{Ascoltate il capitolo con questa canzone: warm shadow, fink}
Silenzio. Solo silenzio inondava il treno. Tutte quelle morti avevano tolto la capacità di parlare a tutti, ed io non sapevo più che sentimento mi invadesse il corpo. I vetri di destra erano pieni di spruzzi di sangue... non si riusciva più a vedere all'esterno da quel lato.
Mi rivolsi a Rose e gli dissi "non so veramente cosa stia capitando, e veramente mi piacerebbe capirlo quanto te" , l'unica prima ipotesi a cui mi potevo aggrappare era che quegli esseri fossero delle specie di morti viventi, o diversamente chiamati zombie. Potevo dedurre questo solo perché ero un gran fanatico di serie TV, ed avendo guardato e riguardato più volte "the walking dead" mi sembrava l'ipotesi più plausibile.
Il treno non si fermava, c'era fin troppo silenzio. Decisi di dirigermi verso la cabina dove era situato il macchinista per fargli domanda di dove avrebbe intenzione di fermarsi. Dissi a Rose di aspettarmi seduta e mi diressi in capo al treno. Una volta arrivato bussai sulla porta, ma nessuno aveva intenzione di aprirmi. Così ci riprovai, ma nulla. Dovevo entrare all'interno della cabina.
Provai ad abbassare la maniglia e la porta si aprì, che stupido che sono, pensai. Entrai e vidi il macchinista di spalle, non si muoveva... così gli toccai la spalla per vedere se stava bene. Lui si alzò di scatto facendo dei versi, mi bloccai. Era uno di loro. Avevo delle idee confuse su come reagire, così come prima cosa chiusi la porta di scatto e misi il mio peso su di essa. Vidi un poliziotto seduto qualche posto più avanti, lo chiamai cercando di non farmi notare dagli altri per evitare una situazione di panico. Lui arrivò e mi fece un cenno per domandarmi che succedeva, a voce bassa gli dissi "il macchinista è stato morso da una di quelle cose, ora è diventato uno di loro."
Lui mi guardò e sgranò gli occhi, così terminai dicendogli "aprirò la porta e tu sparagli il prima possibile, se non facciamo così il treno non si fermerà più". Il poliziotto accettò e tolse la pistola dalla tasca, pronto a sparare. Informammo gli altri passeggeri di quello che stava per accadere, ma subito la situazione diventò ingestibile perché tutti iniziarono ad impanicarsi come avevo previsto. Non c'era più scelta, o la porta sarebbe stata aperta all'istante o il caos sarebbe dilagato al più presto. Feci un cenno a Rose in lontananza di rimanere pronta nel caso fosse successo qualcosa, lei annuì.
Abbassai la maniglia e la porta si aprì, quella cosa uscì puntando il poliziotto e lui iniziò a sparargli puntando al petto; ma continuò a rimanere in piedi. Il caricatore della pistola si stava svuotando, ma quell'essere continuava a restare in piedi. Presi il mio coltellino che mi portavo sempre dietro, afferrai la spalla del morto vivente (perché poteva essere solo questo) e gli conficcai il coltello nel cervello.
Così cadde a terra, definitivamente morto. In questo modo potei avere completamente la conferma che si trattava di uno zombie, così come tutti gli altri "esseri" che avevamo visto in giro.
Il poliziotto mi guardò allibito, ed era incerto se riprendermi o ringraziarmi... ma non fece nessuna delle due.
Cercammo una persona che fosse in grado di prendere il controllo del treno, e dopo aver passato tutti i vagoni trovammo un uomo, era anziano, ma sembrava avere la testa a posto e le idee ben in chiaro. Ci confidò di essere un macchinista in pensione, ma che voleva comunque provarci. Tornammo nella cabina e, nel frattempo, presi la mano di Rose e gli dissi di venire con noi, lei accettò.
Io, il poliziotto, Rose e il macchinista pensionato arrivammo alla porta ancora chiusa della sala comandi, la aprimmo e ci chiudemmo dentro. Eravamo quasi a metà viaggio rispetto alla fermata vicino a casa mia, e stavamo per raggiungere la città più popolata del cantone... il poliziotto subito disse "non possiamo permetterci di fermarci qui, ci sarebbero troppi morti viventi! Dobbiamo fermarci solo nei posti poco popolati, o moriremo tutti". Eravamo tutti d'accordo con lui, ma non fu lo stesso per il resto dei passeggeri. Infatti iniziarono a bussare alla porta urlando cose come: "fermatevi qui! Dobbiamo scendere!! Non fate gli stronzi!". Cercammo di ignorarli in tutti i modi, e appena passammo la fermata della città, tutto cadde a rotoli. Qualcuno aveva tirato il freno d'emergenza e il treno si fermò di colpo, aprì la porta per vedere cosa stava succedendo... le porte del mezzo si aprirono e, inizialmente, sembrava essere tutto tranquillo. Ma di colpo una mandria di zombie invase il treno iniziando a divorare tutte le persone, chiusi la porta di scattò e urlai al vecchio: "RIMETTI IN MOTO IL TRENO,ORA"
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Broken heads
Научная фантастикаQuesta storia parla di Ian sarkins, un ragazzo di 16 anni che cercherà di sopravvivere a tutti i costi in un mondo che priva tutto a tutti. Il suo obbiettivo iniziale è tornare a casa e cercare sua cugina, con cui vuole affrontare questo mondo. Ce...