CAPITOLO 1☀️

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Un raggio di sole penetra dalla finestra,svegliandomi. Mi rifugio sotto il fresco lenzuolo che mi copre fin sopra la testa; è bianco con dei fiorellini rosa e mi scopre leggermente i piedi.
Anche il mio gattino Bley è venuto a svegliarmi,facendo le fusa e costringendomi ad alzarmi.
Io,mamma e papà avevamo trovato Bley abbandonato in strada qualche mese fa. Era impaurito e aspettava solo che qualcuno lo amasse di nuovo. Ora si trova in una famiglia amorevole che lo coccola e lo vizia sempre.
Mi alzo,guardando l'orologio. "Sono solo le 11.00 di mattina!" penso tra me e me.
Di solito mi sveglio sempre a mezzogiorno passato durante i giorni di vacanza e le domeniche,ma qualcosa,o per meglio dire qualcuno,stamattina mi ha svegliato prima del solito.
«Un momento,ma...Sono in super ritardo per la scuola!»
Apro il mio immenso armadio bianco,prendo una t-shirt dell'Hard Rock Cafe di Londra (la mia preferita),prendo un paio di jeans a caso,mi infilo le All Stars lilla ai piedi,zaino in spalla e...Pronta!
Scendo le scale di fretta,cercando di non cadere un'altra volta, perché sì,sono già caduta dalle scale,e sì,se ve lo starete chiedendo,sono molto sbadata.
Arrivo in cucina senza essermi cappottata fortunatamente.
"Wow,gran bel record!" penso.
La cucina si trova di fronte al grande salotto; è di colore arancione con un frigo grigio metallico in fondo alla stanza,vicino alla finestra con le tende ondulate bianche. La credenza è lunga e grigia con lo sportello di vetro e si trova sopra il lavabo.

«Buongiorno tesoro! Cosa vuoi per colazione?»-chiede premurosamente mia madre.
Ha i capelli legati in uno chignon,lasciando due piccoli ciuffetti laterali fuori:amo quando si fa quell'acconciatura!
«Buongiorno mamma,non voglio niente,grazie,sono in ritardo. Devo andare a scuola e sono le 11 passate!»-le rispondo.
«Ma quale scuola,oggi è il primo giorno delle vacanze estive!»-esclama.
«Eh?! Mi stai forse prendendo in giro?!»-le chiedo sarcasticamente.
«Ma come,hai aspettato così tanto queste vacanze,e ora che sono arrivate,te ne sei dimenticata?!»-ridacchia mia madre.
«Fantastico,mi sono preparata per niente!...O forse no...Potrei chiedere ad Alice di fare un giro in piazza. La chiamo.»
Il telefono squilla tre volte,poi sento qualcuno rispondere: «Ciao Lisa!»
«Hey ciao Alice ti va di vederci tra poco? Se vuoi chiama anche Dylan e Bryan.»
Lei risponde con entusiasmo e decidiamo di incontrarci davanti alla grande fontana della nostra città,San Francisco.
Conosco Alice da ormai 5 anni,fin da quando eravamo piccole,perché andavamo al corso di danza classica insieme. Ora siamo migliori amiche e niente ci separerebbe.
È una ragazza molto gentile e altruista,darebbe l'anima per aiutare gli altri.

Prendo il cellulare,lo metto dentro la borsa,saluto mia madre ed esco di casa.
Appena vedo Alice le corro incontro stringendola in un forte abbraccio che ci unisce in un'unica cosa. Quando questo lungo abbraccio finisce sistema una ciocca dei suoi lunghi capelli ricci dietro l'orecchio,facendo risaltare ancora di più i suoi bellissimi occhi verdi.
Poi saluto Dylan e Bryan stringendoli a me.
Li ho conosciuti una sera ad una festa di un nostro amico in comune. Da lì abbiamo iniziato a parlare,conoscendoci meglio. Sono gemelli e sono i miei migliori amici.
Amo farli arrabbiare quando gioco con i loro ciuffi ben sistemati e pettinati con il gel. Io li chiamo "i Gemelli Diversi" perché,come dice il soprannome,sono gemelli,ma di uguale non hanno proprio nulla,a parte l'aspetto esteriore: hanno i capelli di un castano chiaro,tendente quasi al biondo,occhi castani e profondi e un bel fisico.
Dylan è amorevole,simpatico,cerca sempre di tirare su il morale alle persone con le sue stupidate ed è un pochino più dolce di Bryan.
Bryan invece è un po' estroverso,anche lui molto simpatico e stuzzica spesso le persone,soprattutto le ragazze,affinché loro escano con lui. Furbo il ragazzo eh?!

«Hey Lisa! Come stai?»-mi chiede Alice.
Le rispondo,raccontandole anche ciò che "mi ha fatto fare" stamattina la mia "sbadataggine".

Più tardi ci siamo fermati a prendere un gelato nella mia gelateria preferita:"L'orso blu". Buffo come nome vero?!
Ha le pareti tinteggiate con varie tonalità di azzurro e di blu (chissà come mai!) e alcuni quadri posti sulle pareti.
Non è molto grande come posto:ci sono pochi tavolini con le rispettive sedie,ma come scelta dei gusti dei gelati è davvero immensa,ma io ovviamente mi limito a comprare un cono solo fior di latte,il mio gusto preferito. Non ho mai provato ad assaggiare altri gusti,perché io voglio rimanere fedele al fior di latte e anche perché non ho voglia di mettere alla prova le mie papille gustative. (Sì,lo so,oltre ad essere sbadata sono anche scansafatiche!)
Alice ha preso una coppetta pistacchio e cioccolato e Dylan un cono vaniglia e stracciatella,come suo fratello. Non per niente sono gemelli!
Dopo aver preso posto ad un tavolino,abbiamo fatto una bella chiacchierata e abbiamo gustato il gelato.
In seguito decidiamo di andare al parchetto  vicino alla piazza,per rivivere i bei vecchi tempi.
Ma vedo una faccia conosciuta che viene verso di me...

Un'estate indimenticabile.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora