così facile, anzi, tutt'altro. Alle nostre spalle sentimmo dei rumori stranissimi, come di lamentii provocati da persone sul punto di morte, ci girammo di scatto e vedemmo un gruppo di persone correre verso di noi. Mi fermai e aspettai finché loro non si fossero avvicinati a sufficienza per chiedere se sapevano dirci il motivo di quell'esplosione; ma qualcosa non andava... loro ci puntavano con gli occhi sporgenti e senza produrre alcuna parola, solo versi. "Corrono verso di noi, non si fermeranno mai!!! Continua a correre, non fermarti" urlai a Rose.
Così ripresimo a correre, uno di loro mi sfiorò la spalla. La sua pelle sembrava essere gelida. Ci nascondemmo in una casetta con la porta ancora aperta e ci chiudemmo dentro, quel gruppo di persone sembrava non essersene neanche accorte, e proseguirono dritte.
Aspettammo un paio di minuti e poi riprendemmo il nostro cammino, una volta arrivati in stazione notammo che c'era tantissima gente ad aspettare il treno.
Ci infilammo tra di loro e riuscimmo ad andare vicinissimi al binario.
Il treno uscì dalla nuvola di fumo che ,nel frattempo, si stava ancora avvicinando a noi e ,una volta fermo, tutti iniziarono a schiacciare la gente contro il treno. Io e Rose ci prendemmo la mano, la faccia e il resto del corpo completamente schiacciati contro la porta del velivolo, non ce la facevo più... la testa mi stava scoppiando.
Fortunatamente le porte si aprirono e noi due cademmo all'interno.
Subito Rose mi disse "alzati subito o gli altri ci schiacceranno" io seguii il suo consiglio e andammo a sederci. La gente continuava ad entrare nel treno, finché le porte non si chiusero di scatto e moltissime persone rimasero chiuse fuori...spruzzi di sangue inziarono a comparire sui vetri dall'esterno. Non riuscivamo a capire che cosa stesse succedendo, Rose cercò di guardare meglio arrampicandosi su un sedile per vedere dall'alto fuori dal finestrino. Quello che vide non fu certo qualcosa di bello, si tappò la bocca e mi guardo esterrefatta... il treno inizio a muoversi. Rose disse: "Ian, non so bene quello che ho visto, e mi auguro vivamente che io mi stia sbagliando, ma c'erano delle persone simili a quelle che ci inseguivano che stavano staccando parti del corpo a morsi alle altre persone. Ti prego dimmi che cazzo sta succedendo".Fatemi sapere cosa ne pensate♥️
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Broken heads
Science FictionQuesta storia parla di Ian sarkins, un ragazzo di 16 anni che cercherà di sopravvivere a tutti i costi in un mondo che priva tutto a tutti. Il suo obbiettivo iniziale è tornare a casa e cercare sua cugina, con cui vuole affrontare questo mondo. Ce...